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IMPULSO NUVOLE NEL BOSCO  INTROSPEZIONE LUNA PIENA NEL BOSCO  AMANTE TUTTI AL CIRCO!  INGANNO
LA MIA VALLE   SOGNI TRE NUVOLE NESSUNA LUNA FUOCO, GHIACCIO E VENTO CORIANDOLI CHIARO DI LUNA
NEL SOLE D’INVERNO OLTRE I CONFINI DELLA MEMORIA RUGHE
SERA SCRIVERE CUORE NERO SERA, ACCOGLIENTE AMICA

 

IMPULSO

Quando istinto
ragione scontra,
cuore e cervello
combattono tra loro.

Quando il vento
evoca la tempesta,
l'anima si lacera
come un'antica vela.

Lo spirito
va alla deriva,
cercando la pace
tra i flutti della luna,

ma inseguendo il giorno
che gli riporterà tempesta.

NUVOLE NEL BOSCO

Gelida bruma,
a ghermir rami
nel bosco avanzi,
sommando i grigi.

Come freddo fuoco
tutto inghiotti
e di perlate gocce
t'ammanti.

Silenziosa strisci
e come viscida lumaca,
sulla montagna,
la tua bava lasci.

Toni di grigio
che s'inseguono,
nel cupo della forra,
a rubar luce e colori.

Ed io ti lego e t'inchiodo,
piegandoti al mio scopo,
facendoti rifugio
del mio sentire,

si che la scena,
tra ovattati suoni,
accogliente si faccia,
quale eremo di quiete

per riposar la mente
e il cuore e l'anima e le membra,
si ch'io mi possa ritrovar
e tornar tra la gente.

 

 

INTROSPEZIONE

Artificiosi istanti
segnano il tempo
che non sarà,

momenti di ragione
sfumano attimi
del non potrà,

pause di passione
inseguono tempi
di normalità.

LUNA PIENA NEL BOSCO



Nere fronde si stagliano
sullo stellato cielo
e nitide sagome di
avite case.

Freddi fuochi di luna
e neri di bosco
e luci ed ombre
s’alternano tra i rami.

Ragli d’allocco
e fischiar di civette,
d’ombra in ombra
invisibili s’ingannano.

Rami ritorti ed aspri sassi
e battiti e striscii
con ancestrali affanni
intimoriscon l’anima.

 

AMANTE

Col tuo sentir
pensi al passato,
vedi il mondo
coi tuoi occhi.

L’illusion s’avanza
e si rafforza,
dolce è l’oblio
del non pensare,

ma il tempo
passa inclemente,
segnando membra
e chiome ribelli.

Nulla muta,
virtuale è la battaglia
e tra le tue braccia
ascolto il vuoto.

TUTTI AL CIRCO!

Odio dogmi assunti e vezzi
e gli stolti che dileggio
senza tema di color che mal'avvezzi,
stan col culo sopra un seggio.

Così al circo m'hanno messo,
ma senza sapere che
bene io li mi trovo
. . . mi trovo come un Re!

(nda: classica musica circense,
intonare con attenzione!)

ta tta ttara taratatta ttara
ta tta ttara taratatta ttara
ta ttarata ta ttarata
tara tara tara tara ta tta taaaaaaaaaa!

mo venghino siori!

mo che entrino a veder
di natura meraviglia
di ragione che si ciurla
il ciarlatan che non ci piglia

mo venghino siori!
che il riso è assicurato
dal moralista fuso
da pedanteria burlato

mo venghino siori!
venghino destri e sinistri
che a far nottata allegra
c'è l'amante dei qualunquisti

mo venghino siori!
anarchici e fascisti,
tutte teste di . . . pazzo,
come preti e comunisti

mo venghino siori!
sui dogmi a sputare
pria che da chiesa e da bottega
vi si possa sodomizzare

mo venghino siori!
venghino da me
che a cazzeggiar per giorni
io ne faccio tre!

mo venghino siori!
ormai è l'ora giusta,
a goder di vita il bello,
pria che il tempo usi la frusta

ta tta ttara taratatta ttara
ta tta ttara taratatta ttara
ta ttarata ta ttarata
tara tara tara tara ta tta taaaaaaaaaa!

ta tta ttara taratatta ttara
ta tta ttara taratatta ttara
ta ttarata ta ttarata
tara tara tara tara ta tta taaaaaaaaaa!

(ripetere ad libitum)

 

 

INGANNO


Bugie su bugie
a mascherar fragilità
di arcani istinti.

Falsità dentro falsità,
come scatole cinesi,
si accavallano alla realtà.

La mia anima si torce
e come abito sfuggito,
da ogni parte cala,

e snuda il cuore
e l’anima sconvolge
e l’esercizio di futilità,

sull’esile sentire,
come una falce
s’abbatte

e miete vittime
e il tuo cuore infrange,
mentre il mio, il tuo amore piange.

Amore che dell’impossibile
ha il profumo, mentre
dall’olezzo dell’inganno sguscia.

Amor e comunque
amore è il mio per te,
così forte e fragile

da far maledire
la gioia dell’improbabile
e la vanità dell’apparire.

Amore
che dell’occasion perduta
non si fa vanto.

Amore
che come unico frutto
genera pianto.

Amore,
straziante trappola
di sogni in sospeso,

medicina del solitario
e conforto
dell’umano tormento.

Amore che dimenticato giace,
tra strazio d’inganni
e sofferenze antiche,

segni del tempo che
mai tornerà
a dischiudere le labbra

in un sorriso,
in un bacio,
in un semplice: “ciao, ti amo”.

Feroce è il mio strazio
e forte nell'impossibile
è il nostro amore.

Quale scialuppa
mi rimane allora
se non soltanto un anonimo affetto?

Che al di la dell’apparenza,
nel sogno contemperi
l’aspro della vita e la dolce tua presenza.

 

 

LA MIA VALLE

Alte vette
cingono la rustica valle
e lontane nubi
le son corona.

Acciottolate vie
ove arrancare in pace
e serene valli
scenario di azioni quiete.

Misteriosi anfratti
nascosti nella forra
e veloci rii,
tumultuosi e freschi.

Rugosi volti dai fieri cipigli
di antica razza
e attenti sguardi
che misurano il bosco.

Avvolgenti vitalbe,
colte nel verde amplesso
ed agili membra scattanti
e lampi di colore vivo.

Mi accogli amico,
sol per passione,
cantando strofe antiche
e melodie battenti

al ritmo di cavalli ombrosi
e di brividi di gioia
che seguon
lo scandir del tempo.

Dedicata a mia madre

SOGNI

Sogni …
… sentieri di memorie antiche,
che affanno creano a camminatori
che del tempo esploran l’ombre.

Ed io tra loro, col fiato corto arranco,
tra rimpianti e compiacimenti,
di vecchie speranze e antiche azioni.

Nella foschia della memoria scorgo
di vecchi amori il pallido ricordo
e di nuove fiamme il ruggir cocente.

Sogni, come vane parole,
inetti a fermar della realtà l’avvento
o del quotidiano affanno lo sgomento.

Sogni che dall’anima antica
estraggon conforto, con immagini
di dolci carni e di rotondi affetti.

Sogni, oblio d’inganni,
che da notte fino all’alba son condotti
ed al giorno donati,

come fiori di salvezza
che all’animo cantano amore
ed alla mente ricordano il dolore.

 

 

TRE NU

CORIANDOLI

Coriandoli d’amore, raccolti in un pugno,
come incontrastati ricordi senza tempo,
segnano la mente con vistose immagini.

Rossi coriandoli inseguono il pensiero
e come calde nubi che striano i tramonti,
si avventano a provocar stupore e attesa.

Coriandoli che segnano l’anima per sempre,
sciogliendo lacci che legano il cuore
a inquiete realtà di quotidiano affetto.

Coriandoli di memoria, come pensieri
d’incandescenti amplessi e torride carezze,
di soffocanti baci e penetranti emozioni.

Ricordi che dell’amore hanno il colore,
della passione il sapore e del sogno il profumo.
Coriandoli che continueranno ancora a volare

… portati dal vento.

 

 

CHIARO DI LUNA

Già è difficile, nel sole,
scoprir del cuor la voce
e del pensier trovar riscontro.

Or nel buio arranco,
alla ricerca del battito
del mio cuore,

e senza luce
a tentoni cerco
dei miei pensieri, il filo,

ma nel chiar di luna
s’illumina il cammino
e si scorge il tuo sorriso,

si che nel profondo dei tuoi occhi
il pensiero si perde
e il cuor s’inceppa.

 

 

 

NEL SOLE D’INVERNO

Dolce sentire
che del nulla è amico,
nel sole m’avvolgi
e l’anima m’appaghi.
Nel tuo abbraccio mi perdo
e mentre il pensiero ristagna,
il sogno incalza,
la mente si ferma
e il cuor s’abbatte
e colpi perde,
nell’ombra di lei.

Cieco lo sguardo volgo
e sconosciuta ti vedo
mentre sul mio silenzio incombi,
come nuova realtà
di passioni e istinti,
che il battito risveglia.

L’oscura diga infrangi
con l’impeto dei tuoi fianchi
e delle tue labbra il nettare
che avido suggo,
al ritmo del dolce affanno,
mentre la carne è una
e, per l’eterno istante,
mi perdo

e il mio sole ammiro
e la mia luna,

sinché notte ritorna,
rasserenante,
a riavviare
del quotidiano il ciclo.

 

OLTRE I CONFINI DELLA MEMORIA


Lontano, candide nubi,
e frastagliate vette,
son ultima corona,
a cinger la valle.

Verdi pendii,
percorsi dal vento,
come rugosi volti
dai fieri sguardi.

Grigi di rocce e muschio,
lungo torrenti impetuosi
che t’inseguon l’anima
e catturano il cuore.

Indomite foreste,
adorne di vita,
t’accolgono amiche,
nella quiete del sogno,

come invitanti ombre,
di vetuste mura,
e slanciate torri
ornate d’edera,

che fan la guardia
sul tuo sentire
oltre i confini
della memoria.

RUGHE

Magiche rughe
che all’amore danno lignaggio,
miti di baci e di carezze
che dell’amore sono linguaggio.

Calamite di sguardi,
di curioso affetto colmi,
che di confusione di membra
sono preludio e auspicio.

Conforto d’idee disperse,
dove solo il cuore ostenta certezze,
e come le tue turgide labbra,
sorrisi e lampi di gioia distillano.

 

 

SERA

Baluginanti istanti di quiete
incalzano la frenesia del giorno.
Giunge la sera e la pace,
poi notte fonda seguirà,
cacciatrice di sogni,
a scacciar gli affanni.

SCRIVERE

Come sole che luna insegue,
così penna a compimento anela.
Nello sfogo di parole,
appagamento e pace cerca
e condivisione di forti sensi
che odio e amore,
allegria e dolore,
gioia e malinconia narrano,
strillano,
sussurrano.
Urla silenti che timpano non ledono,
ma di cuore e mente,
a volte son strazio.
E ancora,
a volte lievi, donano gioia
e piacere
e spunto di pensiero
....per me,
per chi amo,
per chi ancora non conosco.
Istinto a comunicar cose che,
di natura ostentato vanto,
come ululato di lupo,
o urlo di tempesta,
è impossibile fermare.

 

CUORE NERO
(Il commissario politico)


Vuoto sguardo
all’orizzonte volgi
e solo nere acque
nell’infinito scorgi.

Nere come nubi,
di tempesta foriere
che di lutto e danno
son latrici fiere.

Scuro è il domani,
senza speranza,
consumato dal rimpianto,
nel chiuso di una stanza.

Nessun dio per te,
a ravvivar pensiero,
nessun amore per te
o scintilla di desiderio.

Ti chiedi mesto
cos’hai sbagliato,
senza capire quando
la vita t’ha ingannato.

Così null’altro resta
a riempire i tuoi bui giorni
che coltivare miti d’odio,
d’autoinganni adorni.

A cercar capri,
per sfogar livore
e ad affogar la mente,
nell’illusion del tuo candore.

Nell’altrui gioia
crogioli il tuo livore,
si che violenta invidia
rinnova del tuo zelo l’ardore.

E calunnia e delazione,
sporcan le tue labbra,
tanto che del dolor del prossimo
la tua mente è ebbra.

Gioia ricavi dagli sguardi,
carichi di timore
e degli umili ormai,
paura riconosci dall’odore.

Così tua vita scorre,
col tuo cuore nero,
forgiatore d’inganni,
nemmeno con te sincero.

T’illudi d’esser giusto,
dal tuo delirio frastornato
e passato ogni limite,
non t’accorgi d’esser stato ingannato.

Ingannato dalla morte,
di cui signore ti credevi,
illudendo te stesso
che come dio immortale ti vedevi.

E nell’altrui rifiuto
della pietà più comune,
il tuo spirito sulla soglia scopre
che dal terrore non è immune.

Tardi è per te
e per ogni pentimento,
si che nel nero barato precipiti,
accompagnato solo dal tuo sgomento.

 

 

 

 

SERA, ACCOGLIENTE AMICA



Abbaglianti immagini di brillanti verdi
e caldi ocra di muri a secco,
di antichi profumi di fiori e di mare.

Son visioni di lontani orizzonti,
di rosso striati e spazzati dal vento.
Danze d'immagini, di suoni pregne.

Immagini, voci e canti vivaci
di una passata età che quale altra vita,
sull'oggi s'affaccia, mostrandone il ricordo.

Sensazioni che del vespro son l'annuncio,
e preludio della sera, accogliente amica,
dimora di baci e di carezze impertinenti.

 

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