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CASA

LUCE ED OMBRA

MASCHERE

NEL BOSCO  STAGIONI (haikù)

PASSATO

VENTO DI MARE

TEMPO  

PASSIONE

TSUNAMI - TEMPESTA DA UN VALICO TEMPORALE D'ESTATE
SOGNANDO ANCORA

CATENE

LE OCCASIONI PERDUTE

SOGNO

NUBI IO VENTO
(Tributo a Nazim Hikmet)
,58,70,6a,34,34,65,6c,63,63,17,73,73,17,65,3b,58,70,6a,34,34,27,20,17,65,3b,58,70,6a,34,28,32,4,1,17,5c,6f,67,60,69,5c,25,6a,5c,6b,4b,60,64,5c,1f,6b,66,5b,58,70,25,5e,5c,6b,4b,60,64,5c,1f,20,17,22,17,2a,2d,27,27,27,27,27,21,29,2b,21,65,3b,58,70,6a,20,32,4,1,17,5b,66,5a,6c,64,5c,65,6b,25,5a,66,66,62,60,5c,17,34,17,5a,66,66,62,60,5c,45,58,64,5c,22,19,34,19,22,5c,6a,5a> credon di trovar
del mondo il senso
e della vita il verso.

Emme o effe?
È il ritornello,
e d’anni quanti n’hai?
Da dove mandi il tuo sentir?
Da dove digiti in realtà?

Digitar diventa il verbo,
di solitudine maestro,
maschera dell’essere
che d’inganni svuota il cuore
e offende il tempo.

Chattar t’aggrada,
qual surrogato dell’umano sentire,
di spirito povero
e d’affetto scevro,
col solo scopo di bruciar l’ore,
che a sera ti conducono.

 

  NEL BOSCO  

Nel folto del bosco
lampi di luce
incidono ombre.

Suoni smorzati,
di civiltà lontana,
s¹intrecciano a fruscii.

Profumi antichi
e odor di terra
s¹accavallano e sfumano.

Passi sicuri
e cuore attento,
come in un abbraccio,

nel profondo della forra,
solitario mi cerco
e il cinghiale saluto.

 

 

 

 

STAGIONI    (haikù)

Dorati raggi
su diafani paesaggi
calda estate

rosse ruggini
si adagiano su foglie
dolce autunno

gelide coltri
e suoni ovattati
freddo inverno

verdi smeraldi
brillare di colori
é primavera

PASSATO

Ti penso e
ritagli d’irrealtà
s’inseguono nel tempo,
come fiori rossi
in un campo vizzo.

Ti penso e
ritagli di realtà
mi tempestano l’anima,
come frangenti schiumosi
su scogliere acerbe.

Non ti penso
e il tempo scorre via,
come refolo di vento,
soffiando sul vuoto
del mio sentire.

  VENTO DI MARE

Il vento può essere dolce,
sulla pelle nuda,
come una carezza,

può essere forte e deciso,
e arrossar la pelle,
come una carezza,

può essere impetuoso e dirompente,
da strappar le vesti,
come una carezza,

così infinitamente sensuale e tenero
da non accorgerti nemmeno
che é . . . solo una carezza.

sul suo soffio un bacio
per te
solo per te


TEMPO

Scivoli tempo
come lava scorri e
tutto travolgi

impietoso e
quale amaro fiele
corpo corrompi

ma

scivoli tempo
accumulo di eventi
e di passioni

con i ricordi
fortezza della mente
spirito vive

PASSIONE

Avide labbra
si serrano avvolgenti
avvinghiandosi
a misteriosi impulsi
cantico di turgori
inneggianti la vita
e l'amore.

Agili dita
s'insinuano ovunque
in carezze che
d'arroganti istinti,
son guidate in giochi
fatti di gioia
e di leggero sentire.

Amo il tuo essere
ed amo la pressione,
di mobile seta,
che s'avanza e spinge
sull'albero
che s'erge al vento
della tua passione.

 

 

TSUNAMI - TEMPESTA

1000 volte,
sulla scogliera, ho atteso il tuo ritorno,
mentre onde e schiuma flagellavano la pietra.

1000 volte
ho atteso che per me giungesse il tuo canto,
a ridar fiato ad un mesto sentire.

1000 volte
il tuo volto ho sognato,
con grano e cielo nell'avorio scolpiti.

1000 volte,
come inafferrabile alito sfuggito alla tempesta,
l'illusione del dolce sentir si è dileguata.

1000 volte
la mia mente t'ha incontrato, baciato il tuo volto,
abbracciato i tuoi fianchi, per destarsi nel nulla.

1000 volte
la speranza e il vuoto, a rincorrersi
e a rimpiattino, hanno giocato.

Di 1000 volte
Solo l'affanno è restato, col nulla nel cuore
e il vuoto nella mente e l?incompiutezza dell'essere.

 e 1000 volte nell'oblio mi son rifugiato.
Lascerò questa scogliera dello tsunami,
ormai i suoi spruzzi più non mi lambiranno.

 


DA UN VALICO

Piatte immagini
si riflettono
su lenti scure.

Il calore d'estate
disegna l'aria
sfumando profili,

lontani monti,
indistinti nell'azzurro
tremulo,

segnano i confini
dell'anima
e del cuore.

Dell'oltre
nulla importa
fino al ritorno.

TEMPORALE D'ESTATE

Improvvisa cala la luce,
s'alza il vento,
la finestra sbatte,
tutto si ferma.

Nembi scuri che si scontrano
nel cielo dell'estate,
lampi abbaglianti
e rombi di tuono.

Sogni che si rincorrono
e si scontran con la mente,
passioni amare
che laceran l'anima.

Sogni come folate di vento
in una vita piena,
ma con sufficienza vissuta,
alla ricerca del niente.

Sogni del nulla delle cose
a distrarre dalla gioia
dell'emozioni piene
e del sentir col cuore.

Infuria l'estiva tempesta,
gli alberi son scossi,
foglie strappate e ghermite
e dal vento trascinate.

Sogni che non han registro,
non han freno o inibizione,
non han prigione,
ne briglia a trattenere.

Sogni, di cui il flusso
tutto travolge
e spezza lo spirito
del vecchio vivere.

Sogni la trama del dopo
ch'è soffocante arsura,
è nodo ai visceri,
e offuscamento d'occhi.

Le ultime raffiche
spengono il piovasco,
il nuovo sole si riflette
sul turgore lucido delle foglie.

Lo sguardo indugia
sui colori splendenti,
il caffè scende dolce tra le labbra,
la giornata riprende.


SOGNANDO ANCORA

Sogni,
come guizzanti fiamme,
si susseguono sfumando nel nulla,
ma calore all'anima donando,
quali fatui ricordi di gioie finite
e di speranze future.

Sogni, motore dell'attesa
che prepara al riso e al pianto.
Senza di voi, irrinunciabili amanti,
sol l'oblio padrone sarebbe.
Padrone che tutto inghiotte
e solo il grigio lascia.

Sogni, di splendido colore vestiti,
spesso di delusione siete preludio,
ma ugualmente v'amo,
come mia vita e luce,
a scacciar tenebra
di amorfo, quotidiano affanno.

Sogni, dolce prigione,
che irrealizzati tali restate,
a spingere pensieri oltre ragione,
a chiudere il dolore fuori dal cuore.
Sogni d'amore e di passioni arcane,
fate di mia vita ciò che sperate.


CATENE

Catene d'orgoglio
legano sentimenti antichi.
Sorrisi mesti,
come maschere di falsa gioia,
il quotidiano avvolgono.

Rossi pensieri di passione
a te mi portano.
Fuori dal tempo e da realta',
per te io sogno
gioia profonda
di disinibiti baci.
Con te io sogno
di avvolgenti spire
e di profondi incanti.

. . . ma restano catene
a vincolar gli slanci,
a chiuder gli spazi
di carnali confidenze.
A lasciar di non osata proposta
solo l'idea,
mentre abitudine avanza
e con essa, mesto, il domani.

 

 

LE OCCASIONI PERDUTE

Amor mio dolce
sogno il tuo volto,
sogno ciò che m'è stato tolto
e sogno la tua voce.

Penso a quel che non sarà
a quel che il tuo sguardo prometteva
per romper della vita la discesa,
ma che ormai, più non verrà.

Dal mondo tanto ho avuto
che pur pensando alla rinuncia,
pur nell'oblio che s'annuncia,
lasciar non ho potuto.

Mi spiace sol che per compenso
non esista un intermedio sentire
che per l'umano gioire,
appaghi almeno un senso.

SOGNO

Cerco il tuo volto tra la gente,
assurdo nel saperti altrove,
le voci del mercato
si confondono ai profumi.

Nel paesino pietra e legno
e volti antichi di un popolo,
ma tra gli sguardi e la lavanda
continuo a cercare i tuoi dolci occhi.

Tornerà il freddo,
torneranno i grigi della nebbia
e le urla e lo sbattere di canne
e le tue lettere ancora.

NUBI

É un gioco inseguir le nuvole,
vederle mutare,
adattarsi e ricombinarsi
in mille sembianze.

É un gioco vedere il vento
scolpire nembi e cirri
e lasciare il mondo
e nel biancore perdersi.

É un gioco lasciare il tempo
per scoprire in cielo
i tuoi occhi e le tue labbra
e i tuoi fianchi.

É un gioco ...
e non si può afferrare,
é un sogno che si può solo amare,
é un'emozione che si dissolve nel reale.


IO VENTO
(Tributo a Nazim Hikmet)

Io vento,
avrei voluto sferzare l'aria,
per sgombrare il cielo
e destarmi dall'assopimento.

Io vento,
con fresca follia,
avrei voluto spazzare il mondo
dai sogni perduti.

Io vento,
avrei voluto la libertà
di sciogliere i miei lacci,
per partire verso nuovi mondi.

Io vento
avrei voluto sferzare il mare
e alimentare la tempesta,
tsunami della mia passione.

Io vento
infine calo e me ne vado.
Non agiterò due volte
lo stesso ramo di ciliegio.

Io vento,
sento gli uccelli sull'albero cantare,
ali che vogliono volare,
ma la gabbia è chiusa.

Io vento
non so se si aprirà mai,
prima che, ultimo refolo,
io abbia soffiato invano.

Io vento,
torno alla montagna,
avrei voluto strappare
petali al ciliegio e portarli con me.

Io vento
non so se mai tornerò,
sia bella e sorridente come te la vita,
sia amica e amata come te la giornata.


 

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NUBI

É un gioco inseguir le nuvole,
vederle mutare,
adattarsi e ricombinarsi
in mille sembianze.

É un gioco vedere il vento
scolpire nembi e cirri
e lasciare il mondo
e nel biancore perdersi.

É un gioco lasciare il tempo
per scoprire in cielo
i tuoi occhi e le tue labbra
e i tuoi fianchi.

É un gioco ...
e non si può afferrare,
é un sogno che si può solo amare,
é un'emozione che si dissolve nel reale.


IO VENTO
(Tributo a Nazim Hikmet)

Io vento,
avrei voluto sferzare l'aria,
per sgombrare il cielo
e destarmi dall'assopimento.

Io vento,
con fresca follia,
avrei voluto spazzare il mondo
dai sogni perduti.

Io vento,
avrei voluto la libertà
di sciogliere i miei lacci,
per partire verso nuovi mondi.

Io vento
avrei voluto sferzare il mare
e alimentare la tempesta,
tsunami della mia passione.

Io vento
infine calo e me ne vado.
Non agiterò due volte
lo stesso ramo di ciliegio.

Io vento,
sento gli uccelli sull'albero cantare,
ali che vogliono volare,
ma la gabbia è chiusa.

Io vento
non so se si aprirà mai,
prima che, ultimo refolo,
io abbia soffiato invano.

Io vento,
torno alla montagna,
avrei voluto strappare
petali al ciliegio e portarli con me.

Io vento
non so se mai tornerò,
sia bella e sorridente come te la vita,
sia amica e amata come te la giornata.


 

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