Marco Saya 1-2-3-4-5

È stato pubblicato "Raccontarsi", il libro di poesie di Marco Saya.
Pubblichiamo un estratto dell'introduzione e una delle poesie contenute nel volume.

«C'è poca empatia verso gli altri che l'autore descrive come imitatori della propria vita, anonimi inconsci che non sanno dove andranno a finire; alcuni si salvano: sono gli artisti e gli artigiani. Tuttavia la donna mantiene un ruolo da protagonista. È attesa, desiderata. Mediante i sensi del corpo, la mente riesce a trovare un senso cosmico. La donna è la musa che permette di comporre non inni alla vita ma inni vitali che convincono a sopravvivere. Ma è anche quella che abbandona e isola. La vera fedele amica è una luce ricorrente che illumina i frammenti di nero inchiostro. Una luce che il poeta segue come una via di uscita, unica via di salvezza. È il filo conduttore che inseguirà per perdersi nel labirinto mentale che l'uomo o il poeta s'inventano per capire meglio il loro tempo e il senso, tanto ricercato, della vita.»
(Testo tratto dall'introduzione di Tiziana Ciasullo)

Marco Saya, Raccontarsi
Edizioni dell'Istituto
Italiano di Cultura di Napoli 2002


Perchè mai? Tra  Voglia di te  Troppe volte  Amplesso  Immagina 
La vita accade  Passeggeri  Solitudine  Momenti  Sono contento Il mio funerale 
Sopravvivenza Finzione Sintesi Precarietà Ombre Attesa
Globalizzazione          

 

Sopravvivenza



E’ triste pensare alla sopravvivenza
della dea mediocrità, espressione contusa
di botte tra ubriachi, risse tra poveracci
e quell’osso rosicchiato non sfama
l’ambizione di troppi cani

(sciolti o organizzati che siano…)


E’ bello lasciarsi guidare dalla penna…

Comunque vada…

Comunque finisca…





Precarietà



Questo senso di precarietà
mi verrebbe da bisbigliare…
Perché tutto si tinge d’incerto?
La nostra vita ricerca il significato
tra strani geroglifici e la violenza del romanzo
urta quella pace (perché gioca a nascondino?) macchiata
da pensieri che s’incrociano,
sfuggono, non si guardano
Forse non si piacciono?
Forse aspirano a chiudersi nell’olocausto
di ricorsi folli e perdenti?
Forse abbiamo deciso
di morire così…rassegnati?
Questo senso di precarietà
mi viene da urlare…

 

 

 

 



Ombre



Ombre ineluttabili
avanzano
Il marciapiede
da dietro
osserva
l’asfasto macchiato
Non una nube
ma il buio della presenza
copre
l’assenza del passo,
indifferente nella direzione…


 

 

 


Globalizzazione



Questa mattina osservavo
una signora della Milano bene
a braccetto con un’elegante donna con il Burka
Attraversavano il semaforo e occhi sbigottiti
guardavano questa strana coppia…
E riflettevo…
su come fosse ancora lontano l’altro lato della strada…
Al segnale del verde
motociclisti irrequieti
ripartivano con un sospiro di sollievo…


 

 

 

 

Finzione



È strano vedersi che vivi,
ti domandi perché sei lì…in mezzo agli altri (chi?)
Forse è tutta la finzione di un dio effimero
(prigioniero in un corpo acquoso)
Persino il tempo, pagliaccio neuronico,
è l’immaginazione di un frutto che, marcio,
si spiaccica nel ritorno all’humus di una nuova terra…

 

 

 

 



Sintesi


Quando il tempo assottiglia la foglia

chiusa tra le pagine di un vecchio album

che,giovani,riempivamo di belle speranze

allora il domani ci appare nelle vesti

di quella saggezza sprecata

nell'adolescenza del pensiero

che,fattosi adulto, riconosce

la futilità del proprio vivere


 

 

 

 


Troppe volte

Troppe volte

Giochi di bignè su bocche voluttuose
Massaggi di carezze accennati in discesa
Sale la febbre di giocolieri impazienti
Scacco di un re ad una regina che aspetta

Troppe volte

Viso d'angelo sonnecchi, ridono gli occhi semichiusi
Labbra appagate soffiano appena
Una chitarra sul letto strimpella nuda
Menestrello di corti boccaccesche pizzica altre corde

Troppe volte

Il gioco ricomincia su arpeggi sfiorati
Melodia suadente su una pelle di velluto
Pause di istanti anticipano note d'amore
Libera l'improvvisazione l'ultimo assolo di piacere

Troppe volte

Ricordi di un sapore lontano
Gusto di un sesso che manca
Stanco il menestrello suona su un letto vuoto
Aspetta un vassoio di bignè e nulla più.

 

Amplesso

Sensi

Dolcemente ti svegliano
Improvvisamente ti assalgono
Ora tacciono stanchi di piacere

Sensi

Una mano scivola tra i tuoi solchi umorali
Bocche si modellano su sessi infuocati
Penetrano istanti di vita prima di morire
Gocce seminali spengono l'incendio di pelli roventi

Sensi

Ti abbracciano
Con dolce aggressività ci congiungono
Si ritirano appagati

 

Sono contento


Sono contento

Non scarabocchio più il tuo nome dove capita
Riflesso lontano di un amore offeso
Naufragato e affondato senza superstiti.

Sono contento

Il risentimento cede il passo all'indifferenza
Panacea di rimpianti assopiti
Sepolti da giovani cicatrici.

Sono contento

Immagini di un volto nuovo,pulito,sincero
Aspettano da qualche parte...
Questo maledetto tempo, ora non più
Il nemico da sempre temuto e osteggiato.

Sono contento

Un blues sospirato in dodici battute
Dodici i battiti di passione per una diversa stagione
Improvvisazione di pause incerte follemente da vivere
Note lunghe per arrivare alla fine dell'assolo.

Sono contento

Liberato dalla tua assenza
Finalmente libero dalla tua presenza.

 

 

 

 

 La vita accade

La vita accade

Il tempo dissolve la fretta di dimenticarti
Nuovi attimi
Embrioni di attese emozioni
Sbocciano improvvisi
Petali dai misteriosi colori
Di te mi rimarrà l'odore
Sapore di antiche guerre in terre lontane
Oblio per un paesaggio d'amore
L'illusione di un languido blues ritrovato
in una vecchia soffitta

Ed intanto...
la vita accade
Scena muta di parole sole
Un palcoscenico sordo illuminato dalla cecità di
Pensieri posticci

Sempre uguali
Sempre gli stessi
Sempre Noi

 

Passeggeri

Una macchina ed il passeggero
Tergicristalli salutano una giornata piovosa
La discussione si fa fitta come chicchi di grandine
Sale d'intensità con la minaccia di un tuono
Il fulmine della parola colpisce il bersaglio
Il passeggero improvvisamente scende
Lo specchietto allontana una figura
Ora è un puntino
Svanisce nel nulla di tutte le cose

 

 

 

Solitudine

Lo specchio riflette una bestia incattivita,
inconscio che libera il male di vivere
Parole sputafuoco, esplosione di un delirio collettivo
Un bambino attonito , un uomo sulla soglia
Una donna uccide l'ultimo atto d'amore
Illusione di una passione ritrovata
Rifiuto di chi ti vuol bene
Paura di affrontare se stessi
Tornare a casa con il rumore delle bombe
Un uscio che sbatte
Una famiglia si disgrega
Ritornare ed essere
...di nuovo soli...

 

 Momenti

Aspetta
Scivola dentro te

Lasciati
Scorrono le dita insinuose

Immagina
Solchi di un rio senza fine

Prendi
Una fontana ancora asciutta

Gioca
Palline in buca, sponde di un biliardo

Osa
Nuvole bianche sopra il cielo

Vieni
La fontana ora zampilla

Gusta
sapori tropicali su pelle bagnata

Assapora
Il riposo di un tramonto sul mare placido

 

 

 

 

Immagina

Immagina di rivedere

Nuova vetta da scalare
Antichi rancori gettati nella spazzatura della vita
Intreccio di sentimenti da confezionare
Gomitoli di un amore che ora lascia liberi di scegliere

Immagina di essere rivisto

Uomo e non più bambino

Immagina di ritornare

Indietro
Come prima
Un bambino
Nulla di nuovo
Nostalgia per un'illusione immaginata

 

 

Il mio funerale


Ci sono proprio tutti
Mi guardano
Anch'io li guardo
Alcuni sorridono sulla bara di legno a forma di chitarra
Così l'ho voluta, in autentico palissandro...
Li osservo
Mi ricordano
Pochi piangono

Rido

Ripercorro
Seguono il feretro
Un'orchestra dixi allevia la noia che mi pervade
Ho dovuto anche pagarli quei quattro musicisti da strapazzo
La mia Gibson riposa in pace
Almeno lei non sarà divorata dai vermi....

Come era permaloso
A letto.....cosi....cosi....
Sul lavoro uno svogliato
Come artista un fallito
Che begli amici...

Ed io rido

Ora li vedo davvero piccoli
Meschini
Futura polvere
Con i loro vestitini a lutto
Alcuni si fanno una canna
Altri ballano lo swing sciagurato.....di quei maldestri.
Ma non ho avuto il tempo di sceglierli!

E continuo a ridere

Il sorteggio mi è stato favorevole
Marylin mi aspetta per andare fuori a cena assieme

Poveri fessi
Ridete
Sparlate e....
Sperate in un buon sorteggio

(24.05.2002)

 

 

      

  La Proprietà letteraria delle poesie appartiene all'autore.  La riproduzione è vietata. 

 

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Immagina di rivedere

Nuova vetta da scalare
Antichi rancori gettati nella spazzatura della vita
Intreccio di sentimenti da confezionare
Gomitoli di un amore che ora lascia liberi di scegliere

Immagina di essere rivisto

Uomo e non più bambino

Immagina di ritornare

Indietro
Come prima
Un bambino
Nulla di nuovo
Nostalgia per un'illusione immaginata

   

Il mio funerale


Ci sono proprio tutti
Mi guardano
Anch'io li guardo
Alcuni sorridono sulla bara di legno a forma di chitarra
Così l'ho voluta, in autentico palissandro...
Li osservo
Mi ricordano
Pochi piangono

Rido

Ripercorro
Seguono il feretro
Un'orchestra dixi allevia la noia che mi pervade
Ho dovuto anche pagarli quei quattro musicisti da strapazzo
La mia Gibson riposa in pace
Almeno lei non sarà divorata dai vermi....

Come era permaloso
A letto.....cosi....cosi....
Sul lavoro uno svogliato
Come artista un fallito
Che begli amici...

Ed io rido

Ora li vedo davvero piccoli
Meschini
Futura polvere
Con i loro vestitini a lutto
Alcuni si fanno una canna
Altri ballano lo swing sciagurato.....di quei maldestri.
Ma non ho avuto il tempo di sceglierli!

E continuo a ridere

Il sorteggio mi è stato favorevole
Marylin mi aspetta per andare fuori a cena assieme

Poveri fessi
Ridete
Sparlate e....
Sperate in un buon sorteggio

(24.05.2002)

   

      

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