Pier Paolo Pasolini

La vita - Le ceneri di Gramsci - Poesie in friulano

 

 

PIER PAOLO PASOLINI Nacque a Bologna nel 1922. Dopo un'infanzia trascorsa in varie città del Veneto e dell'Emilia, compie a Bologna gli studi liceali e universitari. Il forte legame con la madre friulana lo spinse a cercare nel dialetto materno un mezzo col quale esprimere un delicato e fantastico mondo poetico: nacque Poesie a Casarsa (1942), poi confluito nella raccolta La meglio gioventù (1954). Durante la guerra soggiorna con la madre a Casarsa. Nel 1947 si iscrive al partito comunista, maturando un'attenzione verso la sfera della politica e del sociale che troverà d'ora in poi un riflesso costante nelle sue opere. Nel frattempo era diventato insegnante di scuola media. Sospeso dall'insegnamento, si trasferì a Roma. Qui restò affascinato dal vitalismo del sottoproletariato romano, di cui reinventò il linguaggio e l'esistenza picaresca nei due romanzi Ragazzi di vita (1955) e Una vita violenta (1959). Nel 1957 pubblica Le ceneri di Gramsci, nel 1958 i versi funerei e barocchi dell'L'usignolo della chiesa cattolica. Seguirono i poemetti di La religione del mio tempo (1961) e Poesia in forma di rosa (1964), dove la conoscenza del reale si stempera nel senso della solitudine e nella rievocazione nostalgica del mondo contadino. Intanto nel 1961 aveva esordito come regista cinematografico, inaugurando un'attività che lo accompagnerà per tutto il resto della vita. Autore di film di grande successo, saggista ritorna alla poesia con Trasumanar e organizzar (1971) e La nuova gioventù (1975). Muore in circostanze tragiche a Roma nel 1975.Le ceneri di Gramsci Undici poemetti in terzine scritti tra il 1951 e il 1956, pubblicati nel 1957. Soggetto poetico della raccolta è il sottoproletariato delle borgate romane, a cui l'autore aderisce psicologicamente, ma non senza sostanziali conflittualità tra questa idealizzata dimensione, il suo essere borghese e l'ideologia marxista professata. La raccolta prende il titolo da uno dei poemetti in cui l'autore si rivolge idealmente a Gramsci nel luogo in cui le sue ceneri sono sepolte.Trasumanar e organizzar Raccolta in cui il verso si allontana dalla tradizione per giungere a una completa libertà espressiva, molto prossima a quella della prosa. I temi dell'attualità sospingono l'ispirazione pasoliniana verso posizioni polemiche che saranno proprie dello scrittore anche negli articoli giornalistici che di lì a poco inizierà a pubblicare.

 

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PIER PAOLO PASOLINI Nacque a Bologna nel 1922. Dopo un'infanzia trascorsa in varie città del Veneto e dell'Emilia, compie a Bologna gli studi liceali e universitari. Il forte legame con la madre friulana lo spinse a cercare nel dialetto materno un mezzo col quale esprimere un delicato e fantastico mondo poetico: nacque Poesie a Casarsa (1942), poi confluito nella raccolta La meglio gioventù (1954). Durante la guerra soggiorna con la madre a Casarsa. Nel 1947 si iscrive al partito comunista, maturando un'attenzione verso la sfera della politica e del sociale che troverà d'ora in poi un riflesso costante nelle sue opere. Nel frattempo era diventato insegnante di scuola media. Sospeso dall'insegnamento, si trasferì a Roma. Qui restò affascinato dal vitalismo del sottoproletariato romano, di cui reinventò il linguaggio e l'esistenza picaresca nei due romanzi Ragazzi di vita (1955) e Una vita violenta (1959). Nel 1957 pubblica Le ceneri di Gramsci, nel 1958 i versi funerei e barocchi dell'L'usignolo della chiesa cattolica. Seguirono i poemetti di La religione del mio tempo (1961) e Poesia in forma di rosa (1964), dove la conoscenza del reale si stempera nel senso della solitudine e nella rievocazione nostalgica del mondo contadino. Intanto nel 1961 aveva esordito come regista cinematografico, inaugurando un'attività che lo accompagnerà per tutto il resto della vita. Autore di film di grande successo, saggista ritorna alla poesia con Trasumanar e organizzar (1971) e La nuova gioventù (1975). Muore in circostanze tragiche a Roma nel 1975.Le ceneri di Gramsci Undici poemetti in terzine scritti tra il 1951 e il 1956, pubblicati nel 1957. Soggetto poetico della raccolta è il sottoproletariato delle borgate romane, a cui l'autore aderisce psicologicamente, ma non senza sostanziali conflittualità tra questa idealizzata dimensione, il suo essere borghese e l'ideologia marxista professata. La raccolta prende il titolo da uno dei poemetti in cui l'autore si rivolge idealmente a Gramsci nel luogo in cui le sue ceneri sono sepolte.Trasumanar e organizzar Raccolta in cui il verso si allontana dalla tradizione per giungere a una completa libertà espressiva, molto prossima a quella della prosa. I temi dell'attualità sospingono l'ispirazione pasoliniana verso posizioni polemiche che saranno proprie dello scrittore anche negli articoli giornalistici che di lì a poco inizierà a pubblicare.

 

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