Nico 1-2-3-4-5-6-7

 

Infiniti confini Prigione Guerrieri Le colline Alla ricerca

Ideologo della morte

Assente

Il  faro sul porto

Fata La grande storia Vecchi affetti Immagine Egoista Creatura Rock

In discoteca

Metalcol

Raffreddato

Avrà senso

La mia notte

Averti

Equilibrio irrazionale

Momenti della vita

Ora andiamo

giZgaZigZag Luce

Laura malata

 

 

 

 

 

 

 

 

Fata

Fata svela sotto i suoi veli

la sua corporeità allucinata

bombe di luce bianca tra

vetrate oceaniche di immagini

Il buio perverso del vuoto

sospende il tempo nel nulla

Fata mi guarda allucinata

mi vuole e mi fa eccitare

nella sua estraneità

nel suo vaneggiare folle

riesce a farmi vedere vita

anche in un cimitero abbandonato

Il suo corpo è meno sensibile

della sua anima estranea

e l'anima meno tagliente

delle lame di chi la giudica

Fata è quello che è e

quello che non c'è

 

 

 

 

 

 

Vecchi affetti

Cammino sui marciapiedi

marcio marcio a piedi

come un soldato

sulle passarelle di Milano

appena congedato

dal paese dove ha combattuto

per perdersi il vissuto

meno amaro quello mondano

 

Quest'inutile abitudine

di vivere l'inutilità della quotidianità

imposta o solo malposta

Il cuore non brucia

ma il cuore degrada

Il cuore non fa male

ma piano piano muore

Il soldato è rimasto deluso

 

Passo il ponte

almeno penta volte

finchè qualche figura umana

mi si avvicina e chiede se

ho perso la strada di casa

la mia non è una risposta

perchè ciò che ho perso

è la casa degli affetti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Egoista

Non odi la folla acclamare

l'atmosfera che sai creare

tra le mani un litro di vino

spumeggiante godimento

com'è facile estraniarsi nel piacere

e diventare terribilmente egoista

 

Sono completo di me

Affogo e respiro in me

Brucio e ghiaccio in me

Sono la lotta degli opposti

Agli antipodi degli opposti

Sono anarchico

Odio gli anarchici

 

E un'altra volta

un altra volta ancora

Meccanica espressione

sorrido nel vedere

come mi sta male

il meccanico sorriso

 

Sono completo di me

Affogo e respiro in me

Brucio e ghiaccio in me

Sono la lotta degli opposti

Agli antipodi degli opposti

Sono anarchico

Odio gli anarchici

 

 

 

 

 

 

 

 

La grande storia

Supero la dimensione temporale

lo spazio mi ha sparso

in tutto il suo essere unico

con un vento eterno all'infinito

E soffia soffia costante

Il vento che muove tutte le cose

così lentamente che sono ferme

ma si muovono e per sempre

tra le verdeggianti colline

con l'anima più immateriale

quella che il dio corpo cela

quella che un giorno le si insegnerà

a vivere in armonia con il corpo

quella che dovrà soffrire il lutto

del distacco dalla parte materiale

lasciata come è tradizione

in un cassetto illuminato dalla lampada

quella più scura quasi gialla

del comodino di fronte alla finestra

quella sul giardino fiorito

la luna piena sta lì a confortarmi

il suo essere fedele a metà

sembra suggerirmi che niente

su tre assi cartesiani

e in questo tempo

sarà per sempre, niente

 

 

 

 

 

 

 

Immagine

Guardo il soffitto al contrario

steso sul letto di gomma

aspetto sulle rive dell'immaginario

che July mi dia la panna

Per finire la torta,l'ultimo ingrediente

 

Si è dimenticata di me

non ci sono stelle cadenti

July è in cielo tra le luci

ma stelle non ne cadono

 

Vedo spesso tra le righe

il suo essere entità oscura

Credo di aver visto i cerchi

ma non il sasso lanciato in acqua

voglio riavere la tua presenza

 

Si è dimenticata di me

non ci sono stelle cadenti

July è in cielo tra le luci

ma stelle non ne cadono

 

 

Creatura Rock

 

Urla di cuore giungono dalle corde

E distorte mi danno vigore

Per tuonare meravigliosamente

nel paradiso dei canti

Così è tutto esplosivamente Rock

E la gioia che senti non è che

Il suono che esprime il tuo essere

 

Divento suono e canto

Canto sui battiti della mia anima

Divento nebbia e canto

Canto la dispersione della mia immagine

 

Bruciatemi sul rogo della follia

Perché mi sento posseduto

La fine non è che l’inizio

Di una nuova coinvolgente musica

Bruciatemi e sarò essenza

Ora ballo la danza della morte

E forse con la mente sono già oltre

 

Divento suono e canto

Canto sui battiti della mia anima

Divento nebbia e canto

Canto la dispersione della mia immagine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Raffreddato

 

Oh che detestabile impressione

Mi solletica il cervello

Mi manca qualcosa

Ma non sei tu

 

Sincero ma calante

Il pensiero di te

Al mio fianco non sei

Più così intensa

Ma così sfumata

 

Ho perso qualcosa di te

O forse vorrei qualcosa

Che non puoi darmi

E’certo che ti ho perso

 

Giorni scomparsi

Dalle scene della vita

Della nostra vita per disunirsi

E proseguire parallele

 

Sincero ma calante

Il pensiero di te

Al mio fianco non sei

Più così intensa

Ma così sfumata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Avrà senso?

 

Come farà il mio diaframma

chiuso nella spirale rosea

A fare uscire le ultime emozioni

Per preservare i suoi frutti

Le fragole e la panna?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La mia notte

 

La notte giunge nuda

Per farsi baciare

Dal carnale calore

del mio coinvolto vivere

Fingendo che le interessi

Fingendo di amarmi

 

Il precario e sospeso equilibrio mi inganna

Ho bisogno di appoggio e la notte finge di darmelo

 

Questo amore è impossibile

Questo amore è impossibile

Questo amore è destinato alla distruzione

Di me e dell’attraente notte, notte

 

La notte giunge ancora

Di nuovo nuda

Per farsi possedere

Per possedermi

Fingendo che le interessi

Fingendo di amarmi

 

Il precario e sospeso equilibrio mi inganna

Ho bisogno di appoggio e la notte finge di darmelo

 

Questo amore è impossibile

Questo amore è impossibile

Questo amore è destinato alla distruzione

Di me e dell’attraente notte, notte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Equilibrio irrazionale

 

Nel bene e nel male

È sempre meglio preferire

L’amore alla ragione

Questo mi ripetevo

E mi trovavo a volte così felice

A volte così triste e distante

Così mi ripetevo di essere freddo

E i giorni passavano grigi

Senza ricordi che valesse la pena

Ricordare finché iniziai a cercare l’equilibrio

L’equilibrio sopra la follia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Laura malata

 

Miseramente piange Laura

Nel bagno illuminato dalla luna

Persa la sensazione della paura

Le è rimasta solo una gran pena

Per il futuro svanito nella malattia

Che ha lacerato per sempre la sua via

 

Le lacrime di Laura scorrono

Come un fiume in piena

Dalla sorgente al disastro della fine

 

In spasmodica attesa Laura

Insegue i sogni in una cura

Ogni sera la speranza alla paura

Decide di vincere la sua gara

Perché Laura non ha smesso di vivere

Perché Laura non vuole morire

 

Le lacrime di Laura scorrono

Come un fiume in piena

Dalla sorgente al disastro della fine

 

E al cielo poco le rimane

Poco le rimane di questa vita

Ad assaporare di giornata il pane

A farsi sfiorare il corpo dalla seta

Lasciando vuota la sua casa

Rimanendo stesa nell’ultima posa

 

Le lacrime di Laura scorrono

Come un fiume in piena

Dalla sorgente al disastro della fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ora andiamo

Sfiata dal buco la balena,

petrolifero affanno

di non trovare sopra di sè

che acqua, oddio non c'è aria

Mi succhia dentro di sè

la coperta di plastica

Si attacca e mi soffoca

in un abbraccio affilato

mentre il respiro implode

Non fiato che solitudine

proprio acqua e solitudine

perchè quando si muore

si muore soli, un colpo

antartica emozione è la fine

il Cristo con il volto

piegato dalle soffferenze

mi guarda intensamente

calorosa emozione è l'inizio

mi sorride mi prende la mano

e mi sussura: ora andiamo

Voglio solo dormire

Mi lusinga signorina dea

non vede chi le muore dietro

sono l'ape operaia che vive

in suggestione dell'ape regina

 

Avverto i suoi occhi su di me

non che io non li abbia su di lei

signorina dea la penso spesso

lei e quei suoi fari puntati su di me

 

Voglio solo scopare

Voglio solo scopare

E' per questo che non si può

 

Sarebbe più facile lasciarsi andare

alle immediate fantasie dell'amore

tralasciare tutto quello che viene prima

e scoprire solo dopo se c'è amore

 

Voglio solo scopare

Voglio solo scopare

E' per questo che non si può

 

Così torno a casa non voglio

sentire la tua voce stasera

signorina non ho tempo da perdere

ho voglia solo di dormire

 

Voglio solo dormire

Voglio solo dormire

Scusami amore non ho voglia

ora non voglio scopare

 

 

 

 

 

In discoteca

 

Vieni con me a cercare

in discoteca quello che ti manca

vieni a riempire di niente

la tua vita che non è che stanca

di trovare raramente ciò che

le serve veramente

non continuare a mentirti

finché fingi non ti diverti

          finché fingi non ti diverti

 

 

 

 

 

Metalcol

Alcolica sensazione di moto ondeggiante

sgargiante e meno imbarazzante la vita

alle soglie del vomito vaneggiava Rita

con in mano un’ampolla di tequila

 

Boom Boom

Tequila Boom Boom

Tequila Boom Boom

Boom Boom

Tequila Boom Boom

Tequila Boom Boom

 

 

Coscienza esplode coscienza frammenta

Le tenebre che ti riempiono di luce

Tace tace il mondo che ti spaventa

È il tuo io quello che può distruggerti

 

Boom Boom

Tequila Boom Boom

Tequila Boom Boom

Boom Boom

Tequila Boom Boom

Tequila Boom Boom

 

Saturo di vuoto lo stanco stato

del giorno succeduto al notturno etilico

Saturo di vuoto lo stanco stato

del giorno succeduto al notturno etilico

Saturo di vuoto lo stanco stato

del giorno succeduto al notturno etilico

 

Boom Boom

Tequila Boom Boom

Tequila Boom Boom

Boom Boom

Tequila Boom Boom

Tequila Boom Boom

 

 

 

 

 

 

Averti

Il tuo colore rosa in viso

Solletica il mio pensiero

Sul sale della pelle sudata

Strindendoti unendoci

Carnosa lingua scivola

Su carnose labbra

Lente si spalmano

le mie mani sul tuo corpo

sentire l'odore di averti

come di un cocktail dolciastro

dall'istante di un piacere

agli effetti dell'amore

tutto passa in albeggianti sere

di profondi giorni

quelli per cui vale la pena vivere

quelli per cui la sveglia vuoi sentirla suonare

quelli che a volte capita che il giorno dopo l'amore scompare

quelli per cui è difficile non sentirsi morire

quelli per cui è dura tornare a vivere

 

 

 

 

 

 

 

Momenti della vita

Ho chiamato l'oceano fine

l'eco dei ricordi ridonda

sgocciola sull'arido del presente

a purificarti ci penserà il fango

non l'oceano il fango ti purificherà

 

Fraseggiano l'allegro e il triste

si chiedono chi soccomberà

il tempo li plasmerà nella morte

ma loro questo non lo sanno

si combattono così nessuno dei due vive

 

I momenti della vita rinnegati

non sono altro che nuove lacerazioni

ho accettato il piacere

e sarò io a vincere il dolore

in qualsiasi modo possa farlo

 

 

 

 

 

 

giZgaZigZag

Come una cloche guidare il sole

vibrare a monte e d'amore

per ciò che si è fatto

per ciò che dispiace

Piombo a colazione

stasera si festeggia

la fine della fragilità

la cartapesta prende fuoco

squarciate le abitudini

dei tempi moderni

giocare con una bambola

e sentirsi bambolotto

nelle mani di un burattinaio

spero solo che in tutto questo gioco

nessuno abbia il coraggio di arrendersi

nessuno abbia il coraggio di arrendersi

Dio da lassù

Io da quaggiù

nessuno abbia il coraggio di arrendersi

nessuno abbia il coraggio di arrendersi

Dio da lassù

Io da quaggiù

nessuno abbia il coraggio di arrendersi

nessuno abbia il coraggio di arrendersi

Dio da lassù

Io da quaggiù

 

 

 

 

 

 

 

 

Luce

Gioia gioca giorno e notte

Luce luccicante lucida il giorno

la notte nasce dipinta dall'oscurità

Ma Gioia gioca giorno e notte

Perchè è dentro Gioia la luce

 

Infiniti confini

 

Un'altra creazione estesa

Proiezione mentale dell’infinità

Lungo le membrane di questo universo

E degli altri infiniti mondi possibili

La destinazione finale non è la morte

Sdoppiati in sconfinate dimensioni

Quale divinità si cela dietro lo spazio?

Sto muovendo la mente ma

Altrove potrei essere già morto

I sogni infranti non sono che i desideri

Esauditi in realtà diverse da questa

Allevia il dolore per la scomparsa

Di quelli che ti vogliono bene

Il corpo è la cassaforte dell’anima

In vita è spesso difficile aprirla

Ma la morte è lì a liberarla

L’anima pronta a volare per chissà

Quale lontana destinazione

Dimentica qualsiasi attaccamento

E riposa sotto i cinque alberi

Ama, contempla e piangi

Impara a soffrire che la vita

Ti darà le sue occasioni

Se non sarà lei a porgertele

lo farà la sua sorella oscura

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prigione

 

Rinchiuso nell’ombra della prigione

Fisso il soffitto annerito

L’ossigeno è così sporco

Respiro l’aria dell’inferno

Non provo più sensazioni

Sono il fossile di me

Gocce di umidità scivolano

Lungo le umidi pareti

Sto decidendo di farla finita

E non sento niente in me

Non sento proprio niente

Oggi nessuno mi ha violentato

E’ per questo che sono ancora

Più apatico e distaccato

Neanche loro sono venuti a violentarmi

Forse deve essere arrivato uno nuovo

Ma ora suggeritemi:

“come posso suicidarmi?”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Guerrieri

 

Scende il fiume scende verso la foce

A valle si dirige verso il mare

Lungo i sentieri distorti dalla guerra

Scendono a valle i sopravvissuti lungo le trincee

In molti iniziano a credere che gli unici eroi

Sono quelli che se ne sono rimasti a casa

Loro sono gli unici eroi e noi nel sangue

Di amici e nemici abbiamo disperso l’umanità

Mia moglie e i miei figli sono stati uccisi

Da uno dei tanti manipoli di coglioni

Coglioni proprio come me

Nella mia mente vagano nelle paludi

Nel fango, spettri che urlano, esplodono

Vengono mutilati, urlano, sangue,

sangue ovunque, angoscia, disperazione

fango, fischi dal cielo, esplodono,

le vittime si accalcano, mangiano scarafaggi

sudano freddo, l’atmosfera è gelida

le trincee fangose, sporche,

bagnate da acque putride, da sangue fresco

e da sangue che ristagna da settimane

Imbottiti di morfina, atroci sofferenze

La follia è diventata normalità

La follia è diventata normalità

Ave, ave, ave, ai disertori che portarono

La propria patria a servire i potenti

Che ai grandi imperi preferirono una piccola patria

O più modestamente alla morte la vita

Che preferirono alla morte la vita

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le colline

 

 

Fino alla fine del nostro fottuto mondo

Cospargerò la mia anima di benzina

Per farla bruciare davanti agli altri

Magari un giorno esploderà anche

E grande clamore intorno si leverà

Verranno a ringraziare qualcuno

Che forse non sarà più visibile

All’occhio distratto dell’uomo moderno

Sulle colline verdi c’è un matto

Che spesso si diverte a riflettere

A trovare risposte a domande mal poste

Domande viste inutili ma pur sempre interessanti

Nella sua momentanea e quotidiana solitudine

trova l’inquietudine ma anche la libertà

Nessuno lo distrae nessuno lo influenza

Su quelle colline sempreverdi

Il lunatico e simpatico matto

Ha sempre qualcosa di nuovo da guardare

Piange e ride con sincero coinvolgimento

Perché nessuno lo guarda così piange e ride

Piange e ride con sincero coinvolgimento

L’universo è dentro ognuno solo che non tutti

Hanno voglia e tempo di sembrare matti

Alzatevi e camminate verso la verità

Nessuno vi può guidare meglio di voi stessi

Quello che avete intorno non è che

Una semplice cornice di partenza

E’ facile scambiarla per l’arrivo

La gente che vi ascolta non lo fa

Che per educazione, perché è giusto così

Quanti dei discorsi che sentite ogni giorno

Vi sfiorano almeno in minima parte?

Perché allora riflettere solo quando un lutto vi trafigge?

Si nasce: la vita e la morte si allontanano

Vanno parallelamente un po’ di tempo per poi

Ricongiungersi in un punto del tempo

Che usiamo incidere sulla lapide

E c’è chi preferisce farsi amare

E chi invece pensa solo ad amare,

Coloro che amano sono i più deboli

Coloro che si fanno amare e basta i più forti

Il vero amore è compiacimento di se stessi?

O riuscire a dare qualcosa di sé che gli altri apprezzano?

La verità è che coloro che avranno avuto

Il coraggio di amare saranno prima o poi amati

Quelli che si sono fatti amare senza ricambiare

Non resteranno a lungo con l’amore intorno

Quanto dolore quanta sofferenza calca e calcherà

Sulla mia carne e sul mio cuore

Ma non sono mai riuscito ad apprezzare

Coloro che vogliono avere sotto controllo tutto

Ciò che gli gravita attorno per nascondere

Che dentro di loro niente è sotto controllo

Simpatizzate con i nemici e scoprite

Quanto sia per loro importante avere dei nemici

Vi accorgerete andando a un loro funerale

Che sono simili, forse identici a voi,

non rimane che vivere da cannibali

o convivere nella gioia e nel dolore

Certo, quando le lotte cesseranno

O sarà per aver trovato un nemico comune

O sarà perché il paradiso ha aperto i cancelli

E ora come ci si sente dopo essersi stesi

Un po’ sulle colline senza pretese?

Senza seguire per forza logica e razionalità

Ora non vi rimane che ritornarci da soli

E forse vi accorgerete di cose a cui mai avete pensato

Oppure che queste sono tutte cazzate

E io accetterei questo punto di vista

Perché venuto dopo lunghe riflessioni

La prima cosa che ho imparato

Lungo gli ombrosi sentieri per le colline

È che più ti poni la stessa domanda

Più ti vengono i dubbi e più sei pronto

Ad ascoltare chi non è d’accordo con te

Per esaurire i propri dubbi

Per trovare la propria strada

Che porta in cima all’Ultimo Colle

E le strade sono infinite

 

Alla ricerca

 

Alla ricerca della gloria terrena

Alla ricerca di una vita luminosa

Alla ricerca per stare meglio

Con il denaro non si può comprare la felicità

Con il denaro però si può comprare quasi tutto il resto

Per dedicarsi più facilmente alla ricerca della felicità

E ditelo a quelli che non hanno un tetto sulla testa

Ditelo a quelli che non hanno acqua e farina

Chiedetelo a loro se i soldi non fanno la felicità

Ipocriti benpensanti che vi ponete questa domanda

Se ve la ponete allora avete almeno i soldi per sopravvivere

Del resto è più facile filosofeggiare

nell’agio che nella fame

per questo io mi sento spesso ipocrita

perdonatemi voi che non avete niente

ma scrivere e pensare è più forte di me

è istintivo e puro, quindi è giusto farlo

Per questo sono sempre alla ricerca

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ideologo della morte

 

Sono andato al palazzo d’inverno

E ho fermato la rivoluzione

Sono andato in una birreria di Berlino

E ho zittito un uomo che urlava

Alle porte di Roma ho fermato

Un mezzo busto e i fronti neri

Sono andato in Vaticano è ho bruciato

I Patti Lateranensi

Per quanto Gesù deve essere tradito

da quelli che dovrebbero essere i suoi

discendenti?

Sono andato in Spagna e ho sputato

Sugli anarchici che uccidevano preti

E bruciavano chiese

Preferisco il disordine democratico

Con il fascismo mi pulisco il culo

Con il comunismo in un solo paese

Mi faccio un potente lassativo

E sobillami con un nazionalismo mondiale

La nazione terra degrada sotto i colpi

Della guerra civile che la attraversa

Sobillami con un nazionalismo mondiale

Schierati, collocati, destra, sinistra

Ma cosa cazzo ne sai?

Cosa ne sai degli uomini vivi

Gettati con le mani e i piedi legati

Nelle grotte e nelle crepe delle montagne?

Cosa ne sai delle due Mila persone fucilate

In un piccolo paese bolognese?

Cosa ne sai dei campi di rieducazione russa?

Cosa ne sai dei proletari delle campagne?

Hai mai provato a respirare il gas di scarico

Di un camion che ti sta portando

In un campo di concentramento per cremarti?

Sei anche tu andato sull’Aventino?

E’il massimo che hai potuto fare?

Hai mai perso i tuoi cari per sentenze sommarie

Per vendetta, per resistenza?

Hai mai avuto voglia di morire

Perché tutto ciò che amavi

È stato distrutto da chi non ammetteva

Nient’altro che non fosse la sua idea?

Hai mai vista una luce bianchissima in cielo?

Ti sei mai visto scomparire sotto quella luce?

Sotto un maestoso fungo atomico?

E sappi che se la tua intenzione è

Quello di dire “Me ne frego” sarai tu

Ora il nuovo carnefice che piscia sulle ceneri

Dei cinquanta milioni di morti di una guerra

In cui l’ideologia ha fatto da padrone

Sarai tu il nuovo ideologo della morte

Della bella morte, del sangue rosso

Dell’odio che porta alla distruzione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Assente

 

Vivi un altro giorno

Che oggi non c’è niente

Che ti possa svegliare

Vivi un altro giorno

Che oggi non riesci

Non riesci a farti coinvolgere

 

Oh quanta gioia vedo in te

Quanta voglia di vivere

Ma non riesco a lasciarmi

Trasportare da quello che offri

 

Vivi un altro giorno

Che oggi non c’è sole

Che ti possa cullare

Vivi un altro giorno

Che oggi non sei

Che un uomo assente

 

Oh quanta gioia vedo in te

Quanta voglia di vivere

Ma non riesco a lasciarmi

Trasportare da quello che offri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il faro sul porto

 

Melodica ballata cuce

L’orizzonte di sinuosi ricami

I tuoi occhi si muovono nell’aria

Stupiti dalla luce notturna

Di un faro che contemplato

Si è acceso e ti ha illuminato

 

Arde il fuoco e fonde

Le tue gioie e le tue sofferenze

Per darti la possibilità

Di interiorizzare ciò che la vita è

Il guardiano del faro piange

Il guardiano del faro ride

 

Schiarendo notti oscure

Bagnando giornate estive

Scaldando notti fredde

Illumina le gioie e oscura il dolore

 

Qualcuno ti ha porto

La sua mano calda per rialzarti

Chi sei chi sei? Chiedi

Il guardiano dell’anima ti ha risposto

Vi guardate come allo specchio

Perché ora siete la stessa cosa

 

Schiarendo notti oscure

Bagnando giornate estive

Scaldando notti fredde

Illumina le gioie e oscura il dolore

 

 

 

La proprietà letteraria è dell'autore. Ogni riproduzione è vietata.

 

Home page  |  L'autrice del sito  Le pagine del sito