Giampaolo 
Poesia visiva - Racconti

la notte ha battenti lontani

stamattina

vorrei avere lacrime rumorose

stanotte è il vento

chissà perchè ti cerco dove io non sono più

quale emozione dentro DOMENICA
Vorrei descriverti una guerra senza tregua QUANDO IL VENTO VoGlIo togliermi il respiro affannato di dosso Vento innato
 
c'è un nuovo foglio stasera
 
Il tragitto confuso di una lacrima Stamani le sue note
La Foglia Danza.
 
Eterno nascere del giorno Che ne so io
 
Geranio Solo Felice    

 

 

 

 

 

 

 

Solo

è questo il colore che prediligo, questo l'orario in cui
forse sogno forse dormo veramente
questo è il breve lasso di spazio in cui
forse se il tempo si fermasse mi sentirei
leggermente
compiutamente
fermo
senza spinte o occasioni
di biasimanti premure di senso e non senso

largo strato di felicità
che non sa dove sedere
ora arriverà a lasciarsi il posto
che merita
ora che tra un po' sarà sera...

quanto sfarzo di minuti inconsapevoli
quanto sfoggio di bellezze inosservate
e invece mi manca l'atmosfera
per credervi
per bearmi di finti avanzi giornalieri
e una lettura mi ridona animo
e la sera dona luccichii alla mia anima
che incupita ammorbidisci e
smussa angoli inconsueti ed impacciati

cos'è mio
cosa dico e cosa mi illudo di sostenere ancora
non è vero
non è vano
è solo spazio mancato e mancante
è solo qualcosa che non so e non saprò
e solo solo al suolo di una terra sconosciuta
e passeggera e passeggero anch'io
anche per me
un volo.

 

 

 

 

 

Felice

felice di niente
felice di ricordo
di rimando

 
 

così duro impaurito e ossessionato da granelli di nulla

il pomeriggio mi sospira a fianco

e trovo un modo per sentire

per riposare il mio stanco

imbrunendo l'illusione compita

di ogni giorno di ogni inutile sfida

e vedrai che apparirà sul tuo giacinto di papaveri

sulla strada sbiadita ed imbandita di vita e piccoli incontri probabilmente futili

vedrai che sboccerà in un respiro un po' più attento e lento

in un sorriso che riconosci a stento

in un pezzetto di vento che ai più da noia

e vedrai parrà la più infantile gioia

di occhi che trovano un mondo giocattolo

affrancato da castelli di sabbia troppo esili e incompiuti

per i grandi uomini dalle immense speranze

una parola grande e minuscola

una rabbia che scanza a fatica il morire scandito del tempo

fantasia riciclabile occhio lento

fantasia insondabile smarrimento

 

Ho una strada ignota

ed un mare grande anche per me

ho bellezza fuori e lontano

sono un uomo non sono un uomo si che lo sono (abbi pazienza)

divento ancora un errore

ma parlo e non racconto cosa sono

scrivo e mi sento muto

ma capace di evaporare e tornare...

cercando la bellezza ch'è lì, ardua

incompresa,

offesa

vibra

vibra

raggela

scalda

urla e ammutolisce

mi piego e mi espando in segreto

la cerco la cercherò.

 

 

 

 

 

 

Geranio

Da cosa dipendo?
Immagino di chiederlo deciso
a chi sta incrociando il mio sguardo di pomeriggio
ma se cerco cosa cerco
sembrerebbe talmente poco
che la sua importanza
forse
farebbe ridere anche un bambino
e forse vorrei bambino riderne
e sedermi a raccontare delle storie più adatte
o più grandi
o risolute

 

i gerani sono una verità alla finestra
e non cercano un vaso migliore
ma si lasciano scoprire dall'occhio immobile
che fissa lo spiraglio come fosse l'ultimo momento per decidere
per dedicarsi al semplice vero sentiero
che lascio solo
e che non mi abbandona se lo trovo
silenziosamente
infondo all'occhio immobile
e talmente ridotto ad errori visionati e colmi di per sé
che se fossi capace di sollevare e sfumare in un piccolo sorriso
mi direi felice di aver avuto lo spazio
per deciderlo
in compenso illudo i miei occhi che si illudono a geranii rossi
e a non lo so e a vorrei saperlo e amarlo con semplicità e coraggio

così come fa di semplice bellezza fioritura

il geranio dentro il suo piccolo spazio di terra

che qualcuno alimenta d'acqua

ed al resto

  ci pensa il sole...

 

 

La Foglia Danza.
Cullandoti
Ti custodisce
 

 

 

 

Eterno nascere del giorno, risorto anche se non sapevi d’esser morto

Lo avvertivi di certo, ma accostavi alla miseria una scarna realtà, l’aria

Uomo nuovo, piccolo nulla

Fradicia atmosfera di verità nuda e cruda

La noia nell’animo non da brillantine nuove

Ma acciacchi ed affanni soliti

E tanto spazio ancora, fuori nel dentro

 

Ci sono occhi tutti per voi

Occhi che mi osservano ed

Aspettano qualcosa da me

Per me

Ed io fuggo in un nulla colorato

In un luogo imboscato e insufficiente

In cui sentirmi solo

E sincero

Ma solo e sincero sto tra di voi

E mi lascio anche andare

Nel giorno

Di odi ed amori

Bilanci e sbilanci

Lacci tesi e corde slegate

Tensione ed ammonimenti

Ammansite acque e rovistati tormenti

 

Cosa sono non importa

Sono qualcosa, una nebbia seduta a vivere qui, così in niente

 

 

 

 

Il tragitto confuso di una lacrima

 

Vento innato
cambi d'abito il mio segreto
e lo lasci libero
di sciogliersi e di colorarsi
di nuova linfa
di nuovi accenti d'aria
 
una lacrima implode
vorrebbe essere
ma rimane incastonata
come un diamante liquido
all'occhio immobile e fisso
di un dolore sempre duro e saldo
il dolore non le chiede nulla
lei vorrebbe urlare
e mareggiare
affluirvi
e permettermi di allenare la mia stanchezza
nuotando nella sua laguna azzurra...
 
Parlo di te
e non so chi sei
scruto me e non ho segreti ancora
Ho solo un brillante che serba speranza:
la mia libertà, ma mia apertura,
il mio perdono in slancio detonante
la mia dignità a giungere
il segnale, la vita che sa la morte
la vita che non è l'alibi della sorte
ma una candida pronuncia dell'essere, Dio.
 

 

 

 

 

 

valicheranno il mio petto
che ho lasciato nudo
a respirar
ogni cosa
e forse anche grazie alla sua musica
e a tutta la sua grazia
aprirò veramente gli occhi
ai rintocchi di un arduo cambiamento...
 
Sono pronto
quando avrei potuto dire lo stesso?
se non adesso
adesso
corro
e soffrirò
lo so
ma essenzialmente
oltre il corpo e la mente
ho trascurato cosa premeva
cosa chiedeva
l'altro versante
quello muto e mutevole
quello che forse la logica
chiama cuore
e che imprime profondo
ogni passo di vento
ad ogni lasso di vento
 
ed ho amici nuovi
ed ho tutto da valutare
e divertire
un poeta
una poetessa
e milioni di giorni e di ricordi
libri e passati da riesumare
ed io
menomale
che mi solleverò....

 

 

 

 

 

 

cambi d'abito il mio segreto

e lo lasci libero

di sciogliersi e di colorarsi

di nuova linfa

di nuovi accenti d'aria

 

una lacrima implode

vorrebbe essere

ma rimane incastonata

come un diamante liquido

all'occhio immobile e fisso

di un dolore sempre duro e saldo

il dolore non le chiede nulla

lei vorrebbe urlare

e mareggiare

affluirvi

e permettermi di allenare la mia stanchezza

nuotando nella sua laguna azzurra...

 

Parlo di te

e non so chi sei

scruto me e non ho segreti ancora

Ho solo un brillante che serba speranza:

la mia libertà, ma mia apertura,

il mio perdono in slancio detonante

la mia dignità a giungere

il segnale, la vita che sa la morte

la vita che non è l'alibi della sorte

ma una candida pronuncia dell'essere, Dio.

 

 

 

 

 

 

 

c'è un nuovo foglio stasera, tutto per noi
aiutami ad addobbarlo
di queste parole che sembrano bastare
e so che tre brevi soffi d'aria
li faranno diventare di nuovo poco
non troppo poco
da ora in poi
non troppo poco

Lo spazio non importa
il minuscolo largo d'aria
è forse la più grande imposta
che il giorno offre noi
apriamola
apriamoci
e non saremo soli
anzi di più
saremo solamente soli
ma riflettere sul fatto
che anche il sole lo è
talmemente grande e irraggiungibile(e distante)
- importa? -
eppure ci scalda
sento che scalda anche la mia assenza
ed il vento è per tutti
coloro che lo assorbono
e vi si muovono dentro.

punto
virgole
punti
virgola
abbracciami
non ti vedo e non ti invoco
abbracciamo lo stesso
sono solo
questo è l'unico senso
che ho colto
e non mi fa male
perchè posso
scegliere di
raccontartelo
 

la notte ha battenti lontani
soffro nel raggiungerla
mi ammalo,
un raffreddore
ma niente è più doloroso
di questo vuoto
ovattato ed inerte
di questo sentimento
misero che mi attornia
e risale da dentro
...
perchè essere qui
e così
lontano da te
sorella risposta
e tristezza sfumata nel nulla
in questi giorni vado a vuoto
e non trovo certezze e nuvole
per motivare
le mie lacrime assenti
indolenti
...
il mio corpo giace
su una marea che lo inonda
e lo lascia attonito
e capovolto
gli occhi ai piedi
i capelli attorcigliate alle caviglie
....
mi manchi come mi manca
l'Esistere
ed una cosa mi accompagna
il Resistere
per ripensare
il ricordo
sfiorato
e ferito
la musica mi accompagna
allieta minuti di giorni scaduti
e cerco sempre qualcosa
che sappia fuorviare
il malessere inadeguato
che mi afferra e non lascia mai
...
potrò mai spiegartelo?
 

 

 

 

 

 

stamattina
mi sono vestito
di bianco
per lasciar
simulare
al mio corpo
un'immagine pura e lucente
per sentirmi forse
meno trasparente o cupo
...
i suoni inondano ore
le ore scuotono i vuoti

e gli errori non mi somigliano meno
di questa voglia di essere sincero
con tutto me stesso
in un lontano riflesso
che sappia trasportare
i miei occhi stanchi
in orizzonti più maturi ed aperti

il cielo traspare dai vetri
la luna comparirà
e chissà se per te
sarà ad oriente o ad occidente
chissà se la vedrai dall'alto
mentre io la cercherò dal pavimento
...
sorridi lontano?

cosa fai quando non sopporti
di vedermi vagare errando?
mi riconosci?
ancora mi cerchi?
domande eterne
a risposte per niente lucide
nella mia mente
....

 

vorrei avere lacrime rumorose stanotte
colorate di viola
capaci di scolorirmi ancor di più
l'espressioni del viso
di pasticciare le guancie
di lasciarmi sentire
il deciso voler
 piangere
perchè è piangere che ora voglio
...
anche se è la notte del mio compleanno
e tutti vorrebbero chiedermi un sorriso
..ma io ne ho dati tanti loro
di sorrisi
senza scampo di sorpresa
e non mi pesano i vestiti
non ho recitato
indossando
falsi panni
ma lasciandomi
perdere
e dimenticare
affievolire
sfumare
...regalando qualcosa
che forse non avrei gradito
ricevere
proprio da me
 

stanotte è il vento a
possedere tutto
gli alberi ondeggiano le loro
folte chiome
e sulla strada
il cemento lucido
sovrappone
 acqua ed ombre
luce artificile
a riflessi di nuvole fumose
che celano una
rinunciataria luna

...
perchè mi trovo male
e non riesco a riposare
le mie ossa pallide ed intontite
perchè non mi riposo
e non lascio andare
i miei pensieri
a sé
via lontani
dove vogliono lasciarsi
frantumare
o rinfrescare
...

ed improvvisare dovrei
un'altra notte
un altro colore
e lo farei se
riuscissi a collaborare
se solo riuscissi
a credere
che queste pareti
conservano qualcosa di me
ancora
qualcosa di mio
al mondo...

 

 

 

 

 

chissà perchè ti cerco dove io non sono più
mi sposto e spero sempre
che tu sappia dove sono
andato a finire
per poi potermelo suggerire

ma sono io a vedere
coi miei occhi
dai miei grandi spazi assenti
il mondo ride e piange
e la mia pelle implode
ed il silenzio atroce
a volte grava
sull'intimo nulla
e non esiste nessuna stanza
per il mio caro riposo

e sogno un silenzio
e una pace
che chiaramente non ho

ma perchè restare così
e dire di guardare
se vedere è accecante
e sentirmi puntualmente
uguale e scostante
è noioso ed avvilente
tanto da stancarmi
e lasciarmi
momentaneamente
 preferire il
non sentire niente
immobilizzarmi
e provare a non provare niente

niente di tutto ciò
porteranno in grembo
le verità dei giorni
niente di tutto ciò
conterrà il mio testamento
...

 

quale emozione
danno le mie parole
sforzate
sul tuo viso
sgorgano
di getto
sofferenti ma decise
e forse ti sapranno
regalare
anche un sorriso
quello che io non ho...

...e non ascoltare
le nonopinioni
su persone o cose
non metterle in evidenza
probabilmente
non fanno parte
del mio trascorso
e dovrò annullarle
dal mio taccuino giornaliero
e non influenzeranno
nessun mio mutamento futuro
...
o forse si...
quando avrò reciso
la rete ed il muro abbattuto
quando i rancori
si sgretoleranno
in un morbido sorriso
saprò che per raggiungermi
ho dovuto anche cambiare idea
su come stanno
in realtà
le realtà sul mondo
su di un tavolo
sulla superficie
e nel profondo
nascosto
del lago di sale
dove imparerò ad immergere
il corpo e l'anima
che oggi
non hanno
ancora un nome
ma soltanto
accenni ad un colore
sfumature di sensazione
 

 

 

 

 

dentro
muto
urlo
e

e sopra le mani
vOgLiO ringraziare un Dio
per tutti gli umori del mondo
per la mia rabbia indolente
per la mia noia inutile e gravante
per la mia gioia assente
ma innocua
e prima poi
incombente
nella più grande
scoperta
di questo istante...
 

 

Home page  |  L'autrice del sito  Le pagine del sito