Filastrocche varie - bambini

TZU DI BRA

di Giuliano Bartolozzi

“LA VITA” Vorrei regalarti un'emozione

di Antonio Presutti

 

 

"Vorrei regalarti un'emozione"

Se hai scelto di leggere queste pagine, ti stai preparando a percorrere un sentiero in compagnia di un “amico” che non conosci ancora. Lo sai che non bisogna mai fidarsi degli sconosciuti ma, nonostante la diffidenza iniziale, lasciati guidare fiducioso. Ben presto si aprirà davanti ai tuoi occhi un mondo che non ti appartiene, qualcosa che senti distante dal tuo cuore ma, col passare del tempo, inoltrandoti lungo la via, così impervia e inesplorata, chissà per quale ragione incomincerai a percepire qualcosa. Potrà capitarti, allora, di vedere dei luoghi conosciuti, qualche volto,  un sorriso, forse potresti rivedere addirittura te stesso. Ti accorgerai che quel mondo che stai visitando in compagnia dello sconosciuto, non è altro che un po’ del tuo mondo e, se già dai primi passi dovessi accorgerti che il racconto di questo immaginario compagno ti sta risvegliando sensazioni sopite, quasi dimenticate, saprai che sta nascendo qualcosa nel tuo cuore. Proverai una sensazione speciale e in quel momento, soltanto in quel momento, capirai che le sue emozioni sono  le tue emozioni, i suoi dubbi sono  le tue incertezze, le sue speranze sono le tue stesse speranze. Allora capirai cosa è che spinge lontano la tua visione del mondo: è l’emozione che tutto questo fermento crea nel tuo cuore.

E’ da un po’ di tempo che mi gira nella testa l’idea di descrivere come nasce un’emozione. Ti sembrerà un’idea folle ma, se ci pensi bene, in fondo non è così. Proviamo, insieme, ad andare indietro nel tempo, magari a quando eravamo bambini e soffermiamoci nel ricordo dei momenti felici.

Sono troppi gli anni che hai trascorso da allora? No! I momenti felici rimangono nel cuore, un po’ come quelli brutti e ce li portiamo con noi per tutta la vita. Rimangono chiusi in un cassetto proprio come si fa con gli oggetti di valore: li custodiamo con cura per paura che qualcuno ce li porti via.

Ma, a distanza di tempo, cerchiamo di riviverli soltanto per un attimo. Proviamo a chiudere gli occhi ed estraniamoci dal resto del mondo!

Cosa provi?

Ti accorgi che l’emozione può nascere da tante cose?

Dall’intensità della luce per esempio e dai suoi colori, dalla fragranza dei profumi, dai suoni, dai sapori particolari e da tutto ciò che abbiamo percepito e che i nostri sensi hanno elaborato attraverso la coscienza. Ma c’è qualcos’altro che non sappiamo riconoscere, è lo stato d’animo che in quel momento abbiamo sperimentato: la felicità.

Essa è solo una piccola parte che l’essere prova  ed è ciò che riconosce più facilmente perché è quello a cui tutte le cose tendono.

Gli anni della giovinezza sono proprio gli anni della felicità, gli anni dei sogni a occhi aperti, gli anni della spensieratezza. Ecco perché ho voluto dedicare alcuni miei versi ai bambini, perché in essi rifletto la gioia che ho vissuto. Sono filastrocche che ti faranno sorridere, ma sono belle proprio perché semplici e le cose semplici, come certamente saprai, sono diventate sempre più rare da scoprire.

 

A questo punto ti verrà la voglia di farmi qualche domanda ma sei ancora indeciso se intraprendere questo viaggio insieme a me. “Cosa ti frena? Forse ancora non riesci a trovare la strada del tempo?  Chiudi gli occhi, ti porterò per mano in un mondo meraviglioso…che ti appartiene!”…

 

 

 

 

 

Un girotondo in festa

 

 

Capodanno con i botti

ed i tanti cocci rotti,

la befana con i doni

che van solo ai bimbi buoni,

ci rallegra il carnevale

in cui ogni scherzo vale,

poi, la festa del papà

che finisce col babà

ed ancor la Pasqua Santa

che resurrezione canta

e girando sempre in à,

c’è la festa di mammà,

arriva anche ferragosto,

vacanzieri in ogni posto

segue, quindi, ognissanti

che riunisce tutti quanti

e cantando in girotondo,

c’è la Festa* in tutto il mondo.

 

*Natale

 

 

“Quali sono stati i tuoi giochi preferiti? E i tuoi amici? Che fine hanno fatto? Li vedi ancora?”

Non mi risponderai, lo so, ma sono certo che ancora sono lì da qualche parte e aspettano proprio te per giocare ancora una volta insieme. Ma quanti di loro hanno preso strade diverse dalla tua e non hai più visto.

 

 

 

La coccinella disoccupata

 

 

La gaia coccinella dal bel vestito rosso

volando per la stanza mi è finita addosso.

Si arrampica sul naso, saltella sulle braccia,

non vuole più discendere qualunque  cosa faccia

e allora per dispetto e un poco infastidito

la prendo in contropiede e presto io le dico:

“Va bene milanista, sei un poco esuberante,

ma tu per la campagna sei tanto più importante,

nel volo sei negata sbagliasti direzione,

per poco non finivi nella mia colazione;

per questo, fa ritorno e presta più attenzione

e va nel mio vigneto a cercar l’occupazione”.

 

 

 

 

 

Il passerotto impaurito

 

 

Mi è accaduto un fatto strano stamattina appena alzato.

Sono ancora nella stanza un po’ mezzo addormentato

quando sento un tonfo cupo provenir dalla mia destra.

Mi dirigo, imbambolato, verso quella mia finestra

che credevo fosse chiusa

ma, ahimè era socchiusa.

Guardo a terra e con stupore

io, già scorgo il malfattore

che sbattendo come un matto

 la sua testa nell’impatto

cade a terra tramortito

rimanendo lì ferito.

Cerco, allora, di curarlo,

con un dito accarezzarlo,

ma lui, invece di saltare,

ricomincia a barcollare.

Penso, quindi, che sia morto

ma, fortuna! Avevo torto.

Forse è stata la paura

la più grande sua sventura

e per questo presto beve,

ricevendo in tempo breve

quella forza che è il motore

per far battere il suo cuore.

Spicca il volo, fa un bel salto

poi, di colpo va più in alto,

ritrovando l’apertura

e con essa, l’avventura.

 

 

 

 

L’indigestione

 

 Le mie fragole saporite

sono quasi tutte finite,

le ho mangiate a colazione

con una fetta di melone

in aggiunta a una porzione

di un gelato a zabaione.

Tutte cose assai squisite

che ben presto son sparite

provocando una reazione

e una forte… indigestione.

 

 

 

 

Quante volte ti sarà capitato di vedere un bambino col suo aquilone e ripensi a te quando lo hai lanciato in aria per la prima volta nella tua vita. Ricordi, lo hai costruito insieme al tuo papà e poi hai voluto provarlo ma non c’era vento sufficiente per poterlo far alzare. Quanta delusione e quanta amarezza per non aver potuto assaporare una gioia tanto desiderata…ma, quando questo momento arriva il tuo cuore palpita forte perché incominci a confrontarti col mondo e non sai se riuscirai a trattenere quel sottile filo che ti lega a un affetto, a un ricordo, a qualcosa che parla di te…

 

 

 

L’aquilone

 

 

L’aquilone rosso e nero

va nel ciel ancor sereno

e nel vento della sera

già c’è odor di primavera.

S’alza in aria, poi giù scende

a cercare chi lo tende

quel sottile suo filino

e la man del suo bambino.

Ma quell’esile manina

così gracile e piccina

quella forza, il suo volere

non potrà più trattenere.

Stringe, tira, poi lui molla

vede infine, che decolla.

Resta attonito il bel viso

ma non ha più il suo sorriso.

 

 

Dedicata a te

 

 

Gioca ancor cara bambina

ché sei ancora piccolina,

i tuoi occhi hanno il colore

di una mamma e, tanto amore,

han la luce delle stelle,

la ricchezza delle perle

e, se poi saran brillanti,

lo son stati a tutti quanti.

Il tuo candido sorriso

resterà sul dolce viso

e quegli occhi così grandi

splenderan  come diamanti,

anche quando tu sarai

donna e, madre diverrai.

 

 

“Leone”: il mio gattino

 

 

Ha lo sguardo da felino

Il mio dolce e bel gattino,

oggi ho visto il suo musino

far dall’uscio capolino.

Ogni tanto lui saltella

e giocando, s’arrovella

se qualcosa gli va storto

ma poi, torna a fare il morto.

Quando là, vede un sorcino,

gli va subito vicino

e in un attimo è un boccone

per il mio gran bel “Leone”.

 

 

 

 


TZU DI BRA.

Tra il di e il fa chi ci sta? Tzu di Bra!

Sopra i tetti di lilla’,

Nelle case di tafta’,

Un po’ qui e un po’ la’,

Per la gente che non sa, chi ci sta?

TZU DI BRA!

 

Se c’e’ un uomo in mezzo al mare,

Se sei giu’ di morale,

Se non hai con cui pagare

(mamma mia, mi sento male!),

la risposta chi la da ¿

TZU DI BRA!

 

Per le bimbe senza amore

Per i prati senza un fiore,

Per la gioia ed il dolore,

(e di cio’ ne va il mio onore!)

che rimedio tu puoi dare?

TZU DI BRA!

TZU DI BRA!

TZU DI BRA!

 

G.Bartolozzi. 

 

 

“LA  VITA”

 

La vita è bella

e non è pazzerella,

quella dell’amore

ha un buon sapore,

per i poveri è faticosa

ma non per questo noiosa,

triste è sulla terra

per chi fa la guerra.

Felice è la vita

quando è custodita

dentro la conchiglia

di una  famiglia,

difficile è per i malati

che devono essere curati,

per un genitore

è aiutare il figlio per ore e ore.

La vita per noi bambini

è gioia nei cuoricini.

 

Lavoro del GRUPPO-CLASSE

Classe II-A

Scuola Elementare Statale

 

 

 

 

 

 

 

 

La proprietà letteraria è dell'autore. Ogni riproduzione è vietata.

 

Home page  |  L'autrice del sito  Le pagine del sito