Alessandro Milito 

i suoi racconti

"ho 14 anni e mi piace tanto scrivere specialmente testi fantastici"
-frequento la scuola secondaria di primo grado presso l' Istituto comprensivo M.Grazia Cutuli Crotone-

Autunno  viaggio nel corpo della mamma Battaglia tra i libri di scuola. Il dito magico. L’impresa del gatto Giovanni “il matto”.
Donne   Primavera Vorrei un mondo così………… Stella Automobili
La solitudine.        

 

La solitudine.

 

Solitudine:

velo che oscura la vista

nebbia che soffoca la luce

vestito del lutto.

 

 

 

 

Stella

 

Oh stella che illumini la notte

 

Riflesso il mio futuro sul tuo candido e forte bagliore

 

Oh stella che aggiungi felicità e malinconia alla notte

illumina il mio avvenire.

 

 

 

 

Automobili

 

Ogni auto, una storia.

Ogni guidatore, una famiglia.

Ogni 500 o una spider, dei risparmi.

Ogni risparmio, un sacrificio.

Ogni sacrificio, una difficoltà.

Ogni uomo, una storia ed una famiglia.

Ogni famiglia, dei risparmi.

Ogni risparmio un’auto.

E’ guardando una semplice auto che si capisce, l’uomo  e la sua vita.

 

 

 

 

 

 

Autunno 

  

Fa’ cadere le foglie, la vigna da’ i suoi frutti,

si avvicina l’inverno.

E’ autunno.

 

Le foglie danzano sul prato col vento,

indossando i colori dell’estate.

E’ una festa.

Gli alberi si caccian i loro vestiti di foglie

per fare un riposino invernale.

Il vento sbatte leggero come il bacio della mamma  di notte.

 

L’autunno

e’ come la sera quando si va’ a letto

per fare il sonnellino. Il vento da’

il bacio di buona notte per un inverno vicino.

 

E’ l’inizio del riposo della natura,

dopo il divertir dell’estate.

L’autunno e’ la stagione dell’inizio di un

riposo naturale, che finisce col risveglio

della primavera.

 

L’autunno prima di farci riposare ci da’

 una cena di castagne, uva e vino.

Come la mamma che prepara la cena

per farci riposare con l’acquolina in bocca.

E’l’autunno.

                                                       Alessandro 14.11.2002

 

 

Donne.


Una donna stava in casa,
cucinava, rassettava, puliva e stirava.
Non poteva uscire.
Doveva fare solo la casalinga e badare alla famiglia.
Un giorno la stella spenta che era in lei si accese.
Si ribellò, uscì di casa, si unì ad altre donne e……………….l'uguaglianza conquistò.
A poco a poco molte stelle si sono accese.
Oggi brillano nel cielo di luce propria.

08.03.2003 

Primavera.

Eh sì eccoti arrivata!

Non so perché ma sento una voglia di uscire fuori più grande del solito.

Beh! Forse questo è un segno del tuo arrivo.

A Crotone, essendo più vicini all’Africa, arrivi prima, però il ventuno di marzo c’è qualcosa di speciale nell’aria.

Gli uccelli cinguettano ed il silenzio invernale si trasforma in un concerto della natura.

Il sole tiepido e nello stesso tempo splendente mi fa venire il desiderio di starmene lì, nel balcone per sempre.

A tutto ciò si aggiunge il dolce colore della campagna fiorita, le voci ed i rumori leggeri provocati dalla gente.

Sui rami spuntano le prime gemme di colore, che vestono gli alberi spogli con abiti colorati ed eleganti.

Le brutte giornate, i colori bigi e la tristezza dell’inverno son oramai soltanto un lontano ricordo.

Benvenuta Primavera

21.03.2003                                          Alessandro

 

 

 

Inventa un racconto di fantascienza: viaggio nel corpo della mamma.
Era mattina nel corpo della mamma. 
Francesco e Giovanna stavano appena attraversando i polmoni con la loro navicella. Erano nel torace, a pochi "passi" (si fa per dire) dal cuore. C'era una via vai di globuli rossi che attraversavano il cuore come se fosse una metropoli piena di strade.
Francesco, non avendo resistito al rumoroso battito del cuore, prese la rotta che portava al cervello. Giovanna era contraria. Così Francesco la rassicurò dicendo:" Non ti preoccupare. E se andremo al cervello sapremo cosa pensa la mamma di noi e non sentiremo quel rumoroso battito cardiaco". Giovanna rispose: " Già! Da fuori il corpo non si sentiva così forte". E così si avviarono verso il cervello. Una volta arrivati furono subito travolti da nervi in corsa per trasmettere messaggi agli altri organi e ai muscoli.
Il cervello era enorme. Sembrava un computer sempre attivo. Qualche ora dopo raggiunsero la pancia. Trovarono milioni, miliardi di spermatozoi pronti per la corsa per fecondare l'ovulo.
Stavano per avere un fratellino o una sorellina.
Era tardi e decisero di tornare a casa. La mamma sarebbe stata in pensiero e di certo non si poteva immaginare che i suoi figli erano nel suo corpo!
13.12.2002 

 

Battaglia tra i libri di scuola.

 

Nel silenzio della notte i mobili e gli oggetti dell’aula si animarono, si salutarono e si misero a chiacchierare. Da questo simpatico discorso  alcune battute venivan fuori.

Il libro di matematica disse a quello di geometria:”Certo che ne abbiamo di problemi!”

All’improvviso il libro di storia interruppe questa  simpatica festicciola e disse:”Io sarò l’imperatore del Sacro Romano Impero Scolastico”.

Subito miliardi di paragrafi si schierarono con lui. Ogni paragrafo aveva scritto:età moderna,medioevo,il secolo d’oro della Spagna e così via.

Matematica,italiano,inglese, teatro, geografia scienze erano contro la storia.

Per tutta la notte si udì un bla bla di quelle noiose lezioni.

Ma intervenne il registro (arbitro di gara) e disse:” La vogliamo piantare?”

 Rispose il libro di scienze:”Piantare cosa, una margherita, la rapa, la cicoria ,il finocchio oppure?”

Lo interruppe la bacchetta dicendo:” Nessuna pianta, ma piantare nella tua”zucca” anzi nelle tue pagine il verbo smettere!”

“Smettere?”chiese il libro di scienze.

“ Ma sì ! Tempo infinito 2 coniugazione!”-rispose il libro di italiano.

Alla fine mise tutto a posto il libro di musica che cantò una ninna nanna facendo così addormentare tutti.

Ma la guerra non è finita. Domani ci sarà la battaglia maestre contro alunni.   

  Crotone 10 maggio2002                     

 

 

Il dito magico.

C’era una volta una bambina che possedeva un dito magico e…………….

chiunque la facesse arrabbiare, veniva preso dalla scossa. Per questo a scuola nessun bambino voleva parlare con lei.

La bambina era molto triste e per questo decise di trovare  a tutti costi un antidoto.

Se sul dito magico versava acqua la scossa era ancora più forte e con la coca cola ancora peggio! Diventava un filo elettrico.     

Passarono giorni, mesi,anni, finchè un giorno, si stava quasi rassegnando, ebbe un’idea strabiliante:versare aranciata e caramelle fuse sul dito magico.

In un batter d’occhio divenne più bella di prima e soprattutto senza scossa!

Ehi aspettate la storia non è finita. Scusate ma sono ancora un narratore debuttante!.

Torniamo  a noi.

La ragazza (ormai non più bambina) era la più bella della classe e a chiunque la facesse arrossire, il dito magico dava un “bacino”.

Ma ora quando la fanno arrabbiare ha un po’ di nostalgia del suo dito elettrico.

Piaciuta la storia? Spero di sì. Questa è veramente la fine.

                                                                       

          Crotone 27 maggio 2002                                 

 

 

L’impresa del gatto Giovanni “il matto”.

 

C’era una volta un gatto di nome Giovanni che viveva in una casa di città.

Un giorno i suoi padroni cucinarono per pranzo una frittata di cipolle e la peggiorano sul tavolo della cucina.

Giovanni, il gatto, essendo affamato ed un po’ matto cercò di impadronirsi della frittata, ignaro però di che cosa questa fosse capace.

La signora frittata infatti, anche se era una bomba di bontà nel sapore  non lo era certo nell’umore.

Non appena il gatto si precipitò sulla frittata, questa si nascose dentro al frigorifero che era molto, ma molto pestifero.

Il gatto Giovanni matto e furbo come era ebbe un’idea: prese un sonnifero mascherato da formaggio e lo diede al frigorifero. Questo cadde nella trappola mangiò il finto formaggio  e poco dopo si addormentò.

Giovani soddisfatto di essere riuscito nell’impresa, aprì il frigorifero  ama ebbe una crudele sorpresa. La frittata non c’era più, perché dentro ad un cassetto si era rifugiata.

Il gatto essendo super affamato, matto ed oramai anche molto arrabbiato, prese un martello, ruppe il cassetto e trovò la frittata, dalle formiche purtroppo mangiucchiata.

Alla fine Giovanni sconsolato prese l’ascensore, uscì di casa ed andò a comprarsi una frittata.

Mangiando, mangiando pensò :”Ebbene sì è stata veramente una faticosa giornata”!

       Crotone 18 aprile 2002     

 

 

 

Vorrei un mondo così……………

 

Un mondo senza cattiveria, senza guerra , senza povertà e senza disonestà.

Ecco così andrebbe bene.

Ma no, no! Proviamo ad immaginarlo meglio.

Vorrei un mondo senza soldi

così non esisterebbe la povertà,

con molti amici, prati , montagne ed……

un ristorante pizzeria per me, per i miei amici e per la mia famiglia.

Nel mio ristorante ospiterei tutte le persone che vogliono mangiare.

I soldi sarle che potremmo trovare  sui lampioni delle strade .

Nelle case di riposo per gli anziani si distribuirebbero

gustose pizze,

e nelle case per bambini abbandonati

un mondo di giocattoli.

Non ci sarebbero automobili, ma caramelle-auto che così non inquinerebbero l’aria delle città.

La scuola sarebbe più divertente e con meno compiti per casa.

Tutti sarebbero uguali con nessuna distinzione.

Un mondo così sarebbe fantastico!

 

06.12.2002                                                Alessandro

 

 

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