Torino (daprès satura) doramarkus |
LETTERA A TORINO Sal |
Torino 1995 Mauriziotr |
TORINO Yama |
Napoli Massimo de Me |
Anni fa... (Roma) maxdelu |
MILANO yama |
GLASGOW yama |
PROFUMI D'ARANCE Sal |
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Venezia – Lido Marina24 |
HAVANA Sal |
A Milano di luglio Marco Agazzi |
Erice Marco Agazzi |
Iseo Marco Agazzi |
Bolzano Massimo De Me |
Non sosterà il giorno ANCONA Ivana Federici |
NOTTE JESOLANA Sal |
AL MERCATO DI VIA SAN BERNARDINO Sal |
D’INVERNO IN PIAZZA STATUTO Sal |
AL MERCATO DI VIA
SAN BERNARDINO -Torino- Sgorga l’acqua di speranza dalla fontana del toro verde sprizzando in terra pozzanghere di ghiaccio rivolando fra le gambe delle Madame (con la e finale) del mercato in via San Bernardino. Rintocca la decima ora del freddo mattino il campanile salesiano a richiamare fedeli fra buste colme di mele e di lattuga delle bancarelle su due file ordinate nella notte di bambini che giocano col vento a nascondino tra le vie del quartiere in portoni di palazzi resistenti. Non necessita il mio ginocchio l’altare in marmo bianco mentre dai tetti sbiaditi delle case gocciola la neve sulle mercanzie d’ebano dell’uomo dallo sguardo imperlato. Sibila come verso di zanzara il citofono malandato dell’alloggio scolorito -dal tempo temprato- All’affacciarsi d’una donna (non più il ragazzo di Borgo San Paolo) dai capelli raccolti stridula la ringhiera verde del balcone al secondo piano -e ultimo- “Ah si tu Carmè? Acchiana, acchiana”. Sal
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PROFUMI D'ARANCE
-Palermo- (a mia madre e mio padre) Cigola la finestra a palazzo d'Orléans carezzata dal vento che profuma d'arancia e parla con voce del venditore di sale. Sbocciano bianche pomelie dal davanzale di marmo sul vicolo degli Scalini. Tu giovane donna normanna i panni stendi su canne tese di bambù. Son come bandiere d'antica casata di re Tancredi, lenzuola fresche stese (fra i palazzi del vicolo) ad asciugare in questo mattino di maggio. Incede lento il treno, lambisce il marciapiede tra le vie strette del Sicco. In spiaggia adagia la barca il pescatore di profilo moresco ripiegando i pensieri mesti d'orgoglio saraceno. Ed ora al tramonto il sonno tra l'onde del mare di Scilla e Cariddi vuole cullare, come fra morbide braccia di Madre il suo bambino. Sal
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NOTTE JESOLANA
(a G.B.) -Jesolo- Come onda che arriva e lentamente da largo rinnova il flusso in schiuma per cuori è il battito a metà di questa notte dal gran carro accesa dove mani affossate nella sabbia preludiano l’alba. Grigia la nuvola che sfilaccia il nero e fonde in sequenza d’ansia i pensieri mentre emuliamo momenti e una chiglia rovesciata cela gli sguardi alla insicurezza. Silenziosi sono i passi verso case dove i muri non appartengono ad attendere l’aurora in un risveglio di questa corrente d’attimi che fuggevoli ritornano. Sal
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D’INVERNO IN PIAZZA
STATUTO -Torino- Quando la brezza mulina e tagliente spolvera il monumento che del Frejus accenna l’indice al confine quando al derivare di portici impronte fradicie inzuppano gli scalini all’ingresso del novantaquattro rimpiatto l’orizzonte taciuto -grigio in cielo- fra finestre e tetti misti al bianco del palazzo Paravia ed induco il decoro sabaudo al ministero. Quando più in là sguardi nostri mescolano il decifrare fra papiri d’Egitto e al metro d’oro arrotoliamo i pensieri quando fra gli scranni di Cavour Mazzini e Garibaldi – ascesi d’infausta par condicio- sfiorano il legno d’emiciclo le dita a ventaglio intagliato tu entri a rovistare la mia anima indenne uscendo. Sal |
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Bolzano Seguendo il calmo Adige (la bussola puntata a nord) tra il verde schietto delle Alpi elegante fu l’incontro con la bella Bolzano e la sua razionale gente. Gioiello di vita m’intimorì e l’amai. Stupiti si sposano in odorosa conca affreschi e sporti tirolesi con la freschezza trentina ed italiana. Pensieri distanti, culture diverse si tendono la mano - forse si abbracciano - sul Ponte Talvera: di qua più frequente un tenue echeggiare di parole alemanne, i leggiadri Portici di là voci italiane (e non di rado) qualcuna immancabile colorita e napoletana. Lungotalvera sussurrante e sereno (non sempre per me, allora) percorso poi e poi mille prati morbidi avvolti da un’alpina collana, col medievale Castel Mareccio e quando la sera discreta, s’affaccia sui monti splende la rosata luce sul roccioso Catinaccio. Gli scintillii più splendidi i fiori più incantevoli quasi certamente furono però quei canti a più voci intonati con dolcezza al Signore, in Cristo Re.
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Non sosterà il giorno
(Ancona)
Lievemente, sull'ali di un disagio percettibile appena, il mio viaggio scorre sull'acqua: color verde bottiglia i bordi della scia; ritti e sospesi sulla laguna lucente, gli ormeggi disseminati. Nel cielo, come un enorme strappo d'artiglio, stratosferiche appaiono le tracce di uno spirito angelico - forse, insondate e terribili derive.
Marina24
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HAVANA Sale odor di salsedine flutti d'alte onde s'infrangono con forza su gli argini scrostati del Malecon. Coloniali palazzi di tinta pastello scoloriti sul mar Atlantico s'affacciano. Sguardi di turista affascinati da vecchie auto in stile "happy days". Fuori dall'hotel giovani mulatte in disordinata fila per stranieri danarosi. Svetta il monumento in Plaza de la Revolucion mentre da un risciò il turista fotografa quel "Che" di lamiera arrugginitosi col tempo sul muro del Ministero. Profumi d'aragosta ai fumi di rhum si mescolano per l'avventore a la Bodeguita del Medio. Classe mista al pian terreno, divise uguali rosse e blu, ad alta voce legge da pagine ingiallite i versi di Josè Martì. Secca arsura si fa strada fra scricchiolanti bancarelle su vie lastricate umide da brezza marina. Ancora riecheggia nella mente del turista indaffarato voce tenue di quel bimbo della scuola al pian terreno a cui matita ha regalato: "Muchas gracias, companero". SAL
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Torino (d'après satura)
-doramarkus- Non-affittiamo-a-meridionali ( se-non-referenziati) trovavi scritto sui portoni, ma i figli della seconda generazione salita con valigie di cartone e pacchi legati con gli spaghi impararono a levare alto il pugno chiuso a Mirafori. Talvolta noi s'andava in via Po da Fiorio per una cioccolata e ti leggevo l'attacco del " compagno " oppure " verrà la morte ", e il kilt scozzese e giallo di quella gonna per me comprata in via Garibaldi, prima del cinema, l'ho conservato a lungo dopo la tua partenza. C'era l'Einaudi in via Biancamano una generazione di scrittori combattenti nata dentro quegli uffici era per chi sognava la scrittura come cinecittà per chi amava i film. Tu stavi in corso Vercelli o in via Trani da una vecchia ed io in corso Francia, alla R.i.v prima degli svedesi era il tuo lavoro, ed io arrivano fino a Druento col bus dal capolinea : porta Palazzo. Di tanto in tanto ti torno a rivedere città sabauda e molto umbertina e malgrado S. Salvario e via Nizza m'appari come una donna d'alta classe costretta dalla vita e scendere d'un passo dal livello degli studi di gioventù, però quando t'incontro ti sento ancora la vera capitale d'un mondo ormai disfatto.
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LETTERA A TORINO -Sal- Elegante Torino, che il tuo cuore operaio a chi per primo t´incontra mostri che fra cupole barocche musei sconosciuti i tuoi tesori nascondi e fra secentenschi palazzi storia patria c´insegni aiutami a comprendere perché ancora in animo fiero percorro i lunghi viali alberati i sinuosi tuoi portici e nelle ospitali piazze da cristiane chiese adombrate domeniche assolate trascorro e lungo l'argini del tuo fiume maestoso il mio sguardo rapito smarrisco. Mi perdo fra pagine cittadine de La Stampa, " Ex acciaierie: sgomberato dormitorio occupato da extracomunitari" recita il titolo di spalla. Appresso nel tempo, dove generazioni di figli a te approdate vestiti di spoglia speranza lottavano fra inflessioni dialettali e cancelli di fabbriche da picchettare, i miei pensieri s'esiliano e nelle galere del prossimo futuro s'imprigionano. |
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Torino 1995 -Mauriziotr- sono le otto di un mattino grigio e fumoso conquisto con prepotenza un sedile vincendo la guerra dei gomiti sul tram numero nove lo sferragliare triste e lamentoso insieme ad una cupa sonnolenza mi conducono alla fermata di S.Alfio brusco risveglio un autobus e poi corso regina Margherita un ufficio rituale degli interruttori luce, condizionatore, computer macchina del caffè vado alla finestra, la chiudo intanto un branco di prostitute nere pascola al parco della pellerina brutto lavoro forse meno noioso del mio il pc mi chiama una farfalla colorata dalla lunga coda nera danza sul monitor è intelligente riesce a scrivere da sola windows 95 |
TORINO -yama- Dolce profumo di cioccolata calda aromatica gustata al riparo di eleganti portici. |
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Napoli -Massimo
DM-
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Anni fa... (Roma)
maxdelu
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MILANO -yama- Fredda Milano che poco cuore mostra per sua frenesia ma con voce suadente incanta chi v´approda. |
GLASGOW -yama- Da solitario ricerco la mia strada nelle fumose ombre dei pub di Glasgow tra risa e birra chiara. |
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