Seirios

 

Attraversava l’anno Pisa in quei giorni..

 

 

 

 

 

Attraversava l’anno Pisa in quei giorni..

 

Attraversava l’anno Pisa in quei giorni..

con i suoi cieli chiari..

i suoi palazzi ridenti

l’acqua quieta fra i suoi ponti

che sentiva già il mare…

 

Pisa… come faccio a parlarne..

 

Nell’aria cristallina un sole leggero

accendeva i colori dei lungarni..

dei campanili..

ed un che di fuggitivo passava..

fra i vicoli dei mercatini di natale..

 

Erano marito e moglie .. ricordo..

l’incontravo nella sera fredda.. gelata..

incappucciati vendevano alberi

per la gioia dei bimbi.. dei grandi..

aspettavano fino a tardi..

con gli occhi lucidi..

.. figure sfumate nella sera..

 

.. E quante cose ora sfumano piano…

le viuzze brulicanti di gente..

chiassose ..

i tanti D’he .. le pacche sulla spalla..

e quanti amici son passi ormai che vanno..

è come vederli … lì sui lungarni..

e…   

no Pisa no.. ti prego. ..  no non scherzare…..!

 

 

Le mie dita sfogliano piano

fogli ormai girati..

qualcuno mi chiama di là..

..faccio finta di non sentire..

..come sempre..

e col palmo li sfioro..

..senza fretta..

alzandomi accarezzo quelle pagine chiare…

 

Sorridi eh….

 

Con i tuoi cieli chiari..

i tuoi palazzi ridenti

l’acqua quieta fra i ponti

che sente già il mare…

 

 

 

 

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