Outrage

 

Clochard ECCO e..crollo in ginocchio Come un fiocco di neve - dedicata al Pirata TRISTE PRIMAVERA COMETA Vento gelido
Scocca l’ora Lei... LA NOTTE POCA ARIA Quella volta COME BELVE Sono salito a Chelmsford..
INDIFFERENZA PER NOI SARA' PASQUA Geheim Felicità Lucciola di maggio

Le rose antiche

 

 

 

 


 

Profumi di fiori, di terra
primavera delicata, pungente
di geranio, di te
di quell'aria impregnata di muschio
dopo fatto l'amore.
Labbra gotiche di un rosa antico,
gocce fitte,
leggere sulla mia nuca.

Nel delirio che sogna,
espressioni statiche
danzano
coi tremori del legno secco, come
in bilico
sull'orlo di un bicchiere.

Sfumano indistinte
nel profumo che spazza la nebbia
schiere di visi andati
nei vestiti da ballo, sgualciti dalla bruma
che ancor bagna
tavole della vecchia casa.

Docilità delle membra,
di rosa antico
la quiete del sogno.
Villucchio di bassi giuncheti:
pedine del domino
le mani intrecciate,
altalene nel vento.
.

Sono
ricomparsi i profumi
nelle maglie di anelli su morbide mani:
stecche di ventaglio,
laccate
color madreperla,
aperte sulla mia fronte.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
Felicità



Felicita',amor mio,
rivedere oggi quel che ieri
il ricordo negava.
Falena senza senso del giorno,
non osavo volare..
...........
per non incrinare il silenzio.

Uscir dalla notte e riaffacciarmi alla vita.
Sole dell'alba,
guizzi di luce i miei pensieri,
gioco ardito dell'anima.
Battiti soffusi del cuore, palpiti di desiderio.
Risveglio..
Realtà dell'immaginare;
ricucire i miei giorni.
Rilegare di nuovo pagine di sogni
ancora,
per vivere,
da scrivere.

Diario interiore, poesia di donna.


..felicita',amor mio,
attingere ancora alla fonte del cuore,
spirito liberato a pretender la vita.
Pensarti nell'ombra e accarezzare l'immagine
per crederci ancora.
Frasi non dette,
clamore di parole occulte
..liberate in sospiri..
Nebbia ormai lontana,
tranquillita' interiore.


...felicita', amor mio,
sfiorar con la mente i capelli,
riccioli di bimba, ciocche di spighe
che l'oro del sole dipinge.
Nell'anima.
Primavera che torna nel mandorlo in fiore,
bianca nube nell'aria che il vento accarezza
e trasporta il profumo.
Soave.

Musica del bosco che un soffio attraversa.
........
Voce del cielo
ascolta il canto del mio cuore.
........


...felicita',amor mio,
sono occhi nell'ombra.
Che ridono..
Vetri colorati che la luce riaccende,
trasparente laguna
nell'azzurro del mare.
Oasi del tempo dove l'anima ondeggia,
come foglia sull'acqua.
Cullare il presente, e..


Non c'e' più notte, amor mio,
se nel buio
riscopri il senso
della luce del giorno.

Forse..
amor mio,
dormiro' questa notte
se, alle lacrime mie,
uniro' il tuo sorriso..
 

 

 

 

 

 


 


 

Pioggia di primavera,
lacrime del cuore che il sole accende
e il vento accarezza.
Perle,
che il cielo disperde; trasparenze dell'aria.
Dapprima scendono lente,
svogliate si accorpano, si fondono,
scorrono a rigare le guance:
vetri di finestre ormai chiuse alla vita.

Cetra dell'acqua che languida vibra,
soavità delle note che rimbalzano ritmiche.

Sindrome perfetta fra le nubi e la terra,
fra verità e bugia e fra gioia e dolore.

Speranza di vita a lenire la sete
di aridi giorni.

E ritmo che cresce...

Scavare la terra di rivoli torbidi,
incunearsi e sparire. Crepe nell'anima.
Filtrare nel nulla e accarezzar le radici
e linfa che scorre a sopire l'arsura.

Di un cuore che muore.

Pioggia che scroscia a lavare il mio viso
a confondere lacrime che gonfiano gli occhi.
Lampi nel grigio,
scrosci improvvisi, mani tese nel buio.
Brancolare nell'ansia.
Ragnatele di fulmini a ghermire i ricordi.
Silenzio annullato.

Brividi...

Gioco di travestimenti,
suggestione di emozioni corrose.

Insinuarsi,

tormentare e scuotere i rami dei giorni.
Uragano dell'essere, folate improvvise
e...aggrapparsi ai ricordi.
Violenza inaudita e lamenti nell'aria.
Radici scalzate, sradicar la coscienza
...e crollare nel buio.

Da soli.

Prati umidi di solitudine,
rifugio di verità rassegnate.
Oscillazione del vento.
Frutti maturi, di sogni scagliati nell'aria
che l'erba nasconde.

E pace.

Resa della ragione.
Poi,nel cielo,
vaghe ombre di luce:
strali ardenti del sole accarezzano il cuore.
Diradar della pioggia,
tramutarsi del vento in sussurri.

Attesa..
Lunga e sofferta.

Nei frutti, il seme,
e speranza di vita.

Sollevare la terra,
germoglio che cresce in virtù del mutare.

Capire.

Eternità che continua e affondar le radici
e di nuovo aggrapparsi e tornare a lottare.
Coscienza risorta, riformarsi dei rami
nei giorni di luce, incontro al domani.

Ragione cosciente,

lucciola che a Maggio porti il sole
nel bosco buio della mia speranza.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sono salito a Chelmsford..
 


Forme contorte degli ulivi
sull'erba indugio
una pagliuzza spenta fra le labbra
serpenti aggrovigliati nella mente



Com'era dolce quel silenzio
la rosa in boccio dentro il cuore
felicità indugia nei suoi occhi:

nel cielo volano i miei sogni..



..sono salito a Chelmsford..


eccentrica accusa della poesia
la sanità di mente che mi sfugge
appresa dagli annunci a pagamento
non ricordo
se dal "Times"
o dal "Sun"
eccellenti romanzi per esperti
occasioni
senza dubbio
insulse.


Maggiordomo
yes..sir..

una cena leggera
questo pezzo di carta
consumato al bar
banco di un treno fermo
stazione centrale di Chelmsford


( the knapsack on the back )

..un fischio in lontananza
acuto e perforante
sgramola l'eustachio timpano



Ci potrei giurare


la giovane donna riconosce
la mia sorpresa
cortocircuito con mistica espressione
l'anima ridotta ad un pugno di neuroni.
Anche lei ha visto
" Passion " di Mel Gibson..
..but the Son of Man
was not crucified once for all..(una volta per tutte)

we are crucified always..(noi siamo sempre)

( di nuovo il fischiooo(lo odio)..oddìo..



Scarpe rigorosamente griffate


lento..il treno riparte



dècoltè in raso coi fiocchetti
giacca strizzata
sui lati
da stringhe in raso,
pantaloni stretch (strappati sulle natiche)
personalmente
da Giorgio Armani.


La campagna annulla
quel guizzo divertito
che balena
sull'ombretto verde:
iridi a specchio sul paesaggio

affascinanti.

Azione rigenerante
che si scioglie
nella sorgente di quegl'occhi
oli essenziali a gocce
volatili, odorosi
distillazioni di vapori
di un richiamo olfattivo

(the law prohibits the import and sale
of these articles..)



Cerco di fare appello all'anima intellettuale


disturbando sogni travagliati, al Whisky,
di George doppiavu Bush
ambasciatore nel mondo
del suo rapporto
privilegiato
con dio.
( quel vino di rugiada
dove la gioventù impallidisce, si consuma e
simile ad un fantasma muore..

oppsss..
forgive me just this once..

( that dawy wine
where youth grows pale
and spectre-thin, and dies..



La preda non è facile


megachiesa sui binari
persone stipate
da un capo all'altro del treno;
frange avanzate, estremamente combattive
giovani intellettuali bianchi
minoranze non bianche, discriminate
dal fondamentalismo cristiano

un nuovo approccio sembra farsi strada

the transformation of christianity religion



secondo la sociologa
( quella dell'ombretto verde )
"Passion" di Mel Gibson
mette in scena
spendibilità imprenditoriale
del messaggio evangelico.
La Bibbia, come marketing
cacciata giù
in gola
Oh..my God!!



Giocando sull'effetto sorpresa
percorro un miglio
nelle acque gelide dei suoi pensieri.
Termometro a zero,
accumulo un po' di grasso protettivo

molti scelgono l'esilio

io decido di restare

e invito alla resistenza
( l'occhio del gabbiano
segue la carrozza,
il treno
sospeso sul mare
continua la sua corsa )


L'amigdala
si sveglia fulminea
l'impianto idraulico
reagisce agli stimoli visivi

Vibrazioni sublimali
vendute in pubblico


E' tra i rimedi più specifici,
con finalità antiage
stimola il metabolismo
dell'elasticità della pelle.
Infiltrazioni in profondità
attivano un'azione drenante
ideale per stress:
si notano risultati positivi già
dopo la prima applicazione.
La durata è verificabile
caso per caso.


L'affido può essere part-time
per un periodo prestabilito.


Chi mi aiuta?
( Chi mi aiuterà? )

I servizi sociali
non sono tenuti al monitoraggio.


L'azienda coprirà i costi straordinari?




giù dal treno

il buio verde

una semplice zolla
di fronte ai tuoi pensieri.

La luce dei tuoi occhi
intreccia le mie mani.


Sorridono felici, due ventenni imbranate:

docili mostrano
pièrcing
tatuaggi
autoreggenti
mutandine..


NON ME NE FREGA NIENTE

OCCHEI!!!

Scusatemi
non riesco a seguire tutto:

a Norwich mi attende il diretto
delle 20,40

cabina con letto..
La pagliuzza riposa sul mento.
..quella nube
ha ritratto il tuo viso.
L'attraversa un raggio di sole,

il tuo sorriso..
 

INDIFFERENZA
 

Solo
con i miei pensieri
nel crepuscolo che affonda
raggi di luce ed ombra.

Mani nelle tasche
stringono
rabbia e impotenza.

Cecità della gente
tirannia o potere
povertà e violenza.


Slogan mutato
che incatena il respiro.

E noi
restiamo indifferenti
come la notte pallida
è indifferente alla pioggia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PER NOI


Ascolta mentre parlo
per me, per te,
giorno dopo giorno
mentre lotto col tempo,
per vincere il tempo.
Le nostre mani unite
visibili ai sogni
nei sorrisi cercati.

Per te, per me,
giorno dopo giorno,
il vento che morde la pioggia
mi porta le tue labbra,
veletta scura di orizzonti lontani,
schiacciate sulla mia carne.

Per te, per me,
giorno dopo giorno,
resteremo rapiti
come fuoco che accende le stelle
e la luce sarà, sconosciuti sorrisi
nei sospiri del vento.

Per te, per me,
notte dopo notte
nel cercarmi la mano,nei discorsi sospesi,
nelle veglie divise ascoltando i silenzi.
A guardare la luna che filtra dai vetri
a dipingere i volti, di noi,
arabeschi sui muri.

Per te, per me,
notte dopo notte,
piccole grida in un'intima carezza;
come lama che affonda
in quel brivido lungo,
soffocato delirio
nel sonno che spegne

desideri e sospiri.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SARA' PASQUA
(a Virgi)


 

Paura
che il tempo possa non bastare
incorporando ai sogni le parole,
ancor tacendo, il pudore che conserva
libertà accese controvento
di parole, che dicevano o tacevano
a proteggere le fiamme
con le pietre dei silenzi.

Ora,
che il vento spia
questo cedere del tronco,
non guardare figlia mia,
questa cenere di fiamme.
non guardare queste lacrime
che il camino piange all'alba
sul percorso delle rughe.

Erba folta, viola arvensis
stai crescendo bimba mia,
fiore azzurro dentro un prato,
mezzo punto dentro un quadro
che la monaca ricama.

Ora
che la vita ha scritto
la retorica dei giorni,
solo ora puoi capire
scorci informi della pioggia
questi occhi che sorrisero
ma non dissero
nè osarono
la carezza di un sussurro.

Notti insonni,
inventario di sillabe vestite
di un vuoto a perdere
mani tese
di giorni visti in controluce
voci e cenni
grida lievi che volavano con gli anni

e il nulla
solo il vuoto della mia assenza.


(Io vorrei ci fossi ancora
ad aspettarmi
a ricordarmi
il terzo giorno dopo la mia morte.)
 

 

 

 

 

 

 

 


 

Sempre più vivo, sì
quel tocco da lontano.
Tremore, luce, musica,
l'anima delle stelle;
limpida luce quieta
il mare nei tuoi occhi.

Ansia,
giovane e fresca
letizia senza pace,
nel bacio la carezza;
le mani si cercavano.
Intimi quei confini:
nel quadro,
nascoste nella sabbia
conchiglie rosa.

Breve raggio, senz'ombra
raggiunge l'infinito.
Nel buio
trovarsi di due mani
che cercano le stelle.

La vela tesa dei miei sogni,
rapiva il soffio dei tuoi sospiri.

(..mi destarono allora
i miei singhiozzi..)

 

 


 

Nubi tempestose e cielo opaco
stringono al fianco la collina,
grigi di polvere i ginepri irsuti,
sembra nascosto il giorno, dentro l'aria.

Oscillazione che libera l'infanzia:
piuttosto per pudore le parole,
inventando l'alibi di castità perduta.
I gomiti poggiati sul cuscino.

Attimi d'amore, lassù nascosti
sotto un tetto di tarli e legno,
tegole e muri a calce viva
soffrendo l'ora mattutina.
Un mondo di emozioni scoperte,
sconosciute
conchiglie di tasche rovesciate;
indumenti in seta orientale.


Cianfrusaglie sparse
sul lenzuolo rammendato

..e le magliette a spegnere su in alto
la luce scura dietro ai vetri.


Nulla era vero
in quella discrezione affabile
della mano che liscia la pelle,
a rilievo la dolcezza di segni scritti
a riprender fiato
pregando sottovoce un nome,
prime righe della mia memoria.

Nulla era vero neppure i miei sospiri,
subito interrotti.
Quel canto iniziato come un gioco
nascosto così bene.

Sorpresa della solitudine
quella gioia, così greve e velata,
sapendo di sbagliare, chiedendo
complicità,
o fingere di farlo
recitando davanti a te la parte,
a bocca chiusa, come imposte
che non filtrano la luce.

Nulla era vero,
ti mordevi le mani
dolce piccola lanterna,
per non spegnere la luce nei tuoi occhi
flessibili fianchi fra le mie ginocchia,
le mani dentro i tuoi capelli.

In me tutto il coraggio
di girare la testa,
e il viso di terra verniciato,
consultando il tempo
di un calore prematuro

nelle piante di viola, fiorite sul balcone.

 
 
 
 
 
 
 

 



 

Guerra,
dettato ipnotico di un massacro civile.
Bourqua della ragione,
infibulazione mentale del potere
nel cercare consensi.
Aride oasi del deserto e loculi

gli ideali ormai morti.

Lacrime di madre,
fontana che sgorga e corrode
desolati anfratti fra le rocce.
Sabbia fine dei corpi crea,
pianure aride di sabbie dorate

che il sangue drappeggia.

Orfani,
" danno collaterale ",
urla di dolore di un popolo
che lotta per vivere.
" Diniego implicito ",
schizofrenia dei potenti

nell'insana violenza.

Falsi profeti
all'alba di una nuova era.
Aria di paradosso di indagini qualitative
in nevrotiche immagini:
capanne di fango le torri gemelle
e Bophal che attende

che si faccia giustizia.

Frastagliato futuro,
algoritmi che emulano
ritmi genetici di sistemi complessi;
pulviscolo di realtà separate
a cui sfugge il presente.

Egoismo e profitto,
come belve mai sazie
nello scempio dei corpi.

 

 

Clochard


**

Dove vai?
Quale luce nasconde
la rugiada sulle tue ciglia?
Dove sei stato?
Mostra ciò che hai scritto.

Non ho risposto.
Non riconosco più le parole.
Ho stracciato i miei fogli
non trovando più stelle
in questi giochi d'inchiostro.

Quale luce piange sotto le tue ciglia.
Dove andrai?

Non ho risposto.
Le notti come una tenda,
una candela di effimera luce
ed io, sole emaciato,
creo ombre di lei
e dono labbra alla terra.

E' solo il clochard che cammina,
non cerca orizzonti
in fondo ai suoi occhi.

Non fate domande, vi prego,
laggiù sulla strada
lui vede
la fine dei sogni.
 

 

 

 


 

ECCO


**

Ecco, arriva,
dal fondo della strada
vento che screpola la faccia.

Affonda
su forme immobili
nei segmenti di pioggia e luce:
riverberi nel respiro dei lampioni, vapori
come fiato di bocche ansiose, nell'aria
che impalpabile vive.

Ecco, ora,
il vento e' cessato: non piu' fiori,
tanti ne sono caduti.

La polvere stessa ne porta il profumo.

Ecco, la sera,
troppo stanco per riposare. Labbra,
sedute sulla sponda del letto,
labbra che sputano un sorriso:
filo di seta a lungo mordicchiato.
Fantasie nella stanza chiusa,
spazi del buio nel profumo di donna.

Ecco,
le cose sono li':
e un uomo non e' piu'.
Vorrei parlare, ma le lacrime
precedono le mie parole.

 

et..je m'effonds à jenoux
e..crollo in ginocchio


@@@@@


Cinque sole lingue...anche se mille non basterebbero..

This forms, this faces, this life
non mi conobbero: nessuno del tutto
an der guten Erde Herz geschmiegh
entre las casas y las gentes spectrales
comme des betes avengles.


Los patios taciturnos en tus ombros desnudes
addormentati fra i tuoi seni
et les yeux pensifs pour la lumière pleine
un der Pilze wucherndes Gedrànge
twisting, brown hair over the my mouth blown.


Ihr Finger schreibt in die flùchtige luft unsre Namen
aimless smile that hovers in the air
larmes sur le os, accouplements ou chants sacrès
donde tu desnudez es agua encadenada
a sciogliere il fiume del linguaggio


Je vois un voile dense,meches,bouches muettes sèduites
so mit Augenblicksblinken
abbiamo disperso i nomi, fendendo i drappi della tela
by the delicate, invisibile web you wove
como a cantar cara al viento vehemente.


If the street were time and she the end of the street
Trùber Rauch nur ist der Traum vom Tod
tejido de llamadas y respuestas
dove un luogo è sempre tutti i luoghi
et le caruage d'amour dèsarme mon dèlire.

Outrage


@@@@@@@@@@@@@@

et... je m'effonds à jenoux...
e...crollo in ginocchio
@@@@@


Cinque sole lingue...anche se mille non basterebbero..


Queste forme, questi volti, questa vita,
non mi conobbero: nessuno del tutto,
stretti al cuore della buona terra
fra case e gente spettrale
simili a bestie accecate.

I cortili taciturni sulle tue spalle nude
addormentati fra i tuoi seni
e gli occhi assorti per la piena luce
in mezzo all'erba, nella fitta ressa
avvinghiati, le chiome brune arruffate sulla mia bocca.

Nel labile giorno, il dito scrive il nostro nome
vacuo sorriso che leggero nell'aria alza
lacrime sulle ossa, copule o sacri canti
dove l'acqua incatena la sua nudità
a sciogliere il fiume del linguaggio.

Vedo un velo denso,ciocche,bocche mute e sedotte
così, nel fugace alitare
abbiamo disperso i nomi, fendendo i drappi della tela
intessuta da te, delicata e invisibile
come un canto a piena gola, in faccia al vento.

Se la strada fosse il tempo, e lei la fine della strada,
il sogno di morte è solo fumo torbido
tessuto di richiami e risposte
dove un luogo è sempre tutti i luoghi
e la strage d'amore disarma il mio delirio.
 

 

 

 

 


 

Come un fiocco di neve - dedicata al "Pirata"

*****


Appena ieri
un fiocco di neve conquistava la cima.
Appena ieri
la spinta degli applausi sul selciato.
Appena ieri
sentieri troppo ripidi da affrontare.
Appena ieri
note in dissolvenza nel ricordo di oggi.

******
Non c'è decenza a seguire
lo splendore degli applausi fra le righe,
insolente culto delle note disperse,

sfumate in tante direzioni.

L'aria che sosta immobile,
che si avvicina a prendere congedo
nei vapori che vanno dissolvendosi
alla mercè d'ironie e imbarazzi,
nel timore di esprimere il non detto.

Solo nei versi la deriva dei giorni.
In un viso nascosto dietro ai vetri
la solitaria sinfonia di tutto quel che era.
Coltri di neve in curve lievi,
sagome immateriali mai convinte,
nostalgie di un verno fragile a Febbraio.
Biancheria sparsa sui tappeti
espressione di sguardi verso il vuoto,
parole della neve, a livellare
quel che è : il nulla.

E lenti scendono i ricordi :
fiocchi di luce in note indecise,
sinfonie di sospiri fra coltri bianche
che legano il corpo
nel turbinio in crescendo di neve e parole,
strozzate dai silenzi,
sfiorate appena ieri.

La realtà che sopravvive al sogno
nelle mani contratte
a tracciare orme sul cuscino
che il tempo della neve allenta.

Musica ormai spenta,
muto solfeggio in un fiocco che cade.
Nel rifiuto del silenzio
il vuoto delle note.
 




 

Volontaria coscienza di uno sdegno profondo,
perdurante violenza nei bagliori notturni.
Le grida di gioia si fan grida d'angoscia.

Primavera di tristezza.

Era libero il vento
nei colori dei drappi:
primavera rubata ai riflessi del sole.
Linfa dell'arcobaleno,
era dolce l'abbraccio
nella gente per strada.
Gioventù dell'amore
aggrappati alle mani
senza perderci mai.

Chi doveva ascoltare
non ha sentito,
chi doveva capire
è rimasto immobile per non vedere.
Il grido che ha attraversato il buio
non ha saputo esprimersi.
Ci falcerà il delirio
dei fabbricanti di macerie,
modelli immutabili di riti antichi
di una ottusa demenza.

Chissà

se scenderà qualcuno dalle stelle
a salvarci
dall'urlo di quei pianti?

Nel disporre del tempo,
nel silenzio,
la sublime vergogna del dolore.

Allontanarsi non è passato:
solo tracce nella memoria.

 

 

COMETA


***

Ectoplasma d'amore,
fluttuazione della luminosità,
struttura impalpabile,
non solida, non stabile.
Densità bassa, "nulla visibile".

Cometa dei miei giorni
dove il sole scalda la speranza
e accende nuclei di ghiaccio.

Solitudine dell' universo,
meteore, frammenti,
tracce dei miei pensieri.
Contrazione del nucleo, del cuore.
Evaporazione.

Coda della cometa,
cascata di sensazioni splendide
nel gioco delle illusioni
creano, nel vuoto pieno
dei nostri sogni,
fulgidi attimi,
nell'universo che oscilla
per l'estasi che ci pervade.

Esplosione dell' atomo,
espandersi di questo amore.

Istanti struggenti, cromatismi di gioia.
Vibrazioni dimenticate,
note eoliche dell' infinito
che la ragione accoglie
nell' ignoto che concede il ritorno.
Emozioni di suoni, sensazioni, colori,
complesse immagini mentali,
forma pura di liriche frasi
nell'opale che ti racchiude.

Creatura di talento e arte,
poetessa dell'ebrezza di vita,
primavera stravagante e fiera
di colori e profumi,
dove il vento che immagina è arte
e, nei profumi svela
la poesia dei desideri.

Scrigno di sorrisi questo amore
che natura apre
nel ritorno alla vita.
Volo di farfalle nei prati,
inganno divino sui colori dei fiori,
gemme donate ai sogni
nel diadema del tempo.

E..al tramonto..

Notti estive versan lacrime di cometa,
lacrime di gioia.
Fuochi d'artificio, come lucciole impazzite
mostran tracce del tuo viso e,
nei tuoi occhi,
astratto il segno delle forme,
lo scintillio degli astri.


Falce di luna il tuo sorriso
e virgole,,,,
i riccioli dei tuoi capelli

a separar le stelle..

 

 

 

 

 


 

Vento gelido


***


Freddo destino, parole amare.
Vento gelido entra e corrompe. Cosa?-
Le parole, l'anima, la vita.

Freddo domani, aria gelida nel cuore,
gloria di ricordi sofferti, inutili,
da dimenticare.
E ci siamo noi, soli, una di spalle all'altro.
Nebbia che avvolge, schiaccia, declina,
e poi..solo,

vento gelido e nebbia.

Vuoto istantaneo e poi il nulla dell'essere.
Calice amaro dell'esistenza, scheggiato e rovesciato.
Fluido dell'anima cola dal vetro,
si allarga, si attacca, corrompe.
Scivola via sul cuore e poi secca.
Lo stringe, lo accartoccia, gli toglie calore.
E ancora..

Vento gelido e nebbia e, fuoco freddo dell'anima.

In fondo al calice, vaga ombra di vita.
Confusa patina di dolore,
opacità dell'esser soli, nel dubbio.
O ancora insieme.
Noi due,
a volger gli occhi e il viso, guardarci ancora,
dietro le spalle,
provare a credere, a capire.
Cosa?-L'essenza dei sogni, il tremor delle mani,
o..lacrime amare.

Serve un sorriso, farfalla che vola
e un raggio di sole che sciolga la nebbia
e il gelido vento ritorni all'inverno.

E di nuovo sarà
primavera dell'anima e rifiorire dei cuori.

E..
vento lieve, e caldo
..e tanto amore.
 

Scocca l’ora


***

E' quasi l'ora
del riposo antico della luce.


Ho pianto un volto che non c'era;
lacerato il tessuto del ritorno
nel mondo delle cose che non sono
luci a intermittenza
su strade troppo corte,
inamovibili e brevi.

Giorni che scalfiscono
l'attesa remota dei silenzi
nei meriggi che nutrono
steli di ginestre;
ripiegati e illusi a definire il vuoto
tra il dolore e il nulla,
mendici a ritroso
nel tempo che non vede.

C'è una musica lenta ora
che solleva polvere e rabbia,
scagliata di nuovo sugli scogli
nel buio che muove
prossimità di veglie,
strappando lacrime all'illusione
di oblio o rinascita.

Scocca l'ora
che ubriaca il tempo dei ricordi,
a decifrare un calice concluso;
accovacciato nel tempo delle ore
quando la virtù ci giunge,incerta
tra vigilia e sonno,
e l'angoscia lascia nubi nella mente,
nell'onda senza pace.

Dio delle genti senza dio,
ci sarà mai perdono
per questa nostra solitudine?
 

 

 

 

 

 

 

"Lei..."


***

Lei,
strilli di gioia
mentre ride.
Affannata,
poco prima giocava
a nascondersi in giardino.
Seguiva il fumo di una sigaretta,
lei, ragazza del sole
.................(but i'll be woman soon)
Stupido!!!
Non scherzare.
Lei che
........negli occhi
...................due anime di mondo
............................in lotta tra loro
...........in armonia tra loro.
Lei,donna che piange
..............-labbra bagnate-
lei, urla nell'aria
..............lei,felicita' e rabbia,
lei:-Sei gentile-
............( fiore bagnato da lacrime di rugiada)
lei, fanciulla che
.......guarda una stella
............si commuove,
non la prende,
e' bella
la lascio la'
.............( resto a guardarla ).
Lei,pensieri amari
nel cuore
soffoca
............( abbracciata al cuscino )
che delle passioni
..................il gioco
........................ha capito del mondo,
lei, che la vita
vale
......sempre
.............qualche altro giorno.
...............................e se il sole morisse?-
Io non voglio sentire
mentre urla
in se'
................divorata da infame dolore,
lei che ammira
un arcobaleno
...................sull'asfalto
.............................che il cuore percorre.
Un'ombra puo' impaurire,stupire, sorprendere,
lei come sfumatura di vento
lei come presa dai demoni
.........................angeli la proteggono
lei che tanto ha bisogno di te
-sono a terra,aiutami-
che merita il tempo
..................per rialzarsi.
Calice pieno,ora vuoto,
............................goccia che evapora.
Lei che al mare
un di'
dono' un fiore
...................an that's for you ,
lei braccia tese
a fermare il vento
.............( portami lontano, tanto lontano da qui )
schiude le labbra per piangere
....................apre gli occhi e sorride .
.........................Ora vattene
no, aspetta
rimani
.......................( you know j need yours love )
Lei donna che valuta
lei, che e' un attimo di decisione
...................( indecisione )
bimba che tormenta con le dita
...........................un lenzuolo ,
...............................( oggi c'e' il sole)
..............................................sono forte
..........( - don't need cry when it's raining- ).
Lei che la vita
.............ha in un foglio di carta
stropicciato,
..............chiuso in un pugno,
lei che
non c'e' gratitudine pari al dono di me ,
...........che ti ho fatto
......................( sono speciale ),
baciami
sono " niente"
dimenticami
fino alla morte
amami
nell'immenso.

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

LA NOTTE


***

E torna la sera, di nuovo col buio.
Stanchezza che opprime la mente ed il corpo.
Respiri affannosi.
Cadere seduti
e portare sollievo ad un corpo che lotta.
Aggrappato al dolore.
E chiudere gli occhi.

Non pensare al domani o alla notte che incombe.
Riposare la mente.

Sussulti..
nervi ancor tesi da tristi rimorsi
accentuano i battiti :
di un cuore ormai stanco.

Ombre di vita incalzan la notte
e gettano un velo sul corpo stremato.
Non copre, quel velo, i tremori dell'anima,
la vita e il dolore che schiacciano il corpo
e lo rendono scevro di luce e calore.
E fredda è la notte, ghiacciato il destino
immerso in un mare di lacrime amare.
Sognar di dormire e sognare nel sonno
e nel sonno il dormire di sogni perduti.

E notti agitate.

Piegare le gambe, ricordo fetale,
e muovere gli occhi per farli nuotare.
Alzare le braccia..
bilancia e giustizia di chi non capisce
e polsi che scorron veloci sugli occhi
a nettàre di nuovo quei rivoli amari.

Alzarsi, fermarsi, riprender coscienza.
La stanza ormai fredda si stringe al camino
dove cenere grigia ricopre la brace.
Sul tavolo un piatto......e devoto silenzio.
Un pasto rappreso d'ignobile trama.

Non credere e vivere o pensare a morire
nel muovere i passi che portano al letto
e gettarsi supini a pianger di nuovo.
Singhiozzi che squassano un cuore tradito
e la mente che freme e non lascia dormire.

Dai vetri, pian piano, riaffiora la luce
e lance di fuoco trafiggono il tempo.

Alzarsi..
e ancora riaprir quella porta
a regger di nuovo il peso del giorno.

Nei campi, rugiada che illumina i passi
e fiori di prugni che ornano i rami.
Ulivi contorti attendono tristi.

Ed io, dal nulla, a varcar quella porta
ed avviarmi di nuovo ad attender la notte
dove sogni, dolore e fatica
calpestan per sempre questa misera vita.

Singhiozzi dal cuore..
..è davvero finita.
 

 

 

POCA ARIA


*
Erano
tra te e me
i giorni.

Fra me e te
chilometri di nostalgia,
ora.

Negli occhi, sfumature del vento,
nostalgia di un'aria fine.

I tuoi capelli fra le mie mani.
Nostalgia di libertà,
di una rossa luna
di una risacca che si spegne
in un limbo
sfiorato per un attimo,
mio, solo nel ricordo
(appena appena per respirare)


poca aria
per poter vivere.


E' un gioco, questo,
per farmi meno male,
per farmi un po' di male?

Per immaginarti com' eri,
vicina,
nei miei sogni

....nelle mie mani.

 

 

 

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