Alberi

 I tuoi alberi

io non li ho mai

veduti

Erano in te

danzavano con te

in quella folle danza

e non erano mai stanchi

solo tu ti adagiavi

un poco

e non chiudevi mai gli occhi

stanco di quel bosco

di quel silenzio greve

di quelle false voci

hai tagliato le radici

hai ferito anche te

Ma ora canti

di quegli alberi

e rendi dolce

il tuo dolore

sono le lacrime

che bagnano il mio viso.

Ora li puoi chiudere

i tuoi occhi

fermarti

e sentire il vento

su di te

quello che tra le fronde

ti portava un grido muto.

Heidelberg 1999

Ci sono cose che puoi sperare

soltanto di vivere

non provare a raccontarle

hanno in sé l’inesauribilità del Mistero

ciò le rende preziose

Ho camminato sulle tue strade

ho visto la tua gente e non,

ho ascoltato la tua musica

semplice

di strada

E il Neckar

scorrendo vivace

restava fremendo

Ma in città

serbatoio di mille esistenze

si raccoglieva

fulminea

l’infinità di ogni vita

Avvento del Non-Detto

che trascende

nell’istante

o in ciò che dura

e viene alla presenza

Non mi resta che 

il ricordo

sensazione

 inesprimibile 

Senza Contorni

Ci sono cicatrici

mali risanati

che non vorrei cancellare

Ci sono sfumature

che sfuggono

felicemente

ad ogni definizione

Ci sono pianti

che non voglio soffocare

Ci sono gioie che

non ho voglia

di dire

Raccontarsi è anche

perdere significato

L’Inesauribiltà

è il luogo della vita.