Massimo DeMe 

 

Aurora Chiarori Nei colori dei tramonti CI PARLA IL VENTO Solitaria quiete ARMONIOSO RISUONARE  Su alta cima
Dilemma     Comme frange ll’acqua

IN VIAGGIO

Per i bambini dedicato alle mamma Smarrimento Iride  

 

Aurora

 

L’aurora pasquale che ormai s’appresta
e si riannoda all’ora antica
della risurrezione di Cristo
sia per la famiglia umana
squillo di vera festa,
sia foriera di rinascita profonda
e rechi a tutti l’armoniosa onda
della musica di novelli boccioli,
di un rinnovato prato,
di un aere dolce e profumato.

 

Chiarori

 

Risalendo del tempo il sentiero

ci s'imbatte in messaggeri alati,

dal primo Facitor inviati,

pronti a rammentarci il senso vero

del vagare umano e del mondo intero.

Gli araldi al presente il viso volgono,

negli occhi lampi di rimprovero si colgono,

perché gli erranti non vedono

le molte luci profuse

nelle aspre oscurità diffuse.

Tra esse, additano una luminosità

chiara, salda e non lontana

che il Facitor decretò di nominare...Ivana.

 

 

 

             Nei colori dei tramonti

 

Il tempo dipinge i suoi giorni

con colori anche soliti,

ma non é solito ripetersi;

i suoi scenari affascinanti,  

particolarissimi, variopinti,

talora ombrosi,

invero  molto mutano,

aprendo qualche volta le porte

a splendente meraviglia,

mentre la clessidra del tempo

pigramente lascia cadere

i suoi piccoli grani.

 

Cammina il peregrino

e gli sembra di non vedere

mai all’orizzonte la meta.

Ancora un colle,

un rialzo

impedirà di scorgere

in lontananza l’atteso traguardo?

Forse esso

é distante e irraggiungibile?

No, invece!

Repentinamente egli giunge

oltre la dura salita:

avvista l’insperato approdo,

lo raggiunge incredulo

e stupito può assaporare

delizie ritenute ormai perse:

l’aria nuova e fresca

d’un luogo incantevole,

il verde accogliente

di chiome fruscianti

e prati odorosi,

sorgenti chiarissime

di zampillante acqua

e sincero amore.

In alto ti rassicura

una rondine che vola

nel tuo cielo:

la speranza

 

Il libro del dolore

reca pagine impreviste

e può condurre

a oasi stupende

dove  sbocciano novelli fiori.

 

 

 

                Solitaria  quiete

 

Silenzio e deserto nella calma via
in notte fonda di tranquillo buio,
aperti spazi e lontani orizzonti
si aprono tutt'intorno,
son lontani i monti.
Non s'odono passi amici,
non s'intravedono consuete figure
che rendano le idee più sicure.
S'attende fiduciosi l'apparire
di una stella chiara.

 

              CI PARLA IL VENTO

 

Ci parla il vento

nello stormir di foglie

con molto zelo intento

a riferir del cielo.  

 

Il dir piace

e con diversa voce

or sommessa or forte

ei parla e tace.

 

Non tutto è chiaro,

ma ciò che ci compiace

è il tono dolce

di soavità capace.

 

Mentre d’intorno

di rami e fronde

il verde agitar

pace t’infonde.

 

ARMONIOSO RISUONARE

 

C’è musica suadente, incantevole,

solenne, disincantata,

semplice, sconsolata,

in tonalità minore o maggiore,

in cristallina monodia

o ineffabile polifonia

nelle foglie verdi di smeraldo,

nella limpida e fresca acqua

del ruscello che scroscia

e bagna le rive di muschio,

nell’amore che irrora

i luoghi svariati del mondo

e dello sconfinato universo,

ardore che colora

con mille e mille tinte

la tela del nostro globo

e delle creature che lo popolano,

che talora fa nascere

germogli di dolore.

 

Si spargono nel cielo soave

deliziose melodie, eseguite

in ogni piccolissima rivelazione

della versatile ed avveduta natura,

che pur talvolta é sì dura.

 

Risuonano in ogni dove

note d’argento ed oro

soliste ed in coro;

ascendono lievi

come gocciole impalpabili

che accese dal caldo astro

sospirano di far ritorno

alla celeste volta.

 

Umile gesto

compie, partecipe, il poeta

con cotone o con la seta.

Raccoglie alcuni

dei liberi suoni e

quale eco prudente

li fa ancora risuonare

nei prati, sui monti,

nel mare.

 

 

 

Dilemma

Il delizioso Aprile
fa andare un venticello
nel nostro cortile
dolce, intrigantello.

Boccioli colorati
s’affacciano dai prati
e lo sguardo va perso
nel bel cielo terso.

Negli animi incantati
cotanta leggiadria
va a urtare tuttavia 
con sogni sospirati.

A molti, Primavera
par fare una promessa
che non divien vera:
si sciolga la matassa.

 

Comme frange ll’acqua

E’ scuro.
‘O mare é chet’ .
Na renze ‘e luna
accarezza ll’onna
e dopp’ n’ata ancora:
é ‘na museca piccirella
ca sona dinte
‘e pensiere tuoje,
e pure lloro
comme frange ll’acqua
passano chianu chianu.
E accussì, ‘e ricorde bbell’
traseno accunciatiell’.
E accussì, e tristezze
passano a poco prezz’.
Saglie d’ ‘o mare
n’addore antico
(forse me pare)
‘e sale, d’alghe
te parla e t’ ‘o ddico
d’ ‘a città ‘e na vota
cchiù semplice
‘e ricca ‘e core:
a città d’ ‘a sirena
ca sotto ‘o vulcano mena.
‘O ppassato
nun s’adda perdere.

 

 

 

IN VIAGGIO

Nella valigia sistemano
con attenta cura
il necessario per la partenza.

Ordinatamente ripongono
vestiti, oggetti,
uno sfondo di mare e natura
nella foto e loro due gioiosi,
documenti che parlano di sé,
di giorni trascorsi
da ognuno dei due;
delle emozioni, dolori
che hanno meravigliato,
illuminato, scurito,
incoraggiato il loro animo
prima del fatale incontro
e dopo che si è acceso
il fuoco dell’innamoramento.

Ora
tra le pieghe di camicie,
fazzoletti, fanno spazio
ed accomodano anche
tutte le tenerezze
che hanno condiviso,
qualche temporale seguito
da un’azzurra schiarita,
un forte bene che li lega,
la volontà d’essere pazienti
l’un con l’altro,
d’intendersi nelle difficoltà.

Ecco,
non dimenticano di portare con sé
la capacità di soffrire insieme
nelle tempeste che s’alzeranno,
talvolta poderose,
fiduciosi che, quando i turbini
scroscianti e strepitanti
si placheranno,
si mostrerà
benevolo e luminoso
un sole corroborante.

Adesso,
son pronti ad andare,
la valigia è preparata:
si parte.
I prossimi capitoli di vita
si scriveranno più uniti
e l’uno potrà essere
la forza dell’altro.

 

 

Per i bambini dedicato alle mamma

 

Mamma cara,
vorrei donarti
una gemma rara,
dipingerti in breve lasso
un quadro di Picasso,
cantarti oggi come ieri
note melodiose
come le intona
Massimo Ranieri,
ma...
..ti dico semplicemente :
“ Auguri, ti voglio tanto bene” ,
e tienilo sempre a mente.

Smarrimento

Sembri aver perso la strada,
non t’importa che un fratello cada.
Non leggi più le mille parole d’amore
che dicono ombrosi, odorosi boschi
dipinti con pregiati toni di verde,
le rosse nubi dove il sole si perde.
Non sei più rapito da concerti celesti
di uccellini che cinguettano lesti.
Non più respiri l’aulente fragranza
delle rose di maggio:
pensi solo al “coraggio”
di fermare la meraviglia della vita
in fratelli che tu vedi nemici
e con attacchi esplosivi lo dici.
Uomo, torna gemma del creato
ridona alle genti speranza.

Iride

Scruto innumerabili stelle
perché sussurrino alla notte
parole antiche, verbi nuovi
da cucire nel drappo del dire.

Dammi o tu, luna d’argento,
segreti di luce e d’amore,
un raggio delicato e chiaro
che cada distratto e contento.

Seguo una nuvoletta rosa,
fiocco morbido e leggero,
libero nell’azzurro cielo
sospinto dal soffio del vento.

Domando a lei una cosa,
che lasci cadere su noi
gocce cristalline e pure
intrise di gioia preziosa.

Cerco nel variopinto prato
fiori e colori dell’iride
da dipingere e mirare,
farfalle screziate volare.

Salgo sulla dolce collina,
da essa lo sguardo avvicina
a boschi, sentieri, ruscelli,
cercando dei cinti castelli

che diano sicura difesa
a sogni, pensieri, desii
e portino pace e certezza,
un giorno sereno s’avvii.

Vi sia nel cuore sereno
un tenero arcobaleno.

 


Su alta cima

Eravate come piccoli passeri
desiderosi di accorti aiuti
per nutrirvi ogni giorno
con i grani saporosi del sapere
ed abbeverarvi alla fonte
fresca e dissetante
della saggezza e dell’amore.
Siete cresciuti in corpo,
mente e cuore,
seguiti dallo sguardo attento
di chi vi vuol bene.
Ora siete lì, su alta cima,
davanti all’ampia valle
del vostro futuro.
Spiccate allora il volo
quali forti e giovani aquile,
noi vi guarderemo ammirati,
speranzosi che il viaggio
vi conduca lontano.
Siano saldamente vostre
le radici della responsabilità
e le ali dell’indipendenza.

 

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