Leopold Persidi

 

LA  MIA   COLONIA  FELINA

Volutamente

UN GATTINO ABBANDONATO

EFRIAM   APPENA  NATI  CONOSCERLI GIOIA E CONFORTO

 

 

 

GIOIA E CONFORTO

Io sono il vostro conforto

venite, abbracciate la mia gioia,

che cura e lenisce le vostre sofferenze.

Attorniatemi vi sfamerò,vi curerò

il mio cuore è sicuro rifugio per voi

miei piccoli amici.

Non vi sentirete più abbandonati,

la mia presenza è garanzia di coccole,

di sicurezza.

Non disperate vi sarò sempre vicino.

Portate con voi i vostri amici che non conosco

ditegli che c’è chi gli vuole bene.

Vi cerco,vi accolgo, vi aspetto!!!

Quando incontrate queste creature

guardate i loro occhi sofferenti,

che implorono:”Dio Dio mio

quando mi viene a prendere”…

E loro pazienti aspettano

abituati come sono nei secoli

nella lunga contemplazione dell’eternità.

                         Leopold  Persidi   Roma. 21-02-2004.

 

 

 

 

 

 

 

APPENA  NATI            

 

Sono due piccoli neonati,

la morte li sta ghermendo,

non posso fare niente per loro.

Non sentono neanche il mio affetto,

il mio dolore.

Si lamentano, si stanno spegnendo

lentamente.

Oh deleteria “entità”che ti appropri

Di due piccole vite appena sbocciate.

Hanno ancora gli occhi chiusi,

ma il pianto è così accorato,

da far fremere le membra.

Ingiusta “sorte” , che così tanto ti accanisci

contro chi non ti ha mai offeso.

Dea di pochi fortunati.

                              Leopold Persidi. Roma-(03-06-2003)

                                                        

 

 

 

 

 

CONOSCERLI

Voi siete l’alba,il tramonto,la luce

la verità,la speranza, la vita.

Voi siete tutto quel ch’io non sono.

Voi siete me,ed io cerco di essere voi.

Li ho amati prima di conoscerli

e ora che li conosco ancor di più.

Affine e simile a loro,prima ch’io nascessi,

ci aspettavamo,ci siamo incontrati

per non perderci ed affrontare,

le spregevoli vicende della vita.

Per le strade, per la campagna,

per gli anfratti

vado in cerca dei miei piccoli smarriti

ed incontro altre creature perdute.

Evidente nei loro corpi la paura,

i disagi,le piaghe,

le lacerazioni intime dell’abbandono

delle piccole anime che vagano

senza speranza.

Il cuor mio si stringe, si strazia

la mia anima rimane sconvolta,angosciata

atterrita da tanto orrore.

Inconsolato, resto con loro e piango

e dove più  acuto è il dolore,

il mio cuore si scioglie.

               Leopold  Persidi  Roma.  21-02-2004.             

 

 

 

 

 

 

UN GATTINO ABBANDONATO

Come posso dir di no ad un gattino abbandonato?
L' accolgo,lo riscaldo,lo nutro.
Mi commuove il pianto accorato,
è sempre l'amore che prevale e mi lega,
dolce è la magia di questa creatura smarrita
profonda è la pietà che mi pervade,
resto commosso e felice
e come d'incanto mi perdo.
Piccola creatura
Come visione appari agli occhi miei.
Non hai più le tenere cure della tua mamma.
Posso abbracciarti,asciugare il tuo pianto,
posso nutrirti e consolarti,
poi col tempo diventeremo amici
in una perfetta affinità.
Ora riposa,dormi,sogna beato
Sono vicino a te,non sei più solo.


                        Leopold Persidi     Roma.29-05-2002

 

 

 

 

 

 

 

EFRIAM                         

 

Piccolo gattino nero

non volevi esser posato

ma, morire sopra la mano del cuore.

Poi non contento,ti ho abbracciato

e ti ho messo sopra il mio petto.

Il cuor mio batteva quasi all’unisono

con il tuo piccolo cuoricino affannato,

volevi morire così;

come volessi sentire i battiti del cuore

della tua mamma…

Così ti acchetavi, quasi dormivi

nella lunga agonia.

Tutta la notte sul petto,

non volevi essere posato altrove;

solo al mattino quasi incosciente,

hai trovato riposo sulla poltrona.

Si respiravi ancora, senza lamento,

poiché dormivi…

 se pur rapido batteva il tuo cuore

 man mano affievolito, più lento cedeva,

ti consegnava al lungo sonno.        

                                                   Leopold Persidi. (06-07-2003)

 

 

LA  MIA   COLONIA  FELINA

Come l' Aurora, piange al mattino
Il suo figlio morto ucciso d 'Achille
Così anch' io, piango ogni giorno
I miei piccoli amici che non ci sono più.
Mi sento più simile a  loro e dissimile ai miei simili
E se qualcuno di essi soffre e muore, mi addolora
Soffre  tutto il mio essere e muore una parte di me.
Amano incamminarsi  dalla colonia- avanti, indietro
A me da presso, nella valle del fiume Aniene
Giocano, si rincorrono, mi fermo, si fermano
Mi muovo, si muovono  qualcuno dei più piccoli piange
Si sente smarrito, lo chiamo, l' aspetto
E  poi  tutti insieme sostiamo su dei massi di tufo .
Seduto, mi salgono sulle spalle, sulle ginocchia,
sulla testa, in un abbraccio continuo, si alternano gelosi
per ricevere un sussurro,una carezza  è una gioia
e il tiepido sole del mattino e della sera, che ci riscalda,
vedendoci gioisce.
                                         Leopold   Persidi  Roma.10-12-2001
 

Volutamente

Disfarsene, scaricarli è facile
Basta abbandonarli.
E' una tragedia che aggrava le mie sofferenze
Ma rafforza il mio amore per loro.
Nessuna cosa mi distoglie
Anche se sono immerso in un mare di difficoltà.
Ogni giorno come il primo e il seguente
Lasciano questi piccoli esseri ,
volutamente scacciati.
Allora è la pietà che vince e dolcemente li accolgo.
Eccoli! Sono in uno stato pietoso
Pieni di acciacchi e malanni.
Piangono, hanno bisogno di cure e di affetto;
mentre la società è cosi lontana dalla pietà,
il mio amore vince e li accoglie tutti in uno abbraccio.
Il mio cuore è colmo di gioia,
cosa mi serve tutto l'oro del mondo?
Sono in mezzo a loro,
sono commosso sino alle lacrime.
Fortunato me,che ho incontrato queste dolci creature,
non sapete ignari cosa perdete!
E' male per l'anima separarsi dal mondo,
e di non aver realizzato,un' innocente desiderio.

                       Leopold Persidi Roma.12-06-2003


 

 

 

La proprietà letteraria è dell'autore. Ogni riproduzione è vietata.

 

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A  FELINA

Come l' Aurora, piange al mattino
Il suo figlio morto ucciso d 'Achille
Così anch' io, piango ogni giorno
I miei piccoli amici che non ci sono più.
Mi sento più simile a  loro e dissimile ai miei simili
E se qualcuno di essi soffre e muore, mi addolora
Soffre  tutto il mio essere e muore una parte di me.
Amano incamminarsi  dalla colonia- avanti, indietro
A me da presso, nella valle del fiume Aniene
Giocano, si rincorrono, mi fermo, si fermano
Mi muovo, si muovono  qualcuno dei più piccoli piange
Si sente smarrito, lo chiamo, l' aspetto
E  poi  tutti insieme sostiamo su dei massi di tufo .
Seduto, mi salgono sulle spalle, sulle ginocchia,
sulla testa, in un abbraccio continuo, si alternano gelosi
per ricevere un sussurro,una carezza  è una gioia
e il tiepido sole del mattino e della sera, che ci riscalda,
vedendoci gioisce.
                                         Leopold   Persidi  Roma.10-12-2001
 

Volutamente

Disfarsene, scaricarli è facile
Basta abbandonarli.
E' una tragedia che aggrava le mie sofferenze
Ma rafforza il mio amore per loro.
Nessuna cosa mi distoglie
Anche se sono immerso in un mare di difficoltà.
Ogni giorno come il primo e il seguente
Lasciano questi piccoli esseri ,
volutamente scacciati.
Allora è la pietà che vince e dolcemente li accolgo.
Eccoli! Sono in uno stato pietoso
Pieni di acciacchi e malanni.
Piangono, hanno bisogno di cure e di affetto;
mentre la società è cosi lontana dalla pietà,
il mio amore vince e li accoglie tutti in uno abbraccio.
Il mio cuore è colmo di gioia,
cosa mi serve tutto l'oro del mondo?
Sono in mezzo a loro,
sono commosso sino alle lacrime.
Fortunato me,che ho incontrato queste dolci creature,
non sapete ignari cosa perdete!
E' male per l'anima separarsi dal mondo,
e di non aver realizzato,un' innocente desiderio.

                       Leopold Persidi Roma.12-06-2003


 

 

 

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