Gian Luca Ribichini

Lasciami un ultimo sogno

Le mie ginocchia

Io tra me e te, Nel rumore, L’inverno non è solo, Ogni passo

 

Lasciami un ultimo sogno.

E’ dura tirare avanti,

senza una speranza.

Buttato via,

come un giocattolo vecchio,

da te,

che adori guardare all’avvenire

circondandoti di futuro.

Ormai sono uno ieri,

accantonato come tutti i giorni passati.

Perché il tempo non s’è fermato?

Lasciato in un mondo

che è il contrario di se stesso,

cammino capovolto,

cercando una via che mi riporti indietro.

 

 

Le mie ginocchia

hanno toccato troppe volte il terreno.

Mille lune non sono mai calate, e,

adesso

che sorgi come sole vitale,

il corpo ritrova un’energia dimenticata.

Ma se tramonterai?

Torneranno gli astri antichi, ora dormienti,

e io sarò ricoperto dai fiori

che ora cominciano a sbocciare.

Perché ho bisogno d’amore!

 

Io tra me e te,

come terra tra fuoco ed acqua,

mi spacco e mi sciolgo,

nel vuoto della mente.

 

 

Nel rumore,

circondato da mille luci,

scopro di essere solo.

Al centro del nulla.

 

L’inverno non è solo,

fuori della finestra.

Mi sento inutile,

come una biglia

lasciata sulla spiaggia

da un bimbo disattento;

ne possiede altre,

non si ricorderà di me.

 

Ogni passo è sempre piu’ veloce,

nella rincorsa d’ogni desiderio non avverato.

Velocizzandomi ad ogni richiesta,

tra poco la mia materia sarà disgregata

da un’accelerazione insostenibile.

 

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non è solo,

fuori della finestra.

Mi sento inutile,

come una biglia

lasciata sulla spiaggia

da un bimbo disattento;

ne possiede altre,

non si ricorderà di me.

 

Ogni passo è sempre piu’ veloce,

nella rincorsa d’ogni desiderio non avverato.

Velocizzandomi ad ogni richiesta,

tra poco la mia materia sarà disgregata

da un’accelerazione insostenibile.

 

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