"Gaspare Serra"

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TEATRO DI VITA:

PAROLE FRUSCIANTI:

TIMORE E SPERANZA:

FOCE:

CARTA CRESPA:

BRECCE D'INCOSCIENZA:

FOCE DELL'ANIMA

Due abissi che s’incontrano

SENTIERI DI LUCI:

TRA IL PUDORE E LE STELLE:

SALSEDINE DI VITA:

PASSI DEL RESPIRO:

LALTRA FACCIA DELL'AMORE:

         

 

L'ALTRA FACCIA DELL'AMORE:

 

Nubi ammassate d’inverno

feriscono il cielo d’autunno

di cicatrici d’acqua e sale.

 

Acide lacrime asciutte

scagliano stille sull’anima,

scivolando sulla pelle scura

come lame taglienti d’una accusa.

 

Urlando in profondi silenzi,

stringiamo le catene delle tue paure

coi fili tesi dei mie discorsi a maglie sciolte,

alla ricerca d’un instabile equilibrio.

 

Come la radice può inclinare l’asfalto,

un istante sfuggito al tempo,

una parola rapita da un volo

possono bastare a far crollare tutto,

a trasformare due sguardi in due cammini,

rivelando l’atra faccia dell’amore.

 

Domani è ancora lontano,

ma meno lontano di te…

 

 

 

 

 

 

TEATRO DI VITA:

 

In repliche di nostalgia     

s’inscena un possesso indisturbato

-senza desiderio né speranza-,

sempre veglio rifugio della solitudine.

 

Un amore drogato dal destino

fugge in fiamme

tra i vicoli di disillusioni e incanti

di un giardino abbandonato …

 

Nel silenzio

spazi liberi si riempiono d’intrecci

mentre sprofonda -bugiarda- la verità

in paludi di parole fatte fango.

 

Fino a quando recitare

nel teatro della vita

costruendo castelli di sogno

sulle nostre menti inquiete?


 

 

TIMORE E SPERANZA:


 

Schiaritasi la nebbia dagli occhi,

levatasi un’alba dentro,

un orizzonte d’immagini e confusioni

si estende sul letto di Primavera …

 

Tolto il chiodo che inchiodava frustrazione,

sento un respiro affannarsi nelle vene,

giungere forzatamente al cuore

per riempirmi d’esaltazione e incanto!

 

Come fiumi di un desiderio in piena,

naufragano sogni di cristallo

straripando in gioie e amarezze,

reggendo aperti gli occhi d’uomo

e tenendo vivo il cuore d’un bambino.

 

Oramai mi riduco a cumuli

di “Timore” e “Speranza”:

il Timore d’innamorarmi …

… e la Speranza d’amare te …

FOCE DELL'ANIMA

 

Sono spazi decrescenti di vita

queste lacrime vuote

che a tratti riemergono in mare

inondando canali secchi e paralleli

di pensieri aridi e blasfemi

che marciscono al fondo,

alla foce dell’anima.


 


 

            SENTIERI DI LUCI:
 

La città della sera

-come un mappamondo di stelle

ubriache di malinconia-

si riflette su un cielo di occhi,

si perde in una miriade di sentieri

che si acquietano inondandosi di luci…

 

Su quale uscio il vento

venderà il suo profumo?


 

 

 

            TRA IL PUDORE E LE STELLE:

Cadono parole

dal cielo di lenzuola

-appese sulla coscienza-

al letto di pudore e di stelle

disfatto su un diario di strada.

 

L’uomo passa,

lo raccoglie,

se ne va.

 

Nessuno lo rivedrà mai…


 

 

 

SALSEDINE DI VITA:

 

Onde spezzate dal mare

si infrangono sulla riva battuta dal sole,

rumoreggiando emozioni

riecheggianti sulla sabbia pien d’orme.

 

Tra la salsedine di vita degli uomini

e una moltitudine di fango ai piedi,

brezze scappano fugaci nel vento

calpestando aloni di rimpianto …

 

Un aquilone sfugge alla mano d’un bimbo

rincorrendo indeciso un gabbiano.

 

Nessun’ombra resterà a proteggerci …

 

PASSI DEL RESPIRO:

 

Non una parola,

non uno sguardo in più allo specchio

che potesse distrarci.

 

Un abbraccio,

un lieve tremore di gambe

ballanti ritmi senza voce

di sacralità e rivolta.

 

Il vento accarezzava il tuo sorriso,

mentre io

-geloso-

riprendevo lentamente il cammino

lungo i passi del tuo respiro…


 

 

 

 

 

PAROLE FRUSCIANTI:


 

Mute parole

-fruscianti come foglie d’autunno

sbattute per strada dal vento-

cadono inermi

sulla terra arida e spoglia

spianata da pensieri scostanti

di solitudini e tristezze …

 

Quando l’eco della città

risponderà al tuo silenzio?

 


 

 

FOCE:
 

Che rimane di tutto?

Niente,

forse un sasso nella bocca,

polvere tra le dita

o una foce

che esplode negli occhi…

 

 



CARTA CRESPA:
 

Nel silenzio contemplo la vita

e ricerco una strada,

srotolando pensieri

arricciati come carta crespa.

 

 


 

BRECCE D'INCOSCIENZA:

Il ricordo mi inonda

di parabole di incroci

segnati dal caso.

 

Una carezza attraversa

-da una sponda all’altra-

il mio mare d’inquietudini.

 

Pareti costruite dal tempo

-una dopo l’altra-

affondano,

aprendo brecce d’incoscienza.

 

Ed io risalgo

da una chiocciola di scale,

sentendo il mondo girare

sotto i piedi…


 

Due abissi che s’incontrano

 

Un mistero di silenzio ci separa

mentr’io ti sento ancor più vicina,

nei paraggi dell’esistenza.

 

Nelle tue labbra ordinatrici

trova ordine la mia vita;

le tue parole racchiudono inesplicabili spazi,

varcando senza vesti

profondissime gote

ed indugiando librate nell’aria

(come aloni sospirati dal vento…).

 

La mia voce tremante

s’incatena alla tua suadente;

in ogni mio pensiero

converge un brivido in fiamme,

mentre il mediterraneo delle mie labbra

emette

scintille

di fuoco

-per te-.

 

Ti ho vista,

in un momento ti sei persa;

mi ungesti di luce

e in un attimo i miei occhi

presero la forma dei tuoi sguardi,

liberando per te

sguardi d’Amore incontrollati

(vetri spezzati che si specchiano,

granelli di sabbia che si bagnano…).

 

Un linguaggio ancestrale

trasuda dal tuo sorriso,

mentre la mia mano

- impigliata nella rete di oggi e di ieri -

è ancora riversa sulla tua,

rifugiandosi in una valle d’eternità e d’immenso…

 

Imprigionato ai tuoi passi

seguo la tua ombra in simbiosi;

ogni carezza

-freccia puntata d’ogni tentazione-

permuta il dolore represso in un grido,

mentr’io raccolgo un fiore bianco di magnolia

per ritrarti un’altra volta.

 

Abbattuti  muri di resistenza,

tolgo il sonno alle labbra,

supero ogni lecito confine,

perché un bacio ricopra la distanza che rimane

tra la tua Amicizia

ed il mio Amore!

Ed intanto sento sprofondare sotto me un vuoto

cresciuto all’altezza esatta del piacere

(pozione segreta da bere

- rabbrividendo -

in fretta).

 

Addormentata nella strada d’un sogno,

rivedo te ogni giorno

nell’orbita di gesti non compiuti,

di sguardi non sferzati;

la notte il rosso dei miei pensieri

tinge le tue vesti di carne

per dare l’ultimo tocco

alla tela che ti ritrae folgorante

(scintilla di sole

pronta ad infiammare il cielo!).

 

Il nostro Amore rimarrà

il sogno irrealizzato d’un bambino,

il volo accennato d’un gabbiano,

il frutto non raccolto d’un giardino,

perché noi siamo  

come due abissi che s’incontrano:

un pozzo senza luce

che fissa il suo cielo senza fondo…

 

 

 

UMIDO PIACERE:


 

Come ardente mare

la tua presenza m’assale,

m’inonda d’abbracci e morbidezze

arenandosi al mio fianco

per ritrarsi a mattino ancor bagnato …

 

E come l’acqua più ardita di maggio

sfila le vesti alla spiaggia più desueta,

la tua mano si abbandona umida alla mia

lasciandomi bere di piacere …


 

 

 

 

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