Franco Guernieri

  racconti

Direzione là

Il signor Porri

La mente elabora ricordi…

Mezzogiorno di fuoco La fatica

 

La fatica

 

 

Corpo e ragione in simbiosi

 

quando la fatica si fa sentire

 

il sudore gronda come pioggia

 

la sofferenza percuote.

 

E non dar retta all’impulso

 

per fare agire la volontà.

 

Nulla vale più di se stessi

 

di quei brandelli di cibo o acqua

 

intanto che il morso a muscoli e mente

 

agisce come un rivale insoddisfatto.

 

La semplicità diventa tutto

 

unita a qualche strategia

 

e più la fatica ha la meglio

 

più la strategia si sbriciola       

 

fino a diventare tatto.

 

Quel tatto da comprimere

 

per raschiare oltre

 

per opporre una reazione.

 

Ed una volta superata

 

nulla vale più di se stessi,

 

di quei brandelli di semplicità

 

diventati la più importante ricchezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La mente elabora ricordi…

…“Bambini, seduti a tavola si ascolta un racconto,

chi descrive narra di quand’era giovane

narra di fischi di bombe

fischi di schegge…tac..lì

il ponte bombardato

la cascina

corpi di tedeschi galleggiano nel fiume assieme a sangue che si mescola all’acqua

assieme ad altro sangue che si mescola all’acqua.

Gli americani arrivano, bombardano,

i partigiani muoiono, i tedeschi muoiono, i cari muoiono

gli americani distribuiscono cioccolata .

Chi racconta descrive il sapore di quella cioccolata mescolata a sibili di proiettili.

Si ascolta intanto che si scarta un kinder...dentro l’ovetto c’è anche la sorpresa.

Intanto le parole fluiscono…Coprifuoco

chi non la pensa come il regime sparisce

olio di ricino…lo fanno bere

olio di ricino?…berlo?

tutt’oggi s’arriva ad avvertire l’odore di quello di soia, di semi,

ci si cucina bistecche e uova.

…Tedeschi  sparano ad un ragazzino che ha tirato giù un cavo telefonico

lo mancano

Quelle parole udite scorrono nella memoria intanto che la mente continua ad elaborare

Che gusto ha l’olio di ricino?

Che indole ha la proibizione di un idea?

Che senso da’ il coprifuoco?

Che rumore fa una scheggia?

Che sensazioni dà una scheggia?

Che suoni ci sono in una cascina?

I suoni di quella cascina prendono vita…

tanti suoni…udito olfatto pelle sensi…

Esperienza…

ecco cos’è…l’esperienza.

Cos’è la guerra?

Cos’è quel fascismo?

I filmati…cineluce…qualche libro…quelle immagini alla tv…

Il professore che spiega… quelle parole…quella barca sul fiume che tocca cadaveri…

Quel ponte da costruire e puntualmente bombardano

Mob              

Quel racconto

Quelle parole

quel racconto…

La mente continua ad elaborare intanto che lo sguardo scivola fuori

un’occhiata alla collina

un’occhiata al condominio di fronte

un’occhiata al negozio appena addobbato

cos’è la guerra?

Cos’è quel fascismo?

lo sguardo insiste nel cercare

il sole si fa vivo

Il sole filtra attraverso i  vetri.

 

 

 

 

 

 

Mezzogiorno di fuoco

 

 

Un condor rotea nel cielo

col becco punta verso il basso

con lo sguardo punta verso il basso alla ricerca di qualche carcassa.

E’ un condor strabico

e quando adocchia qualche preda e gli si precipita addosso

zac…ne cattura un’altra.

Nella prateria un ranch cintato da una palizzata mezza divelga,

suono di chitarra e armonica

mani a calli strimpellano

bocca bruciata dal vento soffia una musica che s’attorciglia attorno a criniere e botole di paglia,

un volto mascherato dalla polvere porge un sorriso al sudore

intanto che nel saloon poco distante il cigolio delle ante fa da tacche al duello.

…Un baffo contro una fessura ad iride blu del gringo

tocchi di campane

nel deserto di terra, odore di indiani dentro ombre di cactus

ossatura di bestiame e serpenti a sonagli 

il calesse intuisce e tira dritto circondato dal proprio polverone

e da nitriti.

Tocchi di campane…dodici

Due rivoltelle uno sparo

…Bang

Mezzogiorno di fuoco

…E fu così che il gringo se ne tornò sulla strada,

la pistola nella fondina odorava ancora di zolfo

intanto che il baffo, accasciato sul suolo lo fissava con sguardo assente.

E fu così che il condor incominciò a ruotare sopra a quella carcassa

col becco puntò verso il basso

con lo sguardo puntò verso il basso

e poi giù…

zac…infilzò il gringo

 
Direzione là

                                                              

La mente danza , occhi fermi ,  ossa vibrano

                                                                      

muscoli si muovono all’inseguimento della storia

                                                                  

un’idea fresca per una assidua evoluzione

                                                                          

dentro una latrina come in mezzo alla baldoria.

                                                                        

Viaggiando trasportati in un proprio invisibile

                                                                             

Con il giorno nella notte a ricordarti che ci sono

                                                                         

Con la notte nel giorno a tracciarti traiettorie

                                                                                    

nel ritmo inferto da voci e stereo….…un suono.

                                                            

Condivisi dominati dominatori o nulla

                                                                      

senza troppe vie di mezzo senza vie d’uscita

                                                                 

se non l’atto di grattar via ogni brandello

                             

ed a quel brandello continuare a raschiarne la vita.

                                                                                    

con istinto e ragione…che da mettere assieme a volte...

                                                                           

pensieri sospesi a crearne…ricamare il percorso

                                                                         

intanto che l’asfalto rotola via verso il bagliore

                                                                           

d’una strada a cavallo tra mulattiere ed un corso

 

ed in quella strada ritrovarsi ogni volta sul verso migliore

                                                                       

ed in quella condivisione vi si ritrova la propria realtà

 

Il signor Porri

Il signor Porri ha affittato un mercedes per raggiungere i parenti.

La strada è lunga, il paesino lontano. Per fortuna c’è il sole, ma non è poi nemmeno così caldo.

Da anni il signor Porri è emigrato in cerca di fortuna.

E che sia riuscito a trovarla oppure no egli si presenterà dentro ad un mercedes.

Una volta arrivato egli ritrova quell’ambiente, quelle persone con qualche ruga in più, quegli odori.

Il mercedes percorre per diverse volte il vicolo centrale, dopo di che viene parcheggiato in bella vista nel mezzo della piazzetta,

la sola, circondata da bar, municipio, chiesa, rivendita.

Il signor Porri, sceso dal mezzo viene immediatamente raggiunto da parenti ed amici

che sopraggiungono in elicottero.

Li adesso si viaggia così.

 

 

Home page  |  L'autrice del sito  Le pagine del sito     

         

nbsp;                                                             

ed in quella condivisione vi si ritrova la propria realtà

 

Il signor Porri

Il signor Porri ha affittato un mercedes per raggiungere i parenti.

La strada è lunga, il paesino lontano. Per fortuna c’è il sole, ma non è poi nemmeno così caldo.

Da anni il signor Porri è emigrato in cerca di fortuna.

E che sia riuscito a trovarla oppure no egli si presenterà dentro ad un mercedes.

Una volta arrivato egli ritrova quell’ambiente, quelle persone con qualche ruga in più, quegli odori.

Il mercedes percorre per diverse volte il vicolo centrale, dopo di che viene parcheggiato in bella vista nel mezzo della piazzetta,

la sola, circondata da bar, municipio, chiesa, rivendita.

Il signor Porri, sceso dal mezzo viene immediatamente raggiunto da parenti ed amici

che sopraggiungono in elicottero.

Li adesso si viaggia così.

 

 

Home page  |  L'autrice del sito  Le pagine del sito