Franco Pastore

 

DESNUDA La nuvola ED E’ SERA CAREZZE  ARCOBALENO LE TUE LABBRA IVANA      

 

 

LE TUE LABBRA

 

Dolcissime,
morbide,
calde,
che parlano d’amore,
dialogano col cuore.
Un piacere,
sottile,
mi prende
e mi perdo
nel gioco sapiente
del nido dischiuso.
Compare,
discreta,
la rosea compagna,
carezza languida
che bagna
di lucido piacere,
e ti fa bere
dal calice intriso,
che uso,
violandolo a mia volta,
distolto
dal viver quotidiano.
Invano,
non ho più difese,
più veloci delle mani,
più tenere del pensiero,
più generose del sesso,
impastate di peccato,
voluttuose,
spregiudicate,
vogliose,
sensuali:
le tue labbra.

 

 

  

CAREZZE 

Dove

non esiste il tempo,
l'eternità
è un solo giorno
che vive
alle soglie dell'anima,
che trascolora.
Solo l'emozione
segna
il pulsare del cuore,
tra le carezze di vento
e le foglie di capelvenere.
Tu,
sei l’eternità,
la vestale

di uno spazio infinito,
dove,

una storia senza fine
rende universale
l’amore.

 

 

 

IVANA

 

Generosa

ti schiudi all’amore

ed io gemo,

suggendo il tuo fiore.

Poi ti tendi

e diffondi le note:

nel delirio,

s’arrossan le gote.

Le tue labbra

sono calde d’amore,

come batte impazzito

il tuo cuore.

Mille volte mi chiami,

poi… svieni;

sfioro i seni

e languida vieni.

Il tuo sguardo nel nulla

si è perso,

sei la luce

del mio universo.

 

 

ARCOBALENO

Il pensiero tradisce
i sogni del cuore,
sulle labbra scarlatte
la musa sorride d'amore.
Disdegna

le vecchie paure
il custode del vento
ed Eolo

spinge la barca
sul mare d'argento.
Colori,

speranze e ricordi
sulla strada dei sogni,
ritorni al seme dei tempi
col vecchio Sileno...
D' intorno,
rivivi l'incanto
dell' arcobaleno.

 

 

 

 

DESNUDA

 

Il tempo si è fermato

                                           sul tuo seno‚       

mentre carezzo

 la tua pelle bianca.

Sei calda

come il sole‚

di mattina‚

ti copri

con le mani

da bambina.

Non parli mai

quando ti carezzo‚

nascondi gli occhi

sotto i tuoi capelli

ancora soffici

E neri

come i miei pensieri.

 

 

 

 

 

 

ED E’ SERA

 

 
 Nuvole rade
disegnano l'azzurro del cielo,
non vi sono discorsi
nel giorno
che muore in silenzio.
Il verde nasconde
più verde
i raggi del sole,
un'eco lontana
mi porta
la voce del mare,
ed è sera.

 

La nuvola

Come

un bambino

addormentato,

con l’ombra

di un sorriso

e la carezza tiepida

 del sole,

scivola verso il mare.

Ritornano all’azzurro

gli storni;

sul lungo letto

di sabbia,

l’onda

 si riposa.

 

 

 

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