Fabio Novelli

 

Come Facciam Tutti Macchie Mi Manchi Sono Solo Verbi Ricordo  

 

 

Come Facciam Tutti


Di tracannar l'egoismo

Di lustrar le spalle

coll'indifferenza

Di calpestar i mendicanti

Di rassegnarsi alla violenza

Di plagiar qualch'innocente

D'incatenar l'Amore

Di diventar volgare

D'imbrattar il cielo

Di vender le stelle

Di viver

agiato

sul confortevole

dolor dell'altri

E' tempo,

come
           facciam

                      tutti
 

 

 

 

 

Macchie

Spicchi nuvolosi
riflessi nell'acqua
pei raggi tremuli
d'un sole timido

Poesia
sulla spuma
danzar leggera
fral vento carezzevole
sull'arsa pelle

Macchie in cielo
scioglier ricordi
e grondar
Serenità

Il passato
è tinto
di vecchio

Adesso
Sussurro
Natura
 
Mi Manchi


M'eclisso
un attimo
fral caffè
le suore
e l'cielo

Fumo
coi polmoni
bianchi
nuvole
ammaccate

Non ci sei,
ho perso
l'abitudine
dei tuoi occhi
ormai


Sempre qui
a coglier
quei momenti d'assurdo
che piovon
quando tutto
sembra sereno,
quei punti
interrogativi
inestinguibili
tutt'intorno

Ma
me
ne
frego.

Sarò io,

Sarai tu,

boh?!


Intanto respiro
 

Sono Solo Verbi
 


Mi volto
Incrocio lo sguardo giocondo di mio padre,
vispo come di bambino accontentato.

Mi sveglio
Incrocio lo sguardo lietamente offuscato di mia madre,
accordatasi su note sbagliate, ma coerenti.

Sogno
Immagino il mio futuro
Mi chiedo il senso
Affogo nella musica dell'eccesso

Vivo
E sogno la tua vita,
Ma non so ancora... dove sei?
 

 

 

 

 

Ricordo

A porte chiuse
sull'uscio della brina
a cantar le tue strofe
al vento
solo

Nelle luci spente
che lampioni morti
adombrano
a pioggia
in città notturne
d'orari proibiti
al viverbene

Io un ricordo:
aver amato
te donnaccia,
trovo
 

 


 

 

 

La proprietà letteraria è dell'autore. Ogni riproduzione è vietata.

 

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p;        tutti
 

 

 

 

  Macchie

Spicchi nuvolosi
riflessi nell'acqua
pei raggi tremuli
d'un sole timido

Poesia
sulla spuma
danzar leggera
fral vento carezzevole
sull'arsa pelle

Macchie in cielo
scioglier ricordi
e grondar
Serenità

Il passato
è tinto
di vecchio

Adesso
Sussurro
Natura
  Mi Manchi


M'eclisso
un attimo
fral caffè
le suore
e l'cielo

Fumo
coi polmoni
bianchi
nuvole
ammaccate

Non ci sei,
ho perso
l'abitudine
dei tuoi occhi
ormai


Sempre qui
a coglier
quei momenti d'assurdo
che piovon
quando tutto
sembra sereno,
quei punti
interrogativi
inestinguibili
tutt'intorno

Ma
me
ne
frego.

Sarò io,

Sarai tu,

boh?!


Intanto respiro
 

Sono Solo Verbi
 


Mi volto
Incrocio lo sguardo giocondo di mio padre,
vispo come di bambino accontentato.

Mi sveglio
Incrocio lo sguardo lietamente offuscato di mia madre,
accordatasi su note sbagliate, ma coerenti.

Sogno
Immagino il mio futuro
Mi chiedo il senso
Affogo nella musica dell'eccesso

Vivo
E sogno la tua vita,
Ma non so ancora... dove sei?
   

 

 

 

Ricordo

A porte chiuse
sull'uscio della brina
a cantar le tue strofe
al vento
solo

Nelle luci spente
che lampioni morti
adombrano
a pioggia
in città notturne
d'orari proibiti
al viverbene

Io un ricordo:
aver amato
te donnaccia,
trovo
 

 


 

 

 

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