Cristina Bove

 

Anna vestita a ridere

di rosa

Anna vestita di malinconia

Anna si sposa

 

Ha il cuore altrove  ed il sorriso qui

 Porge la mano al caso e dice “sì”

 

Anna vestita di rassegnazione

di saluto in saluto

passa via

le sue mani si uniscono alle mani

memori d’altro amore ed altro “sì”

 

Anna dal cuore pieno di poesia

cerca parole nuove per amare

ma di parole non ne trova più…

 

Anna mi guarda e forse spera ancora

nel ritorno del suo principe blu

prima della calata del sipario

 

chiede una scena ancora per giocare.

E gioco sia…

Non ne parliamo più.

 

 

 

FIGLI

 

Figli

non potendovi dare

tutto il buono ed il bello

della vita

vorrei potervi almeno

allontanare

dal livore

avidità

odio

dell’uomo che diventa

lupo tra gli uomini

 

Vorrei per voi

che amando

tutto davvero amiate

e vi sia reso

 

Farvi nascere

è stato

ineguagliabile

chiaro-scuro mistero

allora non sapevo

non valutavo

che

dandovi il giorno

vi davo anche la  notte

e

con la vita

quindi

anche la morte

 

Sono stata la porta

il vostro accesso

al mondo dell’incerto

 

attraversando me

ci siete

 

Ora

siamo tutti in attesa.

 

 

 

 

 

 

 

L’UOMO CHE ANDO’

 

L’uomo che andò

lontano

nei silenzi

impietriti delle sfingi

a cercare il suo dio

            viene a posare

            stanco

            il suo domani

            nella casa di maggio

 

ci sono rose

ai cancelli e rose

alle ringhiere

 

            e chi aspetta

            chi torna

            muove l’ombra

            calante sui gradini

 

l’ombra che avanza

entrando

l’ombra che ne sta

uscendo

 

            si passano invisibili

confini

 

e le rose fioriscono

e appassiscono

nello stesso mattino…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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