Bruno (Bilco)
i suoi racconti - le sue poesie - dedicate a te

Dalla Finestra  

 

C'è una nebbia solida

color cemento

sotto un cielo

che non si può intuire

 

L'albero dai folti rami

che ci faceva ombra

ora è ombra lui stesso

 

Dalla finestra

scruto

il poco mondo

che si lascia guardare

cercando quelle vite

-le nostre- 

che un tempo

camminavano insieme 

spesso abbracciate

o mano nella mano

e che oggi

solo ogni tanto

e per caso

si sfiorano.

 

 

 

 

 

Non c'è più vento

che possa portarti

le mie parole

e forse

non ho più voce

per poterle pronunciare

 

Non c'è più brezza

che mi soffi

il tuo profumo

o forse

sono troppo distante

per poterlo sentire

 

...Siamo così lontani

e cambiati...

Eppure

se il ricordo non mi inganna

dovevamo essere noi

quelli per sempre...

 

 

La mia mano è stanca

di rincorrere un foglio

per renderlo specchio

di un pensiero

che non ha più senso visitare

 

 

I miei occhi

cercano di te

in un presente

in cui

sei solo un ricordo

che non mi da pace

 

 

 

 

 

 

 

Di nuovo

un respiro che mi distrae

un tempo diverso

che mi passa accanto

e seducente mi sfiora

 

Di nuovo

 

una parola che galleggia

in un cielo sommerso

mi trascina in un mondo altro

e mi fa chiudere gli occhi

costringendomi a sognare.

 

 
 

 

 

 

La maledizione

 

Una nube mi avvolge

e il grigio mi assale

 

una paura senza forma

e una premonizione

 

di una maledizione

che su di me incombe

 

e mi renderà invisibile

un uomo senza storia

che niente lascia

e niente toglie

 

aria rarefatta

che non si può respirare

il vuoto

racchiuso nel nulla.

 

Bruno (Bilco)

 

 

 

 

Improvvisa impressione     

 

Lenta si dissolve

la linea della vita

orizzonte obliquo

che scivola verso il mare

Quieta si spegne

la candela dei ricordi

mentre parole smarrite

faticano a raccontare.

Immobili passi

si spingono fino a me

sfiorandomi gli occhi

con  lacrime immortali.

 

Improvvisa mi coglie

l'impressione di lei

che abbandona il suo corpo

e svanisce nell'aria.

 

 

 

 

Immagini   (nel nero)

 

C'è una canzone senza ritornello

che non so ricordare

e una lacrima caduta da poco

che ansima sul pavimento

 

C'è una preghiera che corre nell'aria

in cerca di qualcuno che la voglia ascoltare

e c'è una pioggia crudele e battente

che dilata le  distanze.

 

C'è un'immagine che mi rincorre.

Sento il suo fiato e i suoi passi

vedo la sua ombra avvicinarsi

e il suo braccio tendersi per afferrarmi.

 

E' un'immagine inquieta

che  mi stringe e mi tortura

gioca con la mia mente e la confonde

capovolge la realtà e calpesta la fantasia.

 

C'è uno sguardo che si arrende

all'impressione primaria

e non scava a sufficienza

nell'intimo del cuore

 

Ci sono immagini che vagano

nel nero di questa notte

in cerca di sogni migliori

guidati da una voce

che non dice mai abbastanza

per diventare necessaria.

 

 

 

 

Distante 

Distante
da ogni possibile destinazione
perso in una nuvola
che non sa piangere
aspetto
che il tempo si accorga
e apra gli occhi
e capisca che sbaglia
e si arrenda e alzi le mani
e ci chieda scusa

distante da sogni 
sognati mille anni fa
piego questi giorni di carta
mal scritti e mal vissuti
e li conservo nella speranza 
di non dover anche loro rimpiangere.


Cammino

su strade senza asfalto
su vuoti sospesi
in luoghi che non riconosco
in mezzo a voci che parlano
su specchi fragili e falsi
che fanno 
del mondo e dell'uomo
deformi realtà al contrario.


 

Nel tuo mo(n)do migliore 

Così ora sei vento senza respiro
e ombra senza luce
che cammini in invisibili cieli
sospeso su un mondo
che non hai mai riconosciuto

Così ora sei mare senza onde
e stella senza notte
che vivi attraverso un tempo senza tempo
mentre attendi di toccare i sogni
che non hai mai sfiorato

Manichini senza volto ne cuore
parlano e dicono di te
senza che ti abbiano mai guardato ne ascoltato
E a me sembra di sentirti,
nel tuo mondo migliore,
ridere di loro e di chi intorno cammina
prigioniero di un cerchio che non si è scelto
ma che ha accettato.
E l'unica cosa 
che mi ruba un infelice sorriso
è l'immagine di te che corri
cantando la tua canzone
fuori da ogni cerchio
nel tuo mondo migliore,
e nel modo migliore.



28 Febbraio 

Stanco di stare qui
dove niente mai succede
qui dove tutto brucia in fretta
e poi si spegne in secondo

Corro nella notte come un pazzo
e magari lo fossi
vivrei sopra gli alberi
e urlerei contro il mondo
che sono stanco di sentire bugie
e di raccontarle ridendo
e di dover scegliere tra cose
che comunque vorrei scartare

Non capisco più le cose
e le confondo insieme
ti prego, dimmi se è giorno o notte
giuro non lo so capire
C'è un silenzio che non mi da tregua
neppure se lo spezzo in mille modi
e mi invento mille cose da fare
ma non danno senso a niente...

Così attendo
appoggiato al mio lampione
che una la luce si accenda
e mi porti verso un altro giorno.


 

Sto cercando

Sto cercando
tra oceani di ricordi liquidi e confusi
dai colori di volubili mare
che cambiano moto
dal giorno alla notte
spinti da venti mai fermi

Sto cercando
tra incroci di strade senza indicazione
simili come stelle viste da lontano,
le stelle che un tempo
chiamavo per nome
e mi travestivo da mago dei sogni
e ti dicevo
illuso di sapere
che le risposte erano lì

Sto cercando
tra le finte direzioni di un labirinto
l'esatto punto in cui
io
ho perso la mia luce.


Non importa se perdo....

 Non importa se perdo - diceva

Io amo il gioco, amo il rischio

L'equilibrio è la morte delle emozioni

E' la fine del probabile e dell'improbabile

L'equilibrio è la consapevolezza

è la maturità e la crescita.

Ed io non voglio crescere - diceva

Voglio ancora nutrire i miei sogni

e vederli crescere forti e robusti,

voglio vivere di attimi rubati

ai giorni e alle persone

e voglio dipingerli nel cuore

Voglio raccontare di ogni foglia che cade

e respirare la sua morte

voglio sentire la voce di ogni passo

ed il silenzio del vento

raccogliere l'acqua del mare

ed ascoltare la sua storia

Non importa se perdo - diceva

Voglio che i miei occhi conoscano lacrime di felicità

e che le mie labbra si trasformino in sorrisi di gioia

Voglio che i mie occhi conoscano lacrime di dolore

e che la mia bocca insulti la felicità

Non importa se il filo si rompe - diceva

Non importa se cado

Nessuno sta in piedi per sempre

Voglio sentire la precarietà del mio cammino

l'incertezza delle mie scelte

E non importa se non troverò amore - diceva

Voglio incendiare il mio cuore ogni volta

che incontra una scintilla

e voglio vedere il mio fuoco spegnersi

vinto dal freddo e dalla pioggia

per consolare la sua tristezza

con ricordi e sogni nuovi

 

Per tutto questo - diceva - non importa se perdo.

 

 

 I miei passi

 

I miei sono passi confusi

strisciati su deserti di sabbia

che cancellano le tracce del passato

e nascondono quelle future

I miei sono passi perduti

in rotte mal tracciate

che seguono orizzonti remoti

incontrati in sogni appartenuti

ad altre e più ingenue età

 

I miei sono passi arresi

che rotolano sulla dolce discesa

di un piano inclinato

e non si sanno fermare

 

Di tutto questo, i miei passi,

sono consapevoli.

 

 

 

 

Ho vissuto del tuo respiro

ossigeno puro

linfa vitale

e ti ho seguito nel tuo mondo

catturato

dalla gravità dei tuoi sogni

 

ho dimenticato il tempo

e l'ho confuso

chiamando eternità

un misero istante

e usando frasi

che andrebbero taciute

 

ho vissuto delle tue parole

senza capirne il senso

e ho respirato

il profumo di una felicità

che non si può più ripetere

volando  con te in  cieli

che credevo irraggiungibili.

 

A volte mi fermo

aspetto il silenzio

cerco il mio respiro

per ascoltare se c'è ancora 

A volte chiudo le ali

per toccare la terra

sfiorare le cose

e ricordare come sono loro

e ricordare come sono io.

 

 

 

 

Non riconosco più il cielo,

perdo i suoi confini.

Un sole rovesciato osserva un mondo

che cambia forma e colore.

Le stelle si nascondono

e non osano guardare

certe nuvole di ferro

che reclamano la vittoria.

Il silenzio ha un peso diverso...

uno spessore insopportabile

e un odore insistente di fuoco

e di polvere da sparo.

Opposte ragioni muoiono

sotto bandiere arse e strappate

in nome di assoluti ideali

mentre corpi inermi

reclamano vite che non hanno più.

 

 

 

L'ultimo cielo.

 

Lo vedranno

con mani armate o arrese

macchiate di un sangue

amico o straniero.

 

Lo vedranno

con occhi senza luce

vuoti di speranza

pallide ombre smarrite

in una notte troppo lunga

e senza silenzio.

 

Vedranno

bagliori assassini

dove c'erano stelle

e fuoco dove c'era il sole.

Vedranno fumo solido e immobile

dove le nuvole

cambiavano forme e colore.

 

Vedranno la terra

sudare sangue

e piangere vite.

La vedranno

frantumarsi e spaccarsi

sotto i passi potenti

e le invincibili macchine.

 

Vedranno il cielo

trafitto nel cuore

che grida muto

un dolore inascoltato.

Lo vedranno

rassegnato complice

e vittima arresa

ignaro spettatore

e protagonista consapevole

Lo vedranno

fino a quando

una notte diversa

chiuderà loro gli occhi

e una voce di compassione

dirà

che era il loro

ultimo cielo.

 

 

La resa

 

un'ombra distesa

in un giorno senza luce

 

un pensiero immobile

nel tempo che fugge

 

uno sguardo audace

nella vita attraverso

 

un sorriso e una lacrima

una voce e il silenzio

 

lo spazio distante

il mio ed il vostro mondo

 

uno sguardo che vede

soltanto due colori

 

l'anima che lascia

il suo ultimo respiro

 

e una parola accesa

dipinta nel vento

dall'onda del mare

che sfiora un cuore coperto

da sabbia e da sassi 

da  polvere pesante

macerie di un tempo

passato e mai compreso

 

 

 

 

uccidi (sorprendimi)

 

uccidi

la parte sbagliata  che c'è in me

uccidi

la rabbia che  non so controllare

i pensieri che non so cambiare

 

dammi

un sorriso diverso

una parola nuova

un bacio che non mi aspetto

 

sorprendimi

oltre il tempo che ci violenta

la distanza che ci affligge

i vuoti che ci spaventano

 

risveglia in me

i sogni che non so più raccontare

la fantasia che non sa più osare

 

uccidi

le notti come questa

che mi tengono prigioniero

in gabbie di silenzio

e torturano il mio sangue

e scherzano la mia anima

 

diventa pioggia

per consolare le mie lacrime

e sole per far compagnia alla mia luce

 

sorprendimi

come se fossi puro vento

e cambia le mie direzioni

sposta le mie nuvole

e per il tempo

che ci è concesso

soffia su di me

soffia per me.

 

 

 

 

 

...  che non sapevo chiamare...

 

Ho visto la felicità

e mi sono spaventato.

 

Ho pensato che le mie mani

fossero troppo piccole

per poterla trattenere

e la mia voce troppo muta

per poterla chiamare.

 

Ho pensato fosse troppo grande

per trovare spazio

nel mio piccolo cuore

e che fosse troppo breve

per placare l'eterno bisogno

che ho di lei.

 

Ho toccato la felicità

e mi sono spaventato.

 

Conosco  il  male che proverò

quando la sua onda mi supererà,

quando altre nuvole copriranno il sole

quando nuova pioggia cadrà sui miei giorni.

So che non riuscirò più

a distinguere i colori della vita

ad ascoltare le parole

a riconoscere i pensieri e dar loro voce.

 

Non conosco bene la felicità

non ho confidenza con lei.

Arrossisco ai suoi sorrisi

ai suoi sguardi invadenti.

Abbasso gli occhi quando mi chiama

mi nascondo se mi cerca.

 

Ho visto la felicità che non sapevo chiamare

ed ho ancora paura...

anche se ora ho imparato il suo nome

anche se ora la oso nominare.

 

 

 

18-10-03 (senza titolo)

 

Vorrei essere immobile

nel tempo che fugge

come foglia padrona del vento

come naufrago custode del mare

 

Vorrei un'illusione senza risveglio

un conforto senza tregua

di parole medicamentose

e di notti leggere senza mattine.

 

Vorrei il mio specchio

anima capace di ascolto

che mi dica chi sono

e quanto sono distante da me. 

 

 

 

 

Di te

 

 

Di te

trovo solo silenzio

o parole senza peso

immagini senza forma

e senza colori

 

Di te

guardo fotografie

che non so ricordare

di tempi che non riesco più

a capire e ad amare

 

Di te

trovo tracce

di arse ferite

che il tempo ha curato

senza cancellare

e vedo impronte

di notti senza sonno

passate a cercare

nel mio vulnerabile cuore

parole e gesti

da donarti

 

Di te

trovo lacrime

scritte sui fogli

in cui  giuravamo

verità sbagliate

e sorrisi bambini

che consolavano

i nostri pianti

 

Di te

non ho più nulla

che il tempo

non abbia cambiato

e sporcato

 

nulla

che io non sia stato costretto

a nascondere

e dimenticare.

 

 

 

 

 

COME UNA MALATTIA

 

La tua luce

svela la mia ombra

la tua forza

rivela la mia debolezza

le tue certezze

sciolgono le mie illusioni

come lava incandescente

che scivola sulla neve.

 

I tuoi silenzi

trasformano

in echi senza senso

le mie parole

che cadono

pesanti

nel vuoto

come falchi senz'ali

 

Le tue mani di polvere

dipingono

ambigue realtà

che bruciano

il mio cuore

e strappano

la mia anima

 

Senza voce

ti ordino

di starmi lontana

ma sei dentro di me

come una malattia

che mi uccide

dandomi la vita.

 

Bilco

 

 

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