Andrea V. 

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Città Le colline a Bologna Semi Tutto FILI D'ERBA
Dama   Sacrificio Sul Ponte

Candore

 

Città
 
la citta' apre i suoi cieli.
dietro agli angoli
spuntano tramonti,
come sipari sono i suoi vicoli.
i passi ripopolano i marciapiedi
con suono di cascata
e nuovo sole splende
su perle di frequente esposte
 
si vestono i muri di edere.
si scaldano onde di tegole
su cui passano le ombre 
portate dagli uccelli,
come i pesci portano le loro
sul fondo del mare

   

 

 

     Le colline a Bologna


l'aria questa sera mi lambisce,

incide piccoli tagli sul viso

e le luci corrono via piu' veloci

lasciando lunghe scie nei miei occhi



giro e rigiro su me stesso

e tutto diventa un riflesso

di terra e pietra

su questo strano oceano



le colline sono solo delle grosse gocce.

cadranno anche loro,

scure e gonfie di tranquillita' minacciosa.



Semi

gli occhi fuggono verso ombre silenti

proiettate sui muri

di questa citta' bianca

straziano ma sbattono

mani cercano veloci, nervose,

in tasche piene di soluzioni di sabbia

ma i piedi sono orologi,

misurano l'aria

nel maltempo quotidiano,

misurano il tempo scompigliato

tasche piene dei semi dei miei desideri.

ma questa pioggia non li fara' crescere

non splendono le pozzanghere

non riflettono nemmeno la mia poca virtu'

solo le paure si arrampicano sulle gambe

come insetti neri e in un attimo sono

marea

angoscia

cerco la donna piu' grande

madre dei miei semi,

che salvi la mia luna propizia

solo una donna puo' prendere i miei pensieri

e spargerli così sull'asfalto su cui cammino;

solo una rosa puo' essere contrasto

che toglie il fiato 

su questo sfondo straziato

parole di meraviglia mordono i denti

il cuore e' muto e non ascolta piu'.

tic tac, sono i miei passi.

e non c'e' piu' tempo.

Tutto

darei tutto per una rivelazione.
darei tutto per una finestra aperta
su un panorama luminoso
che mi mostrasse l'inizio e la fine

darei tutto per ascoltare una melodia
che sapesse fermarmi in tempo
e mi svelasse segreti meravigliosi.
E se questa musica fosse nella terra
userei i miei piedi per percorrere
le sue strade fino agli angoli
piu' remoti.
mi ciberei di polvere
e mi sazierei di pioggia.
brucerei la mia pelle con il sole
per inciderci il risultato
della mia ricerca
nota dopo nota
passo dopo passo
verso dopo verso

darei tutto per un lampo che mi raccontasse
di un'eternita' dorata.
e se lo vedessi riflesso sull'acqua
mi tufferei e nuotando seguirei i fiumi
fino all'oceano, finche' il vento gonfierebbe
contro di me le onde piu' alte e furiose
e io ancora riderei di speranza.

se leggessi un messaggio nel tramonto
correrei verso l'orizzonte,
seguendo il sole per sempre.
e se sapessi che e' sulla tua pelle che devo cercare,
passerei tutta la vita ad esplorare il tuo corpo
con tutti i sensi.
se sapessi che le tue mani custodiscono
le gemme che cerco, accarezzami
e poi potrei lasciare che la mia pelle
invecchi e si corrompa.
se fosse nel tuo profumo la rivelazione,
imparerei a riconoscerti
fra mille rose
e se sulle tue labbra trovassi
qualche nuova lettera
non toccherei piu' cibo
per conservare il sapore dei tuoi baci.
e infine, se sapessi che quello che cerco
e' nel tuo sguardo
beh, apri gli occhi
e poi potrei anche morire.
Perche' darei tutto per te.

 

 

FILI D'ERBA



Tra i fili d'erba mi stendo, 
mi nascondo dal fiume che scorre laggiu' 
fra gli alberi.

Nelle mie mani la terra odorosa 
impregnata di infanzie veloci e chiassose,
ricca di vecchiaie povere e polverose
ma gentili.

Fra gli alberi, respirando l'aria umida 
e avvolgente
non posso fare a meno dei ricordi 
che mi hanno chiamato fin qui

e non posso rinunciare ad amare questa terra 
amara e severa,
che imprigiona il cuore nell'inverno

e non posso evitare di piangere
per gli occhi e le mani ruvide
che mi accarezzavano un tempo
e che ora trovo spenti e immobili.

Un piccolo segreto tra me 
e questi fili d'erba.



Dama

 

come una dama d'altri tempi 

sorgi su questi tetti, 

su questi sorrisi 

riflessi nelle nostre lacrime

 sorrisi vacui 

di chi deve superare un'altra notte

 guardaci sprofondare sempre piu'

 incollati a questo mondo 

mentre tu accogli i miei sogni

 ancora una volta interpreta

 i miei segni di piccolo sacerdote profano 

che ti dona i propri sentimenti

 

 

 

Sul Ponte

 

guardo i riflessi che scivolano sull'acqua.

ascolto il fruscio delle foglie nel vento,
come il crepitio di un vecchio disco
che racconta storie dimenticate
fra queste mura, fra queste finestre
aperte su mondi improbabili

sul fiume fanno bella mostra di se' 
mille pennellate d'oro stese da mano sapiente 
in questo pomeriggio.
e penso a cosa mi manca,
penso a cosa mi fa morire

 

Sacrificio

 

portami via di qui, io ti seguiro'.
amo gia' quello di cui ho sempre avuto paura,
quegli occhi pieni di fatale splendore
e osero' avvicinarmi alla tua bellezza
anche se toccare la tua pelle uccidera'
parte di me 
e brucera' il mio cuore come sacrificio
innanzi a qualche dio dimenticato

le nostre mani
i nostri sguardi
il nostro calore
il vento portera' con se' tutto questo 
fino a porti lontani
dove il mare bagna i sogni della terra 
riesci a sentirlo?

 

Candore
quando le tue parole sono saltate

dalla tua bocca alla mia

con gocciolio di foglie dorate



quando mi hai abbracciato

come pioggia che si scioglie

sulla strada con caldi battiti



ho pensato agli anni passati...



non c'è una risposta alla nostra lontananza,

ai nostri sogni rimboccati dalla marea

di mari notturni e profondi sospiri.



E zitta zitta rispondi alla mia voce calda,

che solo nel silenzio gli amanti sbocciano,

pieni di gemme sui corpi nudi



e nel mattino colpevole se ne stanno stesi,

unico candore nel cielo cittadino

e il vento potrà al massimo portarli via con sé,



verso il mare, dove anche le nuvole

finalmente affondano.

 

 

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="Georgia"> i miei segni di piccolo sacerdote profano 

che ti dona i propri sentimenti

 

 

  Sul Ponte

 

guardo i riflessi che scivolano sull'acqua.

ascolto il fruscio delle foglie nel vento,
come il crepitio di un vecchio disco
che racconta storie dimenticate
fra queste mura, fra queste finestre
aperte su mondi improbabili

sul fiume fanno bella mostra di se' 
mille pennellate d'oro stese da mano sapiente 
in questo pomeriggio.
e penso a cosa mi manca,
penso a cosa mi fa morire

 

Sacrificio

 

portami via di qui, io ti seguiro'.
amo gia' quello di cui ho sempre avuto paura,
quegli occhi pieni di fatale splendore
e osero' avvicinarmi alla tua bellezza
anche se toccare la tua pelle uccidera'
parte di me 
e brucera' il mio cuore come sacrificio
innanzi a qualche dio dimenticato

le nostre mani
i nostri sguardi
il nostro calore
il vento portera' con se' tutto questo 
fino a porti lontani
dove il mare bagna i sogni della terra 
riesci a sentirlo?

 

Candore
quando le tue parole sono saltate

dalla tua bocca alla mia

con gocciolio di foglie dorate



quando mi hai abbracciato

come pioggia che si scioglie

sulla strada con caldi battiti



ho pensato agli anni passati...



non c'è una risposta alla nostra lontananza,

ai nostri sogni rimboccati dalla marea

di mari notturni e profondi sospiri.



E zitta zitta rispondi alla mia voce calda,

che solo nel silenzio gli amanti sbocciano,

pieni di gemme sui corpi nudi



e nel mattino colpevole se ne stanno stesi,

unico candore nel cielo cittadino

e il vento potrà al massimo portarli via con sé,



verso il mare, dove anche le nuvole

finalmente affondano.

 

 

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